Perclorato nei cibi, Efsa propone di alzare dose giornaliera

Arriva nei cibi attraverso l’uso dei fertilizzanti in agricoltura e a seguito di attività industriali: il perclorato si trova soprattutto nelle verdure a foglia verde, come spinaci e lattuga, e ha effetti negativi sulla salute, inibendo la funzione tiroidea. Tuttavia l’Efsa propone un aumento della dose giornaliera tollerabile, da 0,3 a 1,4 microgrammi al giorno

Arriva nei cibi attraverso l’uso dei fertilizzanti in agricoltura e a seguito di attività industriali, come la produzione e il riciclaggio di fuochi d’artificio: il perclorato è un contaminante che si trova soprattutto nelle verdure a foglia verde, come spinaci e lattuga, ma anche in molti cibi per l’infanzia come dimostra un recente studio di Consumer Reports. Ha effetti negativi sulla salute, inibendo la funzione tiroidea. Tuttavia l’Efsa ha riesaminato la valutazione degli effetti legate alle varie dosi di perclorato sugli individui e propone un aumento della dose giornaliera tollerabile, da 0,3 a 1,4 microgrammi al giorno.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha avviato una consultazione pubblica, aperta fino all’11 febbraio, sulla bozza di parere scientifico riguardante i rischi per la salute pubblica associati al perclorato negli alimenti, che sono stati rivalutati tenendo conto di metodologie aggiornate e di nuovi dati emersi dopo una valutazione del 2014. Nell’ambito della revisione, gli esperti hanno aggiornato la dose giornaliera tollerabile (DGA) per il perclorato da 0,3 a 1,4 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Questa modifica rispecchia l’uso di un modello recente che fornisce una maggiore precisione nella valutazione degli effetti delle varie dosi di perclorato sugli individui.

La principale preoccupazione per la salute associata al perclorato è il suo impatto sulla funzione tiroidea: la sostanza può inibire l’assorbimento dello iodio da parte della ghiandola tiroidea, fondamentale per la produzione di ormoni. Questo è particolarmente preoccupante per feti e neonati, per i quali gli ormoni tiroidei sono fondamentali per una crescita normale e lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Gli esperti hanno concluso in via provvisoria che agli attuali livelli di esposizione non vi sono rischi per la salute della popolazione in genere.

Regolamentazione dei livelli di perclorato negli alimenti e nell’acqua

Nel 2015 la Commissione europea ha emanato una raccomandazione per tenere sotto controllo i livelli di perclorato negli alimenti e nell’acqua. Il regolamento CE 2020/685 aggiunge, a partire dal 1° luglio 2020, il perclorato all’elenco delle sostanze contaminanti presenti negli alimenti, come nitrati, micotossine, metalli, diossine o idrocarburi e nel 2023, è stato introdotto un regolamento che stabilisce i livelli massimi di perclorato e di altri contaminanti nella catena alimentare, fissando un livello massimo di 0,05 mg/kg di perclorato per la maggior parte della frutta e della verdura, con livelli più severi per gli alimenti per l’infanzia e i prodotti per l’infanzia.