Fragole, un bio packaging sviluppato da Enea le conserva fino a 12 giorni

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Il packaging, realizzato con oli essenziali e altre sostanze naturali, ha anche un’azione battericida, ed è in grado di mantenere le fragole “favette” fresche fino a 12 giorni

La fragola “favetta”, tipica del Lazio, potrà durare fino a 12 giorni grazie al packaging realizzato con oli essenziali e altre sostanze naturali, risultato delle ricerche condotte da Enea, in collaborazione con l’università della Tuscia e l’azienda Ilip, pubblicate sulle riviste internazionali Frontiers in MicrobiologyJournal of Microbiological Methods e MDPI. Per contrastare l’alta deperibilità e la sensibilità della fragola “favetta” agli agenti patogeni alimentari, i ricercatori hanno condotto analisi selezionando marker di qualità e sicurezza per valutare l’efficacia di strategie che prevedono la combinazione di diversi composti antimicrobici naturali, quali chitosano, nisina e gallio.
Grazie alla collaborazione con l’istituto Iba di Bucarest, inoltre, è stato possibile caratterizzare chimicamente i nuovi imballaggi, in modo da garantire la sicurezza dei materiali per uso ortofrutticolo e la loro conformità alle normative europee.
Oltre a prolungare fino a 12 giorni la conservazione (shelf-life) delle fragole “favette”, la ricerca ha dimostrato l’efficacia dell’azione battericida degli oli essenziali combinati con probiotici e postbiotici: le analisi microbiologiche hanno evidenziato una carica batterica e fungina significativamente più alta nei campioni di fragole non trattati.

“Un passo significativo verso la realizzazione di imballaggi sostenibili e sicuri”, commenta la referente Enea per l’attività, Annamaria Bevivino, secondo cui “l’adozione di imballaggi biodegradabili e compostabili riduce l’impatto ambientale, migliora la conservazione dei prodotti e ne accresce la qualità, garantendo ai consumatori fragole fresche e nutrienti per un periodo più lungo”.

L’attività è stata condotta nell’ambito di un dottorato di ricerca con l’università della Tuscia e di un assegno di ricerca Enea promosso dal partenariato OnFoods, finanziato dal Pnrr. I risultati della ricerca sono stati presentati nella sezione Microorganism interface – Innovative processes della conferenza internazionale EFFoST 2024, che si è tenuta in Belgio a novembre scorso.