
Un lettore ci scrive, dopo il nostro servizio di ottobre per capire quali prodotti non contengono i conservanti isotiazolinoni – BIT, MIT, CMIT e OIT, sopetti di essere allergici -. Ecco la lista di quelli che abbiamo analizzato noi
Spett.le Redazione de Il Salvagente,
ho letto con grande interesse il vostro articolo pubblicato sul numero di ottobre riguardo alle allergie causate da detergenti e detersivi.
Il tema mi ha colpito in modo particolare perché da circa tre anni soffro di un prurito diffuso e molto intenso, al punto da compromettere la mia quotidianità. Ho consultato due dermatologi che, purtroppo, hanno proceduto per tentativi con creme e diete, senza mai arrivare a una soluzione concreta.
Leggendo il vostro articolo mi si è accesa una lampadina: ho ricordato che, quando dormo fuori casa (da parenti o in hotel), il prurito tende a ridursi fino quasi a sparire, salvo poi ricomparire appena rientro a casa. Nessuno dei medici consultati aveva ipotizzato una possibile allergia legata ai prodotti per la pulizia domestica.
Tuttavia, nonostante abbia riletto più volte il vostro pezzo, non sono riuscito a capire quali siano concretamente le alternative ai prodotti contenenti sostanze come BIT, MIT, CMIT, OIT, ecc. Nei vostri test solitamente fornite schemi molto chiari che permettono di distinguere i prodotti “buoni” da quelli “cattivi”, ma in questo caso la pagina con le spunte non mi ha aiutato a orientarmi.
Nel testo scrivete che “esistono alternative valide”: potreste indicare quali sono, o almeno fornire qualche esempio pratico di prodotti o marchi che non contengano le sostanze incriminate? Sarebbe un aiuto prezioso per chi, come me, sta cercando di sostituire i detergenti di uso quotidiano con soluzioni più sicure.
Ringrazio anticipatamente per l’attenzione e resto in attesa di un vostro gentile riscontro.
Cordiali saluti,
Massimo Telloli
Caro Massimo e cari lettori,
nella lunga inchiesta che ha preceduto la pubblicazione del servizio di Alessandra Romano per il Salvagente, la collega ha “scansionato” a lungo il mercato per trovare tanto i detersivi con uno o più dei conservanti sospetti che quelli che non ne contenevano. Abbiamo deciso di indicare sul giornale la tabella dei prodotti in cui abbiamo trovato gli isotiazolinoni per fornire un’informazione utilizzabile ai lettori e una serie di regole per trovare i detersivi che o ne sono privi o li contegono in misura minore (le formulazioni in polvere, le linee bio o eco). A ogni modo Alessandra Romano aveva anche compilato un elenco, seppure parziale, dei prodotti privi di Bit, Mit, Cmit e Oit, Approfittiamo di questa sua richiesta per pubblicarli qui di seguito.
Prodotti senza isotiazolinoni
Elenco dei prodotti di detergenza e pulizia in cui non sono stati trovati conservanti sospetti della famiglia degli isotiazolinoni (BIT, MIT, CMIT, OIT).
| Categoria | Marchi / Prodotti |
|---|---|
| Shampoo & balsamo | Panténe; L’Oréal Elvive; Garnier (Ultradolce, Fructis); Sunsilk (solo shampoo); Palmolive (solo shampoo); Head & Shoulders; Clear Shampoo Azione Quotidiana; Cien; Antica Erboristeria; Omia; Equilibra (solo shampoo); Herbal Essence; Althea; I Provenzali; Coop (linee: Io, Gli spesotti, Vivi verde);NeutroRoberts (doccia shampoo); Tulipàn Negro; Althea |
| Bagnoschiuma & bagnodoccia | Dove; NeutroRoberts; Borotalco; Pino Silvestre; Tesori D’Oriente (doccia crema); Dermomed; Tulipán Negro; Lux (bagnodoccia); Omia; Equilibra (Aloe Dermo doccia); Coop (linee: Io, Gli spesotti, Vivi verde); Cien; Deco |
| Detergenti mani | NeutroRoberts idratante classico; Deco neutro sapone liquido mani; Felce Azzurra (saponetta); Mantovani (saponetta); Nidra (saponetta); Dove (saponetta e liquido); Cera di Cupra (propoli ed estratto di eucalipto); Omia (linea Non saponi); Atkinsons; Coop (linee: Io, Gli spesotti, Vivi verde); Fresh & Clean (karité e olio di jojoba); Phyoralhea; Cien; I Provenzali; Deco (neutro sapone liquido mani); Dermomed; Borotalco |
| Detersivi & ammorbidenti | Winni’s (bucato a mano, lana e delicati); Soflan; Felce Azzurra (ammorbidenti); Mon Amour (ammorbidenti); Coccolino Ammorbidente Concentrato (delicato e soffice nuvola di cotone; peonia rossa e mela; raggio di sole; sandalo e caprifoglio; sensazione seta); Spuma di Sciampagna (polvere: bianco puro, fresco puro, marsiglia); Dash (polvere e pods); Deo Due (ammorbidente); Vernel (ammorbidente); Lenor; Soft (polvere: bianco intenso; essenza di lavanda); Bio Presto (Total 4+1 polvere); Sole (bianco splendente polvere); Perlana (colorati polvere); Omino Bianco (polvere e idrocaps); Malizia Ammorbidente Concentrato (iris e agrumi; rosa e violetta; vaniglia e peonia); Coop (linee: Casa, Gli spesotti, Officina dei Fiori, Vivi verde); Dash Pods |
Cosa sono gli isotiazolinoni e perché sono sospetti
Queste sostanze, disciplinate dal Regolamento (Ue) 2016/131, rappresentano i conservanti più usati per impedire la crescita di muffe e batteri nelle formulazioni a base d’acqua (quelle appena citate). I ricercatori hanno esaminato le etichette e i siti web di oltre 1.000 prodotti disponibili presso Migros, Coop, Aldi e Lidl, e intervistato più di 700 cittadini sulle abitudini d’uso. L’analisi mirata di 69 detergenti ha mostrato che oltre la metà conteneva almeno un isotiazolinone, spesso in combinazione (Mit/Bit, Cmit/Mit, Mit/Oit). Il rovescio della medaglia è la loro capacità di provocare dermatiti da contatto, orticaria, asma e danno oculare. Nel Rapporto Istisan 21/23 Detergenti: stato dell’arte e prospettive future dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con il ministero della Salute, sono descritte le tipologie più comunemente utilizzate: Metilisotiazolinone (Mit), Clorometilisotiazolinone (Cmit), Benzisotiazolinone (Bit) e Octilisotiazolinone (Oit). Spesso Cmit e Mit sono usati insieme (in rapporto 3:1), grazie alla loro elevata solubilità in acqua e alla bassa concentrazione richiesta per prevenire contaminazioni, formando una miscela nota come Kathon CG o Kathon 886. Tutte queste sostanze sono però classificate per tossicità acuta, con Oit e Cmit/Mit tra i più letali. Inoltre, dal 1° settembre 2025 il limite ammesso di concentrazione del Bit – ampiamente utilizzato in detergenti, vernici, adesivi e riempitivi – scenderà dallo 0,05% allo 0,036% (Regolamento Ue 2024/197 del 2023) in quanto è stato classificato come sensibilizzante cutaneo di categoria 1A (rischio elevato).









