L’oro sporco e insanguinato dell’Amazzonia arriva (anche) negli Stati Uniti

AMAZZONIA ORO

Nuova inchiesta di Réporter Brasil svela l’acquisto di milioni di dollari di oro estratto illegalmente da attività minerali illegali, complici della deforestazione e dell’avvelenamento delle popolazioni indigene, nella foresta amazzonica

 

Un’inchiesta condotta da Repórter Brasil e dal Bureau of Investigative Journalism ha rivelato che StoneX, una delle principali società finanziarie statunitensi, ha acquistato oro per milioni di dollari da fornitori brasiliani coinvolti in attività minerarie illegali nella foresta amazzonica. Queste operazioni sono state collegate a deforestazione, inquinamento da mercurio e violazioni dei diritti delle popolazioni indigene.

Le indagini e le scoperte

Nel settembre 2023, le autorità doganali di São Paulo hanno bloccato una spedizione di oro del valore di 4,6 milioni di dollari destinata alla filiale di StoneX a Dubai. La merce, esportata dalla società brasiliana Coluna DTVM, presentava discrepanze nel peso dichiarato. Durante le verifiche, è emerso che parte dell’oro proveniva da cooperative di minatori sanzionate per deforestazione illegale e uso improprio di mercurio. In particolare, una cooperativa del Mato Grosso era stata multata per 2,2 milioni di reais nel 2022 per tali infrazioni.

StoneX ha dichiarato di operare in conformità con le normative vigenti e di aver seguito procedure rigorose per verificare la legittimità dell’origine dei metalli preziosi acquistati. Tuttavia, l’inchiesta ha sollevato dubbi sulla trasparenza e sulla tracciabilità della filiera dell’oro, evidenziando come il metallo estratto illegalmente possa facilmente entrare nel mercato legale attraverso intermediari e documentazione fraudolenta.

StoneX serve oltre 54.000 clienti istituzionali e commerciali, oltre a 400.000 clienti retail in più di 180 paesi. L’azienda è membro di numerose borse internazionali e offre accesso a una vasta gamma di prodotti finanziari, tra cui valute, criptovalute, azioni, obbligazioni e derivati

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Una lunga strage

Questa non è la prima volta che l’industria dell’oro è al centro di scandali legati all’estrazione illegale in Amazzonia. Nel febbraio 2022, un’inchiesta di Repórter Brasil aveva già rivelato come l’oro estratto illegalmente, in quel caso nelle terre indigene Kayapó in Brasile, circolasse in tutto il mondo, perfino in Italia come aveva documentato il Salvagente.

L’inchiesta aveva evidenziato come l’oro estratto illegalmente nelle terre indigene brasiliane possa entrare nella catena di approvvigionamento globale attraverso operazioni complesse e spesso poco trasparenti, coinvolgendo intermediari e società di diversi paesi.

L’estrazione illegale di oro in Amazzonia ha conseguenze devastanti sull’ambiente e sulle comunità locali. La deforestazione per far spazio alle miniere distrugge habitat naturali, mentre l’uso di mercurio per separare l’oro dal minerale contamina fiumi e suoli, avvelenando le popolazioni indigene e la fauna selvatica. Inoltre, la presenza di minatori illegali spesso porta a conflitti violenti e violazioni dei diritti umani nelle comunità indigene.

Un mercato difficile da tracciare

L’attività mineraria è aumentata in Brasile dopo che Jair Bolsonaro è diventato presidente nel 2019. Il problema si è ridotto significativamente dopo che il nuovo governo brasiliano ha introdotto misure per contrastare l’estrazione mineraria illegale nel 2023, tra cui la digitalizzazione delle fatture, che rende più facile tracciare le catene di approvvigionamento.

Tuttavia, l’origine dell’oro amazzonico rimane difficile da tracciare. Poiché i minatori informali non sono autorizzati a esportare direttamente l’oro, lo vendono a una rete di intermediari che forniscono il piccolo numero di esportatori di metalli preziosi autorizzati dalla Banca Centrale del Brasile.

“È molto facile per l’oro estratto illegalmente entrare nel sistema”, ha affermato Ane Alencar, direttrice scientifica dell’organizzazione non governativa Instituto de Pesquisa Ambiental da Amazônia (IPAM). “È importante rendere l’oro tracciabile”, ha aggiunto.