Muro di gomma della Nestlé, lo scandalo Perrier finisce in Tribunale

Nestlé

Nonostante le rilevazioni contro Nestlé ed esponenti del governo francese, per lo scandalo dell’acqua minerale Perrier, non è stata adottata alcuna misura a tutela dei consumatori. Que Choisir ha avviato tre azioni legali diverse per chiedere il ritiro dal mercato, il divieto alla vendita e verificare reati di frode in commercio e corruzione

Nonostante le rivelazioni contro Nestlé (e il governo francese) per lo scandalo dell’acqua minerale Perrier, contenute in un rapporto pubblicato qualche giorno fa dalla Commissione d’inchiesta del Senato, non è stata adottata alcuna misura nei confronti della multinazionale per garantire la tutela degli interessi dei consumatori. È quanto denuncia Que Choisir che ha avviato tre azioni legali diverse affinché la giustizia si pronunci sulle responsabilità a tutela dei cittadini. L’associazione chiede con urgenza misure di ritiro dell’acqua Perrier dal mercato.

Gli elementi rivelati dal rapporto dimostrano che i consumatori sono da anni vittime di una vasta frode che perdura ancora oggi: le acque Perrier, etichettate come “acque minerali naturali”, non sono affatto naturali poiché hanno subito un trattamento di microfiltrazione non autorizzato dalla normativa europea. E quel che è peggio è che Nestlé continua ancora oggi a fare questi trattamenti illeciti, producendo un profitto (a spese dei consumatori ignari) che, secondo il rapporto del Senato, potrebbe superare i 3 miliardi di euro in 15 anni visto che un’acqua minerale naturale viene venduta, in media, a un prezzo 200 volte superiore a quello dell’acqua del rubinetto.
C’è poi il tema della salute poiché il trattamento di microfiltrazione a 0,2 micron che viene applicato alle acque minerali “naturali” Perrier non solo non è autorizzato dalla normativa, ma costituisce una falsa garanzia di qualità.

Que Choisir lancia un’offensiva giudiziaria a tutela dei consumatori

Di fronte a queste constatazioni di estrema gravità e all’immobilismo dei poteri pubblici, l’UFC-Que Choisir ha ottenuto l’autorizzazione per avviare una procedura d’urgenza presso il presidente del Tribunale giudiziario di Nanterre, al fine di ottenere misure provvisorie di ritiro dal mercato e richiamo dei prodotti, divieto di commercializzazione e cessazione delle pratiche ingannevoli relative alla presentazione delle acque Perrier come “minerali naturali”.
L’udienza è prevista per l’inizio di luglio.
Parallelamente, l’Associazione ha presentato altre due denunce:

  • la prima, presso il procuratore della Repubblica di Nanterre, contro Nestlé Waters (la divisione acque di Nestlé) e i suoi dirigenti, per fatti che potrebbero configurare pratiche commerciali ingannevoli, falsificazioni e frodi aggravate, e contro diversi attori coinvolti, tra cui il lobbista di Nestlé, membri dei gabinetti ministeriali e rappresentanti dell’Ars Occitania, affinché sia valutata un’eventuale complicità; e contro ignoti, per una serie di circostanze che sollevano interrogazioni in merito a reati di corruzione e traffico d’influenze;
  • la seconda, presso la corte di Giustizia della Repubblica, unico organo competente a giudicare reati commessi da membri del Governo nell’esercizio delle loro funzioni, per analizzare il ruolo dello Stato, in particolare dell’esecutivo. Poiché la legge impone l’identificazione dei potenziali responsabili, tale denuncia è indirizzata a:
    Agnès Pannier-Runacher, ministra delegata all’Industria dal 6 luglio 2020 al 20 maggio 2022;
    Roland Lescure, ministro delegato all’Industria e all’Energia dal 4 luglio 2022 al 20 settembre 2024;
    Aurélien Rousseau, ministro della Salute e della Prevenzione dal 20 luglio al 20 dicembre 2023;
    Agnès Firmin-le-Bodo, ministra delegata all’Organizzazione territoriale e alle Professioni sanitarie dal 4 luglio 2022 al 20 dicembre 2023, poi ministra della Salute e della Prevenzione dal 20 dicembre 2023 all’11 gennaio 2024.

“È inconcepibile che un’acqua che non rispetta i criteri delle acque minerali naturali, e che solleva dubbi sul piano sanitario, possa continuare a essere venduta impunemente, a scapito di milioni di consumatori. Il rispetto del diritto, la salute pubblica e la lealtà commerciale non sono variabili sacrificabili sull’altare degli interessi industriali. Lo scandalo Nestlé Waters ha un appuntamento con la giustizia”, dichiara Marie-Amandine Stévenin, presidente dell’UFC-Que Choisir.