Sicurezza alimentare, l’Ats di Milano denuncia: “Poche risorse, controlli tagliati”

SICUREZZA ALIMENTARE ATS MILANO

Nell’estate delle intossicazioni e morti da botulino, la Asl milanese lancia l’allarme: a causa del poco personale, tecnologie e mezzi non potrà completare tutti i controlli in aziende e ristoranti richiesti dalla Regione Lombardia

Allarme in Lombardia per la sicurezza alimentare. L’Ats di Milano getta la spugna e denuncia: con pochi tecnici, tecnologie e mezzi non possiamo completare tutti i controlli in tema di sicurezza alimentare richiesti dalla Regione Lombardia. Nell’estate dei focolai e dei morti per botulino, in un paese dove non si placa l’allerta per la presenza di E.Coli Stec nei formaggi a latte crudo, l’Azienda per la tutela della salute, l’equivalente di una Asl,  competente per l’area di Milano e di Lodi, ha dichiarato che riuscirà a portare a termini solo un terzo dei controlli previsti.

È la stessa Ats ad ammetterlo, come riportato il 22 agosto dal Corriere della Sera nelle pagine milanesi, nella relazione del “Piano integrato dei controlli del dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria 2025”. E la Corte dei Conti, nella relazione depositata lo scorso 7 agosto, sollecita l’Ats a prendere provvedimenti. La Regione ha promesso risorse aggiuntive.

Alle Asl, o Ats come si chiamano in Lombardia, spettano anche i compiti di vigilanza e controllo sull’igiene dei cibi preparati, conservati e venduti, e quindi le ispezioni in aziende agroalimentari, ristoranti, mense e ogni altro canale di produzione e vendita di cibi. I tagli e la mancanza di risorse però rischia a Milano e Lodi, area di competenza della Ats meneghina con oltre 3 milioni di abitanti, di lasciare scoperta un’ampia fetta della filiera alimentare, dove solo nei controlli del 2024 (3.834 in tutto) sono emerse irregolarità nel 42% dei casi.

Una percentuale allarmante, sempre secondo l’Ats, perché “indice di un carente livello di formazione degli operatori del settore alimentare e di una inadeguata conoscenza delle normative specifiche del settore”. Tra i problemi più spesso riscontrati, riporta il CorSera, ci sono l’uso di attrezzature vecchie, le contaminazioni nel processo di preparazione dei cibi, la conservazione dei prodotti a temperature non adeguate. Le ispezioni hanno avuto come conseguenza la sospensione di 368 attività, 212 diffide, 667 segnalazioni di violazioni amministrative, 20 sequestri, 1.794 prescrizioni e 34 comunicazioni di reato.

La mancanza di risorse adeguate, i prepensionamenti e altre difficoltà tecniche, gettano più di un’ombra sui controlli per l’anno in corso: “La attuale dotazione organica della Struttura complessa Igiene degli alimenti e della nutrizione – si legge ancora nel documento – riesce quindi a garantire nel complesso il 32% del fabbisogno del controllo richiesto da Regione Lombardia“.

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La Corte dei Conti, giustamente, incalza e preme per soluzioni immediate per non compromettere il monitoraggio della sicurezza alimentare. La Regione ha promesso risorse aggiuntive e la stessa Ats ha lanciato il bando per l’assunzione di 14 persone. Che però, come ricorda la magistratura contabile, una volta assunti devono essere formati.