Dai fondi al pellet alle auto elettriche, il reportage “Aria sporca” racconta le armi scariche contro lo smog

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Il reportage “Aria sporca” del collettivo Flares (che potete vedere qui) approfondisce a partire dalla pesante condizione di Milano e della Lombardia, tutte le lacune nelle risposte all’inquinamento atmosferico. E intanto, in Veneto, la prima causa collettiva di Consulcesi è stata respinta

 

Il reportage “Aria sporca” del collettivo di giornalismo d’inchiesta Flares approfondisce a partire dalla pesante condizione di Milano e della Lombardia, tutte le lacune nelle risposte all’inquinamento atmosferico. Nel loro ultimo reportage, Silvia Boccardi e Silvia Lazzaris raccolgono le convinzioni più diffuse, parlano con chi l’inquinamento lo vive, con chi lo studia e con chi avrebbe la responsabilità politica di ridurlo – e non sempre lo fa. Di inquinamento atmosferico – spiegano le autrici – si torna a parlare ciclicamente, ma districarsi tra dati contrastanti, percezioni comuni e responsabilità politiche resta un’impresa ardua. È davvero peggiorato negli ultimi anni? Quanto incide realmente sulla nostra salute? E soprattutto, da dove cominciare per affrontarlo efficacemente?”.

Le risposte non efficaci

Nell’nchiesta, Boccardi e Lazzaris intervistano diversi esperti, tra cui il primo ricercatore del Cnr, Antonello Pasini, che raccontano come alcune politiche per il contrasto all’inquinamento siano poco efficaci. Per esempio, l’investimento della regione Lombardia per favorire il passaggio dall’inquinamento da stufe a legna (nel territorio lombardo pesano quasi per la metà del particolare complessivo) a stufe a pellet, comunque fonti rilevanti di emissioni di Pm10, lascia perplessi. Così come, si dimentica che anche le auto elettriche inquinano in città a causa delle particelle rilasciate da pneumatici e freni durante l’utilizzo. Insomma, dal punto di vista dei trasporti, l’unica soluzione è puntare sempre di più sull’efficienza e la capillarità dei mezzi pubblici. Ovviamente, il reportage, non dimentica di citare l’industria e gli allevamenti intensivi tra le cause principali dell’inquinamento in pianura italiana.

L’azione legale collettiva, un mezzo poco efficace

in un altro passaggio di “Aria sporca”, interviene anche il Salvagente per parlare di azioni collettivi per risarcimenti legati allo smog, di cui ci siamo occupati in una lunga inchiesta a partire dalla proposta del network legale Consulcesi. 

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Respinta in Veneto la prima causa collettiva di Consulcesi

A tal proposito, a fine febbraio, il Tribunale di Venezia ha pronunciato la prima sentenza italiana sulla class action “Aria pulita” di Consulcesi, respingendo le richieste avanzate in una causa pilota promossa da 58 cittadini contro la presidenza del Consiglio, il ministero dell’Ambiente e le regioni Veneto, Lombardia e Lazio. Come riporta Il Gazzettino, giudici hanno dichiarato inammissibile la richiesta di obbligare le istituzioni a intensificare le misure anti-smog. La normativa europea, infatti, assegna la responsabilità della qualità dell’aria agli Stati membri, ma non prevede che i singoli cittadini possano far valere un diritto soggettivo direttamente tutelabile in tribunale.