Gli esperti europei di sicurezza alimentare hanno individuato i cinque rischi emergenti, tra cui nuove bevande alternative all’alcol, che indicono uno stato di rilassamento del sistema nervoso, e nuovi virus mortali, che hanno già causato diversi morti in Bangladesh
Bevande alternative all’alcol, che inducono uno stato di rilassamento del sistema nervoso, e nuovi virus mortali, legati alla perdita di habitat dei pipistrelli e al consumo di linfa di palma da dattero. Sono due dei cinque nuovi rischi emergenti, individuati dagli esperti europei di sicurezza alimentare nel 2023.
È il quadro delineato dal rapporto annuale dell’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha analizzato 32 argomenti, classificandone 5 come rischi emergenti.
Il primo rischio è rappresentato proprio da un nuovo prodotto, che dovrebbe essere autorizzato come bevanda alternativa all’alcol, realizzato con erbe alimentari. Queste erbe contengono molecole che agiscono sul neurotraspettitore GABA, inducendo uno stato di rilassamento. Il secondo rischio riguarda la trasmissione di virus Hendra e Nipah agli esseri umani, legato alla perdita di habitat dei pipistrelli dovuta ai cambiamenti climatici. Un recente focolaio di virus Nipah in Bangladesh ha causato 8 morti e 11 infezioni, legate al consumo di linfa di palma da dattero cruda.
Un’altra potenziale preoccupazione emergente per la salute pubblica è rappresentata dall’uso del nanomateriale Z15 negli impianti di trattamento delle acque reflue in Europa. Altri rischi emergenti arrivano dall’esposizione a elementi delle terre rare e al virus della malattia emorragica epizootica.
La rete di esperti Efsa ha monitorato anche altri argomenti, tra cui la contaminazione da Pfas delle uova biologiche che si è verificata in Danimarca probabilmente a causa dell’uso di farina di pesce come mangime delle galline da allevamento all’aperto e in gabbia. Da evidenziare anche i rischi microbiologici legati ai prodotti alternativi a base vegetale, come i casi gravi di listeriosi che si sono verificati in Francia nel 2022, associati al consumo di formaggi a base di latte di mandorla, noci e anacardi. Rischi che gli esperti Efsa considerano gestibili a livello aziendale. Menzionati anche gli alti livelli di cadmio nei semi di lino, segnalati in Nuova Zelanda; il focolaio che ha causato 470 casi di malattia negli Stati Uniti, dal giugno 2022, attribuito al consumo di farina di tara negli Stati Uniti, contenente baikiaina; infine, l’accumulo rilevato in pesci piatti di composti esplosivi e chimici, smaltiti dopo la seconda guerra mondiale, provenienti da depositi nel Mar Baltico.
Tra gli altri temi monitorati vi sono:
- la rilevanza di Bacillus cytotoxicus come patogeno alimentare;
- la prevalenza di Providencia spp. negli alimenti;
- i rischi per la salute umana legati alle diete a base di carne cruda per animali domestici;
- alternative al trattamento dei semi di sesamo con ossido di etilene;
- aumento del consumo del fungo Amanita muscaria;
- aichivirus (AiV) come potenziale causa di focolai.