
La rivista francese Que Choisir ha analizzato una ventina di bubble tea venduti nei supermercati trovando, in ognuno di essi, dai 10 ai 25 ingredienti tipici dei prodotti ultraprocessati, dai coloranti di Southampton ad additivi con fosfati e conservanti critici
Bevanda tipica di Taiwan, il bubble tea si è diffuso ormai in tutto il mondo diventando una delle bevande più popolari tra i giovanissimi. Tanto che, oltre a trovarlo in negozi specializzati, che sono spuntati in tutte le città, inizia ad essere presente anche negli scaffali dei supermercati. Ma cosa contengono davvero queste bevande? Sono così sane come sembrano? Purtroppo, come possiamo immaginare, la risposta è negativa. Oltre al tè verde e a varie miscele di sciroppi e succhi di frutta, i bubble tea contengono delle perle colorate che si aspirano con la cannuccia ed esplodono in bocca liberando un sapore dolcissimo. Il problema è che tra gli ingredienti ci sono decine di additivi, aromi, coloranti e conservanti che fanno tutt’altro che bene.
Dai 10 ai 25 ingredienti tipici dei prodotti ultraprocessati
La rivista francese Que Choisir ha analizzato una ventina di prodotti venduti nei supermercati francesi trovando in tutti dai 10 ai 25 indicatori tipici dei prodotti ultraprocessati. Tra questi, coloranti come il rosso allura (E129), la tartrazina (E102), il giallo tramonto (E110), che fanno parte dei famosi coloranti di Southampton, o il blu brillante (E133), che possono causare iperattività nei bambini. Sono presenti anche il caramello ammoniacale (E150c) e il caramello solfito-ammoniacale (E150d), che potrebbero contenere sostanze immunotossiche e cancerogene. Si trovano anche additivi contenenti fosfati, il cui eccesso sembra favorire le malattie cardiovascolari, come l’amido modificato (E1414 o E1442), i polifosfati (E452) e il fosfato di potassio (E340). Così come dolcificanti, il cui consumo è associato a un rischio maggiore di cancro. E l’elenco non finisce qui, ma continua con il diossido di silicio (E551), sospettato di causare la celiachia, la gomma di cellulosa (E466) e i mono- e digliceridi di acidi grassi (E471), che sarebbero responsabili di aumento di peso, tumori, patologie cardiovascolari, diabete o infiammazioni croniche intestinali, fanno anch’essi parte dei composti presenti.
In alcuni prodotti si trovano persino oli di cocco o di palma idrogenati, vietati in diversi paesi europei poiché fonti dei noti acidi grassi trans, che ostruiscono le arterie.
Addirittura la redazione di Que Choisir fa sapere di non aver mai visto liste di ingredienti così scoraggianti. Il consiglio per gli appassionati di bubble tea è quello di farlo in casa aggiungendo semplicemente tè, latte o succo di frutta alle perle di tapioca. Si tratta di una scelta molto più sana, oltre che ecologica ed economica visto che comunque i bubble tea che si vendono nei supermercati costano non meno di 10 euro al litro.
Abbiamo fatto anche noi una semplice ricerca online e abbiamo trovato il bubble tea di Carrefour Tropical Junge al gusto ibisco che tra gli ingredienti annovera oltre al tè verde (76%), una miscela di sciroppo d’ibisco con perle di succo di mango e frutto della passione (24%) in cui ci sono gli acidificanti E327, E330, E334, l’antiossidante E300, l’addensante E415, i coloranti E160a, E163, aromi vari e il conservante E202. C’è poi il bubble tea OMG alla pesca venduto da Coop che contiene il 72% di tè verde aromatizzato alla pesca e perle con succo di fragola che annoverano tra gli ingredienti il lattato di calcio, l’alginato di sodio, come gelificante, e il sorbato di potassio come conservante.