Brindisi, Gdf sequestra 42 tonnellate di passata bulgara etichettata come italiana

passata

La Guardia di Finanza ha bloccato al porto di Brindisi un carico con 42 tonnellate di passata di pomodoro proveniente dalla Bulgaria ma etichettata come di origine italiana. Erano destinate a due imprese italiane note per la commercializzazione di prodotti (ma le autorità non hanno divulgato i nomi)

La Guardia di Finanza ha bloccato al porto di Brindisi un carico con 42 tonnellate di passata di pomodoro proveniente dalla Bulgaria ma etichettata come di origine italiana. Erano destinate a due imprese italiane note per la commercializzazione di prodotti (ma le autorità non hanno divulgato i nomi).

I controlli alla dogana

I controlli si sono trovati presso gli spazi doganali dello scalo brindisino, dove i funzionari dell’agenzia delle Dogane e monopoli, con i finanzieri e agli Ispettori Icqrf Puglia e Basilicata. “La vicenda trae origine dalle attività svolte durante gli ordinari servizi di controllo presso il porto di Brindisi nei confronti dei veicoli e dei passeggeri provenienti dalla Grecia, durante le quali militari, funzionari ed ispettori coinvolti nelle operazioni sottoponevano a controllo due camion provenienti dalla Bulgaria” scrive la Gdf in una nota.

La presunta frode

In entrambi i casi, oggetto del trasporto era un prodotto, semi-lavorato del pomodoro, chiamato “passata di pomodoro”, destinata a due imprese italiane “note per la commercializzazione di prodotti ottenuti da materia prima di origine italiana”, e che risulterebbero lavorare all’ingrosso per la Gdo. “Una frode che, se posta in atto, oltre ad ingannare la fiducia degli ignari consumatori, avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro di profitti illeciti, costituendo potenzialmente un danno per la salute pubblica, non potendosi escludere la presenza, all’interno del prodotto, di contaminanti vietati” scrive la Finanza. Sebbene la documentazione commerciale e di trasporto a corredo riportasse l’origine bulgara, le etichette apposte sulle confezioni, riportavano la dicituraCountry of origin – Italy”.

I rappresentanti delle società destinatarie segnalate alla Procura

I rappresentanti legali delle società destinatarie sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Brindisi per il reato di falsa indicazione di origine.

 

sponsor