Antibiotico-resistenza, il Regno Unito lancia l’allarme: “Rischiamo un’epidemia fuori controllo”

ANTIBIOTICO-RESISTENZA

Il Regno Unito potrebbe trovarsi impreparato di fronte a una futura epidemia causata dai super-batteri: microrganismi resistenti agli antibiotici, che mettono a rischio la medicina moderna. A lanciare l’allarme è il Public Accounts Committee (PAC), un comitato parlamentare britannico.

A rendere noto il nuovo rapporto del Pac è un’inchiesta approfondita di Misbah Khan  pubblicata il 13 giugno scorso dal centro investigativo indipendente The Bureau of Investigative Journalism (TBIJ).

Il dato che più colpisce è che nel solo Regno Unito le infezioni resistenti ai farmaci causano circa 35.000 morti ogni anno. Un numero destinato ad aumentare, se non verranno adottate misure serie e coordinate. “Se lasciata senza controllo, la resistenza antimicrobica potrebbe riportarci indietro di un secolo nei progressi medici”, ha dichiarato Sir Geoffrey Clifton-Brown, presidente del PAC, aggiungendo che “non c’è forse minaccia più inquietante all’orizzonte per il mondo intero”.

Accordi commerciali e fognature: come si alimenta il rischio

Il rapporto evidenzia gravi mancanze da parte del governo britannico nella gestione del fenomeno: obiettivi mancati, ambizioni ridotte e un’assenza di visione coordinata. Tra i punti critici emergono:

  • gli accordi commerciali con paesi come gli Stati Uniti, dove gli antibiotici sono usati massicciamente in agricoltura e allevamento, con il rischio che batteri resistenti finiscano nella catena alimentare britannica;

  • la cattiva gestione delle acque reflue, che consente la diffusione di microrganismi resistenti nei corsi d’acqua. Dal 2016 al 2023 gli sversamenti fognari non trattati nel Regno Unito sono più che raddoppiati, ma la questione non è ancora trattata come priorità di salute pubblica.

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Sanità pubblica sotto pressione

Il report del PAC sottolinea inoltre:

  • lo scarso impiego di strumenti diagnostici rapidi, che potrebbero ridurre l’uso inappropriato di antibiotici;

  • la mancanza di condivisione dei dati tra i diversi settori della sanità;

  • gravi disuguaglianze sanitarie, con le persone che vivono nelle aree più povere esposte a un rischio del 50% maggiore di contrarre infezioni resistenti rispetto alle zone più ricche.

Anche sul piano internazionale, la situazione è preoccupante. Il taglio agli aiuti esteri mette a rischio programmi come il Fleming Fund, destinato a rafforzare il monitoraggio della resistenza nei paesi a basso reddito. Non solo.

Le politiche restrittive dell’amministrazione Trump che, come aveva scritto il nostro giornale, ha tagliato decine di funzionari della Food and drug administration che si occupavano del monitoraggio degli antibiotici negli allevamenti, possono aggravare una situazione che non è solo statunitense.

La AMR (antimicrobial resistance, antibiotico-resistenza) è infatti una minaccia globale che non conosce confini: batteri resistenti viaggiano attraverso persone, animali e alimenti.

Cosa serve per invertire la rotta

Il governo britannico ha investito oltre 500 milioni di sterline nel programma contro la AMR tra il 2021 e il 2024. Tra le soluzioni citate positivamente nel rapporto parlamentare c’è il modello di abbonamento per nuovi antibiotici, che remunera le aziende farmaceutiche con un compenso fisso, indipendentemente dalle vendite, per ogni nuovo trattamento efficace. Tuttavia, avverte il comitato, questo approccio va esteso a livello internazionale per essere efficace.

Il report del PAC propone nove raccomandazioni concrete, tra cui:

  • integrare la valutazione del rischio AMR in ogni accordo commerciale;

  • potenziare l’uso di strumenti diagnostici rapidi;

  • regolamentare lo smaltimento delle acque reflue come questione sanitaria;

  • garantire maggiore trasparenza nei progressi del governo.

Il governo deve agire ora per rafforzare le difese contro la resistenza antimicrobica. Non possiamo permetterci di restare indietro”, ha ribadito Clifton-Brown nel commento finale.


Fonte originale: “MPs raise the alarm over superbug risk”, articolo di Misbah Khan pubblicato il 13 giugno 2025 su The Bureau of Investigative Journalism (TBIJ).