Aceto balsamico: povero di aromi ma non di pesticidi

ACETO BALSAMICO

Un test svizzero su 12 bottiglie di aceto balsamico di Modena IGP rivela: tre quarti contengono pesticidi. Aromi scarsi, residui pericolosi ma c’è anche chi si salva

Il nome evoca tradizione, eccellenza e gusto: l’aceto balsamico di Modena è uno dei prodotti italiani più conosciuti al mondo. Ma dietro le etichette che troviamo sugli scaffali dei supermercati, spesso a prezzi stracciati, la realtà è spesso meno “preziosa”.

Un’inchiesta condotta in Svizzera dalla rivista dei consumatori Bon à Savoir ha messo sotto la lente 12 bottiglie di Aceto Balsamico di Modena IGP vendute nella grande distribuzione. I risultati: tre quarti dei prodotti analizzati contengono residui di pesticidi, in alcuni casi tra i più problematici dal punto di vista ambientale e sanitario.

Il confronto con il vero balsamico

Vale la pena ricordare che il tradizionale aceto balsamico è tutta un’altra cosa: solo mosto d’uva, lasciato maturare per almeno dodici anni in botti diverse, fino a sviluppare aromi complessi e intensi. Quello IGP di largo consumo, invece, prevede soprattutto aceto di vino con una piccola parte di mosto concentrato e una maturazione minima di due mesi. È un prodotto diverso, regolamentato dall’Unione Europea, ma molto più povero di aromi.

Pesticidi nei tre quarti dei campioni

Su 12 bottiglie testate, 9 contenevano pesticidi. Solo i tre prodotti biologici ne erano completamente privi.
Gli esperti hanno rilevato la presenza di:

  • Dimetomorf, sospettato di danneggiare la fertilità e tossico per gli organismi acquatici;

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  • Fludioxonil, molto persistente nell’ambiente e capace di alterare il sistema endocrino;

  • Metossifenozide, un insetticida vietato dal 2024 tranne che nelle serre, che può contaminare le falde.

Paradossale il caso del balsamico Lidl Deluxe, il più ricco di aromi d’uva ma anche il più contaminato (0,18 mg di pesticidi per litro): ha ottenuto soltanto una valutazione “sufficiente”.

Ci vince e chi si giustifica

Al vertice della classifica si è posizionato il balsamico Coop Naturaplan bio presente nelle catene del supermercato svizzero: meno aromatico di altri, ma senza tracce di pesticidi. Subito sotto Ponti, Lidl DeLuxe e Aldi Bio per quanto riguarda i marchi presenti anche in Italia.

I produttori interpellati minimizzano: tutti i residui sarebbero “nei limiti di legge”. Migros ha giustificato la presenza di metossifenozide con l’uso di mosto d’uva raccolto prima del divieto; Deoleo (Bertolli, venduto da Denner) parla di quantità “infime”. Aldi e Lidl promettono, in futuro, prodotti senza pesticidi.

Formalmente, nessuna delle 12 bottiglie esaminate superava i limiti fissati dalle norme europee per l’aceto balsamico di Modena IGP. Ma si tratta di standard minimi, negoziati tra legislatori e industria. Nulla vieta ai produttori di puntare a livelli di qualità e sicurezza più elevati.