
L’Uni ha pubblicato una nuova norma che introduce un metodo analitico all’avanguardia per identificare le adulterazioni come l’aggiunta di sciroppi zuccherini nel miele di acacia e nel millefiori
L’Uni, l’Ente italiano di normazione, ha pubblicato la nuova norma 11972:2025, che introduce un metodo analitico all’avanguardia per identificare le adulterazioni nel miele, come l’aggiunta di zuccheri e sciroppi zuccherini nel miele di acacia, castagno e millefiori.
Nel numero di marzo abbiamo pubblicato i risultati del nostro test su 14 marchi di miele: spesso invecchiato e con sostanze nemiche delle api, come i famigerati neonicotinoidi, il millefiori non è in buona salute. Nelle pagine del lungo servizio dedicato al miele abbiamo pure raccontato le nuove tecniche di adulterazione che vengono messe in campo dai contraffattori per mascherare l’aggiunta di zucchero nel prodotto finito.
Ora contro queste nuove frodi, esiste un’arma analitica in più. Il metodo “autorizzato” da Uni si basa sulla Risonanza magnetica nucleare (Nmr), una tecnica analitica sofisticata che permette di “fotografare” la composizione chimica del miele. Quando un campione viene sottoposto all’analisi Nmr, gli zuccheri naturalmente presenti nel miele mostrano il loro “profilo” caratteristico, mentre gli adulteranti aggiunti producono segnali specifici che li rendono identificabili. La norma UNI 11972 permette di individuare tre tipi di adulteranti comunemente utilizzati: l’inulina, un oligosaccaride a base fruttofuranosidica; lo zucchero invertito, una miscela di glucosio, fruttosio e saccarosio derivante dall’idrolisi enzimatica incompleta del saccarosio; e lo sciroppo di mais/malto, una miscela di mono, di, tri e tetra-saccaridi derivati dal maltosio e zucchero di mais. Il metodo è in grado di rilevare adulterazioni a partire dal 10% in peso, garantendo un’elevata riproducibilità.
Rispetto ad altri metodi analitici, si legge in una nota di Uni, la tecnica Nmr offre numerosi vantaggi. Consente un’analisi simultanea di diverse classi di composti chimici, garantisce un’alta riproducibilità dei risultati, non necessita di database di riferimento e offre la flessibilità per ampliare l’indagine su nuovi adulteranti zuccherini. La norma è applicabile specificamente ai mieli di acacia, castagno e millefiori, tre delle varietà più diffuse e apprezzate sul mercato italiano.
L’introduzione di questa norma, conclude la nota, rappresenta un importante progresso nella tutela della qualità e dell’autenticità del miele italiano. I consumatori potranno acquistare con maggiore fiducia, mentre i produttori vedranno riconosciuto il valore del loro lavoro. Per il settore apistico, già sotto pressione per cambiamenti climatici e altre sfide, la lotta alle frodi è fondamentale per garantire sostenibilità economica e valorizzazione del prodotto autentico. UNI conferma così il proprio impegno nel fornire strumenti tecnici all’avanguardia per la tutela della qualità e la promozione della trasparenza nel mercato.