
Le nuove misure contro il marketing molesto presentate dall’Agcom hanno finalmente una data, anzi due, di entrata in vigore: ecco quando scatterà il blocco per le chiamate moleste camuffate. Guido Scorza (Garante Privacy) spiega come i truffatori aggirano la legge
Le nuove misure contro il marketing molesto presentate dall’Agcom hanno finalmente una data, anzi due, di entrata in vigore: ecco quando scatterà il blocco per le chiamate moleste camuffate.
Le date di entrata in vigore delle nuove misure
Simone Baldelli, responsabile nazionale del dipartimento tutela dei consumatori e utenti di Forza Italia e promotore della normativa contro il telemarketing molesto, ha infatti dichiarato: “Abbiamo di fronte a noi due date significative per la lotta all’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo e scorretto che quotidianamente viene praticato verso milioni di cittadini ormai esasperati”. Eccole.
1) dal 19 agosto saranno attivi i primi “filtri di rete” attraverso i quali verranno bloccatele chiamate dall’estero in entrata da finti numeri fissi;
2) il 19 novembre saranno attivati altrettanti filtri per le telefonate in entrata dall’estero con finti numeri di telefono mobile.
Le misure si sono rese necessarie perché l’attivazione, nel 2022, del nuovo registro pubblico delle opposizioni, non si è rivelata risolutiva per milioni di italiani ancora assediati da telefonate continue da parte di venditori di servizi.
Scorza: “Così oggi aggirano le regole”
Nel numero di luglio del Salvagente, all’interno di un ampio servizio dedicato al telemarketing selvaggio (in cui intervistiamo anche una operatrice dei famigerati call center martellanti), Guido Scorza, componente del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, già avvocato cassazionista e esperto di nuove tecnologie, spiega al Salvagente come i limiti del Registro delle opposizioni possano essere superati agendo sulla responsabilità degli operatori e a partire dalle nuove misure presentate dall’Agcom.
Dottor Scorza, perché il Registro delle opposizioni ha deluso?
Direi che è più una questione di aspettative, anche alimentate. Non dico che è sbagliato da parte dei cittadini sovrastimare il Registro delle opposizioni. Forse anche la campagna di comunicazione che lo ha accompagnato ha spinto a considerarlo un po’ una panacea.
Secondo lei funziona bene?
Il Registro delle opposizioni funziona rispetto all’imprenditore onesto, quello che si pone nella condizione di chiamare solo chi vuole essere chiamato. Rispetto a questa categoria dell’industria si può verosimilmente dire che sta funzionando. Questo non è in contraddizione con il dire che oggettivamente il fenomeno del telemarketing selvaggio tutto è fuorché sconfitto.
A parte gli imprenditori onesti e i truffatori puri, il problema è soprattutto la zona grigia di chi chiama con modalità illegittime per proporre contratti veri.
In quel caso, si hanno un milione di spiegazioni diverse, però due sono quantitativamente più rilevanti delle altre. La prima è assolutamente lo spoofing, cioè il fenomeno oggetto dell’ultima iniziativa di Agcom, il mascheramento del numero del chiamante.
Ci spieghi meglio.
Ieri quello che accadeva è che quando qualcuno ci segnalava una chiamata di telemarketing selvaggia non autorizzata, noi partivamo dal numero di telefono segnalato, e attraverso l’operatore telefonico risalivamo sempre a un soggetto, una persona giuridica, normalmente autore della chiamata e da lì iniziavi l’azione di enforcement (applicazione delle norme con sanzioni, ndr). Poi si poteva discutere dell’efficacia della sanzione. Però oggettivamente questi soggetti poi non delinquevano, almeno nel breve-medio periodo.
E ora?
Ora, delle 100mila segnalazioni che riceviamo, il 90% è rappresentato da chiamate fatte mascherando il numero reale con un numero fittizio, cioè facendo spoofing, e questo ovviamente spunta le armi dell’enforcement perché il risultato è che quando io prendo il numero e lo giro all’operatore telefonico, l’operatore mi dice che non è in grado di associare il numero a una persona. Normalmente i responsabili della frode prendono semplicemente il format numerico degli operatori italiani e generano casualmente un tot di numeri con quella sequenza.
Com’è possibile che gli operatori riescano a non rintracciare da dove parte la chiamata?
Da dove parte effettivamente è rintracciabile, molto spesso non in maniera diretta, ma attraverso la collaborazione con operatori stranieri. Quasi tutte le chiamate vanno in roaming e non partono dall’Italia. Ma questo è proprio il senso dell’iniziativa di Agcom.
Come migliorerà la situazione?
Quello che adesso si sta facendo con il nuovo regolamento, è che siccome è relativamente facile identificare la circostanza alla base di una chiamata di spofing e la identifichi perché tipicamente hai una chiamata con un numero nazionale ma proveniente dall’estero, a seconda dei casi non la si porta più a destinazione o si dice all’utente finale che si trova davanti a probabile spoofing. Quest’operazione secondo me da sola non basta a mettere in ginocchio il telemarketing selvaggio, però nel breve periodo gli dà un bel colpo, almeno fino a quando non trovano altri trucchi.
Ma vale anche per gli operatori che chiamano dall’Italia?
Sì, perché non è che stanno fisicamente all’estero. Stanno in Italia, ma usano operatori telefonici stranieri. E questo perché se facessero spoofing direttamente da qui, un operatore italiano questo non glielo consentirebbe.
Rientrerà in questo anche la famosa telefonata con la voce automatica?
Rientra tutto ciò che punta sul camuffamento del numero apparente.
Ma com’è che questi truffatori lavorano per venderti un contratto vero, di un reale fornitore di energia o telefonia?
Una volta il fenomeno era la rete ufficiale dell’operatore telefonico o dell’energetico che per fare più volumi di affari, talvolta violava le regole, anche con una agenzia sotto il diretto controllo dell’operatore stesso. Ora questo fenomeno non è completamente sparito, ma dopo le prime sanzioni importanti, gli operatori più istituzionali hanno accorciato e hanno fatto salire la qualità della rete.
Da cosa è stato sostituito questo fenomeno?
È stato sostituito da un sottobosco, assolutamente frammentato, di imprese individuali, di una persona che mette intorno a sé 10 amici o amici degli amici, che non ha in partenza niente a che vedere con la rete di vendita autorizzata da Vodafone, Enel, Acea, eccetera, ma scommette su una circostanza.
Quale?
Se riesce a dimostrare di esser capace di portarsi a casa, utilizzando per l’appunto il telemarketing selvaggio, un certo numero di proposte di contratto per l’operatore X, troverà un anello debole nella catena ufficiale.
In che senso?
Ci sarà sempre in un’agenzia, un operatore infedele che si compra dal sottobosco le proposte facendo finta di essersele procacciate da solo, e che in cambio darà una parte di quanto ricevuto dall’operatore. Questa oggi è l’infrastruttura portante del fenomeno. Tutti i nostri ultimi provvedimenti vanno su questo sottobosco. Ultimamente abbiamo persino fatto un sequestro, siamo andati dentro casa di gente che ha proprio mazzettini di foglietti con sopra scritti i numeri.
Come fate a intercettarli?
Sono piste che nascono da una segnalazione e da cui risali, con l’aiuto della guardia di finanza, fino ai responsabili.
In generale, però, il lavoro da fare è ancora tanto.
Per spezzare questo pezzo del fenomeno bisogna rompere il link tra il contratto illecito e il contratto lecito. Siccome l’ente venditore che in realtà non sa che qualcuno sta vendendo i suoi contratti, trae comunque un beneficio in termini di fatturato, bisogna fare in modo che questo beneficio non lo tragga più. Cioè bisogna fare in modo che se non è in grado di tracciare l’origine e la liceità del contatto a monte, non possa proseguire con un contratto lecito a valle.
Come si fa?
Stiamo puntando sull’accountability (la responsabilità, ndr): l’operatore deve essere in condizione di dimostrarmi di saper ricostruire la sequela di contatti, richieste e informazioni che ha portato al contratto in questione. Altrimenti lo sanzioniamo.
Quando la persona che riceve la telefonata chiede di essere cancellata dal database, come fa a essere sicura che avvenga?
La certezza non c’è.
Sono almeno tenuti a dire da quale call center chiamano?
Sì, certo, è il problema vero, poi, è pratico, nel senso che se sanno di essere nell’illecito non lo dicono.