Borracce termiche, chi vince la sfida del caldo?

La borraccia termica Ikea arriva prima nella classifica dei dieci modelli portati in laboratorio da Bon à Savoir. Male per Nespresso, Bodum e 24 Bottles; in quest’ultima, alla fine del test, il laboratorio ha trovato della ruggine

Oltre che di moda, le borracce termiche sono diventate, negli ultimi anni, un oggetto indispensabile, soprattutto per chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. Promettono di mantenere le bevande calde per ore, ma ci riescono davvero? La rivista svizzera Bon à Savoir ha portato in laboratorio dieci modelli venduti nei supermercati, analizzando la capacità di conservazione del calore, l’ermeticità, la solidità, la facilità d’uso e, infine, gusto e odore (le borracce sono state riempite con caffè caldo, verificando le eventuali alterazioni di gusto della bevanda e controllando, dopo 2 e 24 ore dal lavaggio, eventuali residui di odore di caffè).

Grandi differenze di temperatura, rischio di ustioni per alcuni modelli 

A classificarsi prima è la borraccia termica da viaggio Undersöka di Ikea, venduta a un prezzo di circa 13 euro, che eccelle nell’isolamento termico. Durante l’esperimento, i contenitori sono stati riempiti con acqua a 100°C e poi collocati in una camera fredda a 0°C. Dopo cinque ore, l’acqua nella borraccia di Ikea era ancora a 70°C, mentre nel Tumbler SS Lucy Matte Black Green Band di Starbucks, che si ferma a metà classifica, era scesa a 12°C.
Anche la Etna Iced Latte di Kambukka ha ottenuto un giudizio “buono”, posizionandosi al secondo posto. Pur non mantenendo il calore a lungo quanto la borraccia Ikea, ha ottenuto risultati migliori in tutti gli altri criteri, ma ad un prezzo più elevato, circa il triplo del modello di Ikea.
Il test dimostra che per evitare di bere una bevanda tiepida, è consigliabile versarla il più calda possibile e consumarla entro un’ora. Infatti, nella maggior parte delle borracce testate, l’acqua bollente scende a 50°C dopo tre ore, anche in un ambiente a 20°C. Il Miracle Mug di Sigg è tra i peggiori, con una temperatura misurata di 46°C dopo tre ore.
L’isolamento esterno è generalmente buono e il rischio di ustioni è basso, soprattutto nella zona di presa. Tuttavia, il laboratorio ha riscontrato problemi con alcuni coperchi, in particolare nella zona di contatto con la bocca:

  • il coperchio del prodotto Sigg ha raggiunto 63°C dieci minuti dopo il riempimento;
  • la tazza isolante in acciaio inox di Coop elvetica ha toccato addirittura i 68°C.

Secondo l’Ospedale universitario di Zurigo, le cellule della pelle possono subire danni già a 45°C, rendendo questi modelli potenzialmente pericolosi. Il modello di Coop presenta un doppio rischio di ustione, dovuto anche a problemi di tenuta ed ha ricevuto il giudizio “scarso”, poiché perdeva liquido già da nuovo durante i test di laboratorio. Coop ha risposto che le istruzioni d’uso specificano che il contenitore termico deve essere sempre posizionato in verticale (cosa che in viaggio non è proprio una cosa semplice).

Problemi di solidità: male Nespresso, Bodum e 24 Bottles 

Per valutare la solidità, le borracce sono state lasciate cadere tre volte da un metro di altezza, con orientamento diverso ad ogni impatto.
I possessori di mug Nespresso, Bodum e 24 Bottles dovrebbero fare attenzione: i loro coperchi si sono rotti, rendendo impossibile richiuderli. Tutti e tre questi modelli si sono classificati nelle ultime posizioni, con un giudizio “insoddisfacente”, appena davanti all’ultima classificata, la tazza di Coop, anch’essa risultata fragile.
Infine, una spiacevole sorpresa: alla fine del test, il laboratorio ha trovato ruggine all’interno del Travel Tumbler di 24 Bottles.