Ania: “Nessun prezzo stellare per i neopatentati. Pagano in media 912 euro”

Rc-auto

Dopo il nostro articolo sui prezzi proibitivi delle assicurazioni per neopatentati, Ania ha deciso di replicare. “Il premio medio per i 18enni è di 912 euro, 800 per chi fruisce della Bersani” sostiene l’associazione delle imprese assicurative

——————–

In merito agli articoli su tematiche relative alle polizze RC Auto che sono stati pubblicati nel numero di settembre, specifichiamo che l’ANIA non entra mai nel merito delle libere politiche tariffarie di ciascuna compagnia, per evidenti motivi di rispetto della normativa antitrust, ma riteniamo comunque necessario ed utile fornire alcuni chiarimenti, a beneficio dei consumatori. Vogliamo evidenziare soprattutto le criticità della metodologia statistica riportata negli articoli.

Riteniamo che sia statisticamente più corretto e fondato fare riferimento ai dati statistici ufficiali a disposizione di tutti i cittadini, ossia quelli pubblicati dall’IVASS nella sua Indagine sui prezzi effettivi della RC Auto – IPER per il primo trimestre del 2025.  Questi dati, utilizzati anche dall’ISTAT nell’ambito della rilevazione centralizzata dei prezzi al consumo, attestano in modo incontrovertibile e certificato un quadro diverso.

Andando per ordine, i prezzi RC Auto stellari per i giovani conducenti utilizzati sono il frutto di un’elaborazione  che presenta obiettivi limiti sotto il profilo del metodo statistico impiegato e che conduce a risultati incoerenti rispetto a quelli ufficiali di IVASS. I limiti riguardano i seguenti aspetti:

  1. Casi assicurativi a base del sondaggio

I dati del comparatore utilizzato si basano su preventivi richiesti da assicurati alla ricerca di condizioni di prezzo RC Auto più basse. Spesso si tratta di soggetti con profili di rischio più elevati (residenti in aree con maggiore frequenza di sinistri o con storie assicurative complesse). È quindi naturale che i prezzi dei preventivi proposti dal comparatore risultino più alti rispetto alla media del mercato.

sponsor
  1. Preventivi invece che prezzi effettivi

I valori riportati si riferiscono a semplici preventivi richiesti e non coincidono con i prezzi RC Auto effettivamente pagati e che possono essere anche sensibilmente inferiori, poiché al momento della sottoscrizione della polizza, le compagnie applicano frequentemente sconti e personalizzazioni rispetto ad un preventivo iniziale fatto sulla base di un minor numero di informazioni.

  1. Rappresentatività statistica

Per quanto ampio,  il campione  non può essere statisticamente rappresentativo dell’intero mercato. La differenza si evidenzia chiaramente confrontando questi valori con i dati ufficiali IVASS, che risultano sensibilmente diversi. In sintesi, i dati dei portali privati di comparazione possono offrire indicazioni utili per cogliere alcune dinamiche, ma non possono essere considerati equivalenti ai prezzi medi ufficiali elaborati dall’Autorità di vigilanza. Per valutazioni di sistema è quindi necessario fare riferimento alle rilevazioni IVASS che garantiscono una copertura completa e statisticamente rappresentativa del mercato assicurativo. I risultati dell’indagine IPER/IVASS riguardano mensilmente circa 700 mila polizze effettive RC Auto che si traducono in 8 milioni di polizze all’anno.

Secondo i dati IVASS, il prezzo medio RC Auto pagato da un giovane tra i 18 e i 25 anni è pari a 912 euro, che scende a circa 800 euro per chi usufruisce del bonus familiare: un valore molto inferiore rispetto ai 1.505 euro riportati da altre fonti. Per la fascia d’età 45-59 anni in prima classe di bonus-malus, invece, il premio medio risulta di 375 euro, ben distante dagli 800 euro indicati per un assicurato di 55 anni nell’articolo in esame.

Veniamo, quindi, all’affermazione per cui gli assicurati in Italia subirebbero un “ricarico” tra il doppio e sette volte il prezzo reale della RC Auto e che non trova alcun riscontro nei dati ufficiali.

Il prezzo medio RC Auto nazionale rilevato da IPER IVASS a marzo 2025 è di circa 410 euro che comprende anche imposte e oneri parafiscali a favore dello Stato. Al netto della componente fiscale, il prezzo medio si colloca intorno ai 325 euro.

In altre parole, non esiste un ricarico smisurato: il premio pagato copre in maniera equilibrata il costo dei sinistri, i costi dell’attività assicurativa e le imposte, contraddicendo l’idea di un aumento fino a sette volte il premio puro.

Passando, infine, al tema della “scatola nera” uno degli articoli afferma che la stessa è diventata una delle opzioni “più pubblicizzate” per ottenere sconti e che avrebbe una diffusione crescente a fronte di sconti sul prezzo della polizza in riduzione, profilando così comportamenti speculativi generalizzati da parte delle compagnie di assicurazione, ed inoltre non sarebbe garantito il corretto trattamento dei dati personali registrati da tali dispositivi. Queste affermazioni sono contraddette da quanto osserviamo di seguito.

Secondo i dati più recenti dell’IVASS, la diffusione della scatola nera dopo aver raggiunto una notevole incremento, che ha toccato il 22% dei contratti RC Auto relativi ad autovetture, è attualmente in lieve calo. Nel primo trimestre del 2025, infatti, è installata invece nel 17,1% delle autovetture, rispetto al 17,8% dell’anno precedente. Questo dato smentisce l’idea che la sua adozione sia in forte crescita. Se le compagnie stessero usando questo strumento per una speculazione massiccia, ci si aspetterebbe una sua diffusione crescente. Inoltre, un approfondimento dell’IVASS basato su dati IPER (dati riferiti al periodo osservato 2013-2021), mostra che la scatola nera riduce i sinistri del 15% e il loro costo medio del 4%, con una conseguente riduzione del premio puro di circa il 20%. La diffusione della scatola nera è eterogenea tra le province, in genere più elevata al Sud, ad esempio a Caserta 56,5% e Napoli 45,7% e l’effetto di riduzione della sinistrosità è più marcato nelle aree con alta diffusione, come il capoluogo campano Napoli, dove la sinistrosità stessa risulta calare di circa il doppio rispetto alla media nazionale.

L’evidenza fornita dall’Autorità di vigilanza attesta, quindi, che la scatola nera non solo ha un effetto diretto sulla riduzione dei sinistri e dei premi, ma contribuisce anche a riequilibrare le disparità territoriali segnalando che la tecnologia può essere uno strumento efficace di politica tariffaria e di prevenzione del rischio.

Sotto il profilo della tutela dei dati personali degli assicurati che accettano l’installazione della scatola nera a bordo dei propri veicoli, è importante sottolineare che l’acquisizione dei dati registrati da questi dispositivi avviene nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali e ora anche del Data Act, entrato in vigore lo scorso 12 settembre e per il quale la Commissione europea ha anche predisposto e pubblicato delle apposite Linee Guida. Inoltre, le compagnie acquisiscono i dati non direttamente, ma tramite i telematic service provider -TPS, e sia le compagnie sia i TPS sono tenute per legge a fornire esaurienti e chiare informative precontrattuali sul trattamento dei dati registrati dalle scatole nere per le rispettive finalità, ad acquisire il consenso espresso per i trattamenti e a consentire in ogni momento del contratto di assicurazione, la disattivazione da parte dell’assicurato del sistema.

Il quadro che emerge dai dati ufficiali riportati dall’Istituto di vigilanza è assai diverso da quello descritto: senz’altro meno drammatico e più aderente alla realtà attuale.

Infatti, il report IPER dell’IVASS mostra un mercato assicurativo con dinamiche complesse e prezzi medi molto più bassi, una lieve diminuzione nell’uso delle scatole nere e variazioni di premio che riflettono strategie aziendali piuttosto che una speculazione generalizzata.

—————————–

Fin qui la lunga nota dell’Ania. Sulla disparità dei numeri ci sia consentito solo affermare che saremmo davvero ben lieti di poter stipulare (e pagare) una polizza per i nostri figli alle cifre che pubblica l’Ivass. La nostra esperienza purtroppo è decisamente diversa e crediamo lo sia anche quella dei nostri lettori, come testimoniano le tante mail che riceviamo.