
10 anni fa, il Salvagente tornava in edicola e diventava mensile. La scommessa, sempre attuale, era che ci fosse bisogno in Italia di una informazione libera al servizio dei consumatori. Oggi la rilanciamo, spinti anche dal grande successo del giornale
Esattamente dieci anni fa iniziava la nuova vita del Salvagente. Finita la lunga stagione da settimanale tornavamo in edicola con un mensile, all’inizio come il Test per poi, gradualmente, tornare a chiamarci con il nome che da sempre questo giornale ha avuto sin dalla sua fondazione, oltre 34 anni fa.
La scommessa era semplice, ma non per questo meno azzardata: in Italia – ritenevamo – c’era ancora bisogno di un’informazione dalla parte del consumatore, che attraverso gli strumenti del giornalismo di inchiesta cercasse di fare luce su ciò che consumiamo, sul peso che ha sull’ambiente, sulla nostra salute e sulla vita di chi produce il bene o il servizio che acquistiamo.
Uscimmo con il primo numero a maggio 2015 con un’inchiesta basata su solide analisi di laboratorio che dimostravano l’invadenza rischiosa delle nanoparticelle nelle padelle antiaderenti più vendute in Italia. Anticipando un tema su cui ancora oggi si fa fatica a fare chiarezza, come dimostrano altri servizi giornalistici ben più recenti.
Allora come oggi abbiamo sempre deciso di fare tutti i nomi e raccontare gli esiti delle prove che commissionavamo di volta in volta ai laboratori, senza censure. E senza cedere alla tanto diffusa mistificazione della superiorità del made in Italy. E così, già nel secondo numero, raccontammo lo scandalo sull’olio, ossia la presenza sugli scaffali italiani di una buona metà di bottiglie tutt’altro che extravergini. Ancora una volta anticipando quella che poi diventò un’inchiesta clamorosa del procuratore di Torino Raffaele Guariniello che conquistò le pagine dei giornali italiani e internazionali. E per noi diede inizio a una lunga battaglia giudiziaria che avremmo dovuto sostenere con parte dell’industria di settore che continua da dieci anni. Non vogliamo, però, in questa sede fare una celebrazione di quanti e quali scheletri negli armadi delle grandi industrie e delle lobby finanziarie abbiamo fatto emergere fino a oggi, lasciamo ai lettori più attenti e ai tanti che ci seguono da sempre, il piacere di fare uno sforzo di memoria per stilare il proprio elenco.
Qui vogliamo invece raccontarvi un po’ di futuro, per come lo stiamo immaginando e realizzando noi de Il Salvagente. L’ambizione è quella di fare un giornale sempre più connesso all’uso quotidiano che ne fanno e ne vogliono fare i lettori, alle prese con la spesa di tutti i giorni, di fronte a quella che ritengono un’ingiustizia o semplicemente in cerca di cercare affidabili e concrete che normalmente fanno fatica a trovare. Continueremo, dunque, e intensificheremo il nostro sforzo su analisi e test e cercheremo di renderne l’accesso sempre più fruibile, anche attraverso app che permettano di utilizzarli in mobilità, al minimo dubbio.
Ma non dimenticheremo neppure di fare onore al motivo per il quale ci chiamiamo il Salvagente, cercando di offrire quando possibile uno strumento per non affogare nel mare di fake news che circondano ognuno di noi o nei meandri della burocrazia e dei diritti negati.
Non è un caso se abbiamo iniziato con la campagna abbonamenti che si apre questo mese, decidendo di inserire due regali che consideriamo in linea con i nostri sforzi. Sei libri l’anno di approfondimento sui temi cari al Salvagente e un servizio pratico di ausilio in tutti i casi in cui far valere a garanzia su prodotti difettosi diventa uno sforzo quasi impossibile. Un supporto concreto per un problema, come scoprirete tra qualche pagina, più frequente di quanto possa apparire.