
Negli ultimi mesi, in Svezia, è esplosa la protesta dei consumatori contro l’impennata dei prezzi alimentari, che ha raggiunto livelli senza precedenti.Il risultato è stato un boicottaggio di una settimana dei supermercati
Secondo le stime più recenti, il costo annuale per sfamare una famiglia è cresciuto anche di 2.750 euro rispetto al 2022. Prodotti di uso quotidiano come caffè, cioccolata, formaggi e latte hanno subito aumenti significativi, alimentando il malcontento generale.
In risposta, migliaia di cittadini svedesi hanno deciso di organizzarsi attraverso una campagna social, denominata “Bojkotta vecka 12” (“Boicotta la settimana 12”), che ha portato a un boicottaggio nazionale dei principali supermercati, tra cui Ica, Coop e Lidl. Il nome nasce dal fatto che la protesta è stata organizzata proprio nella dodicesima settimana dell’anno, un modo immediato e facilmente riconoscibile per identificare e promuoverla. L’obiettivo è stato di lanciare un messaggio chiaro contro l’oligopolio percepito delle grandi catene alimentari e dei produttori, accusati di anteporre i loro profitti al benessere economico dei consumatori.
Iniziative analoghe si sono svolte recentemente anche in altri paesi europei. In Bulgaria, ad esempio, i consumatori hanno boicottato grandi supermercati causando un calo delle vendite quasi del 30%. Inoltre, una protesta simile nata in Croazia a gennaio si è diffusa rapidamente anche in Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, evidenziando un fenomeno di malcontento diffuso in tutta Europa.
La protesta in Svezia ha avuto un forte impatto mediatico e ha costretto il governo svedese ad affrontare la questione pubblicamente. La ministra delle Finanze Elisabeth Svantesson e il ministro degli Affari Rurali Peter Kullgren hanno riconosciuto il problema, attribuendolo a fattori internazionali come guerra, crisi climatica e aumenti delle materie prime. Tuttavia, entrambi concordano sulla necessità di migliorare la concorrenza nel settore alimentare e si sono impegnati a sostenere iniziative per stabilizzare i prezzi.
Nonostante lo scetticismo sulla reale efficacia dei boicottaggi a breve termine, questa iniziativa ha avuto il merito di accendere un dibattito nazionale importante, evidenziando il crescente disagio economico che molte famiglie svedesi stanno affrontando quotidianamente. Resta da capire se queste proteste riusciranno a produrre cambiamenti strutturali o se rimarranno limitate a una presa di posizione simbolica.