Per i ritardatari, quelli che nelle ultime ore vanno in cerca di una bottiglia per brindare con amici e parenti, riportiamo i risultati di 3 test su prosecco, Asti spumante, champagne e crémant, per un flûte pulito
Per i ritardatari, quelli che nelle ultime ore vanno in cerca di una bottiglia per brindare con amici e parenti, può essere utile ricapitolare gli ultimi test, nostri e stranieri, sulle bollicine.
Noi vogliamo iniziare da quelle italiane, certamente le più vendute nel nostro paese, per concludere con champagne e crémant.
Asti: una sola bottiglia semza pesticidi
Le bollicine dolci per eccellenza, quelle del vino spumante Asti, nascondono sorprese amare: fino a 9 tracce di pesticidi in una singola bottiglia tra le 12 Docg che abbiamo voluto sottoporre alle prove di laboratorio del più classico accompagnamento dei dolci di Natale e fine anno.
Il quadro che emerge è variegato: se la buona notizia è l’assenza di glifosato, l’erbicida probabile cancerogeno secondo la Iarc dell’Oms e molto usato come diserbante nelle vigne, l’analisi multiresiduale restituisce una fotografia molto più mossa. Sono molti gli spumanti testati nei quali la scia dei trattamenti subiti dall’uva – il moscato bianco – si riverbera anche nelle bottiglie. Nessuna sostanza rilevata supera il limite di legge, per cui tutti i vini presi in esame sono conformi, tuttavia sorprende il profilo funzionale dei pesticidi rilevati. La stragrande maggioranza sono fungicidi: perché?
C’è sicuramente una ragione legata alla coltivazione della vite: i funghi – tra i principali la peronospora, l’oidio e la botrite – sono una delle problematiche di questa coltura, soprattutto legate al combinato disposto pioggia-siccità. È legittimo, però, il sospetto che i trattamenti fitosanitari effettuati con diverse molecole della stessa “famiglia” – ad esempio i fungicidi – potrebbero essere serviti per evitare di superare il limite di legge di un singolo pesticida.
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Il nostro test
Fatto sta che ritrovarsi tante presenze sgradite in una singola bottiglia – come mostra il test del Salvagente in edicola (e in digitale qui) – non è un bell’augurio alla nostra salute.
Fa davvero notizia l’unica bottiglia del test risultata senza alcuna traccia di pesticidi, tra l’altro uno spumante convenzionale: il Santero.
I pesticidi che abbiamo trovato
La sostanza più ricorrente tra quelle rilevate nel nostro test in concentrazione superiore a 0,01 mg/kg è il metalaxyl, un fungicida sistemico considerato da alcuni studi pericoloso per l’ambiente ed è un sospetto mutageno (Agenzia europea delle sostanze chimiche, Echa, 2016). Ricorrente è anche il boscalid un fungicida della “famiglia” degli Sdhi. Fino qualche anno fa era considerato a bassa tossicità, ma uno studio del 2019, pubblicato su Plos one, ha messo in evidenza in particolar modo come le cellule dei pazienti affetti da Alzheimer o malattie respiratorie-mitocondriali siano iper-sensibili ai fungicidi Sdhi. Il dimethomorph è un altro fungicida impiegato nella lotta contro la peronospora: dalla letteratura scientifica non risultano particolari pericoli dal punto di vista cancerogeno per gli esseri umani, ma è dannoso per l’ambiente. Il fenhexamid è un fungicida tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. Infine il flupyradifurone un insetticida considerato un’alternativa ai neonicotinodi ovvero ai pesticidi accusati della moria delle api. Peccato che uno studio dell’Università di Torino nel 2021 abbia dimostrato che “compromette la sopravvivenza e il comportamento delle api anche a livelli di contaminazione bassi”.
Prosecco: solo 3 gli eccellenti
C’è una cosa che accomuna il prosecco allo spumante: il carico di pesticidi. È quello che emerge confrontando i risultati del nostro test di dicembre – sulle 12 bottiglie di Asti – con quelli del maggio 2023 quando pubblicammo le risultanze analitiche di un test condotto su 18 prosecchi. Oggi come allora sui vini italiani restano troppe tracce di trattamenti fitosanitari, anche se nessuna supera i limiti di legge. E se è vero che la coltivazione della vite, ci spiegano gli esperti, tra diserbo e cure contro insetti e funghi, è una delle più complicate da gestire, è anche vero che ritrovarsi con una miscela di pesticidi nel bicchiere non fa certo piacere.
A preoccupare ancora una volta è il cosiddetto effetto cocktail ovvero gli effetti potenziali sulla salute umana della presenza di più molecole a base concentrazioni. I limiti di legge e le stesse Dga, le Dosi giornaliere accettabili, sono sempre riferite a una singola sostanza e mai all’effetto sinergico che più pesticidi, seppur singolarmente al di sotto delle soglie massime, possono provocare sul nostro organismo. Se al momento l’Efsa tende a escludere rischi gravi, alti studi scientifici mettono in evidenza un potenziale tossico da non sottovalutare.
Ma come sono andati i nostri prosecchi? Il quadro del 2023 è sicuramente migliore di quello tratteggiato nel 2018 da un nostro primo test su questo prestigioso vino. Tuttavia in molte bottiglie poco più di un anno fa abbiamo rilevato 3-4 residui (come ne La Gioiosa Valdobbiadene prosecco superiore) e dal profilo più problematico rispetto a quelle registrate nell’Asti. Il pesticida più riscontrato nel prosecco (in 13 bottiglie su 18) era il folpet, un fungicida sospetto interferente endocrino e sospetto cancerogeno per l’uomo. E se anche in quel caso, come per lo spumante, facevano capolino boscalid, metalaxyl, dimethomorph e fenhexamid, nel prosecco il nostro laboratorio ha anche riscontrato in un caso – nell’Allini Valdobbiadene prosecco superiore 2022 extra dry venduto da Lidl – tracce di pyrimenthanil un fungicida possibile tossico per fegato, reni, ghiandole surrenali, vescica e tiroide, secondo l’Epa, l’Ente di protezione ambientale statunitense. Considerato, inoltre, un possibile cancerogeno per l’uomo.
Nel complesso delle analisi solo tre bottiglie hanno ricevuto il giudizio di eccellenza, ecco quali
Champagne la lista di quelli che meritano
Se c’è un simbolo dei festeggiamenti questo è il brindisi con le bollicine. Italiane o francesi è questione di gusti (e di portafogli). Su quelle italiane, siano del dolce Asti o del vendutissimo prosecco i lettori del Salvagente hanno tutti gli strumenti per giudicare attraverso i nostri test. Per quanto riguarda gli champagne, invece, lasciamo la parola ai colleghi francesi di 60 million de consommateurs che hanno valutato moltissime bottiglie.
Considerato a lungo un sostituto dello champagne, quest’ultimo ha conosciuto negli ultimi anni un riconoscimento sia da parte dei professionisti che dei consumatori.
Le vendite lo dimostrano: 108 milioni di bottiglie vendute nel 2023 (contro 300 milioni per lo champagne), in Francia e all’estero, «un record destinato a ripetersi nel 2024», afferma a 60 million Édouard Cassanet, portavoce della Federazione nazionale dei produttori ed elaboratori di crémant (FNPEC). Questi spumanti si vendono principalmente in Francia (60%) e «non è solo una moda passeggera», continua Édouard Cassanet.
Il crémant si è ritagliato il suo spazio grazie alla sua originalità, legata a una produzione in otto regioni di denominazione, e al suo ottimo rapporto qualità/prezzo.
Va detto che lo champagne ha visto la sua etichetta oscillare all’insù negli ultimi anni. «Tra l’aumento delle materie prime, dei filtri o anche delle capsule, i prezzi sono meccanicamente aumentati», spiega al mensile d’oltralpe Brigitte Batonnet, documentarista del Comitato interprofessionale del vino di Champagne. Di conseguenza, la crescita della gamma di cuvée, soprattutto per l’esportazione (circa il 50%), ha permesso alla denominazione di mantenere il suo fatturato. Al contrario, il mercato nazionale risente maggiormente dell’inflazione, che pesa da due anni sul bilancio delle famiglie.
Per la degustazione alla cieca di 60 million de consommateurs, la scelta si è orientata verso champagne blanc de blancs, comprendendo undici marchi venduti nella grande distribuzione (con un prezzo che oscilla tra 22 e 42 €) e gli altri venduti nelle enoteche e nei siti specializzati. Non si tratta quindi di una fascia d’ingresso, ma di una categoria «dove si trovano delle proposte di qualità».
I blanc de blancs
Elaborare uno champagne blanc de blancs si basa sull’uso esclusivo di uve bianche 100% chardonnay, ad eccezione di alcune cuvée che introducono vitigni bianchi diventati rari come l’arbane e il petit meslier. Rispetto a un brut classico, il blanc de blancs è più vivace – spiegano i francesi – più leggero, con una bella mineralità e note floreali e di frutta bianca. È ideale come aperitivo», come lo descrive Thierry Gobillard, uno dei proprietari di questa maison.
La regolamentazione dello champagne impone il rispetto di diverse fasi: una volta ottenuto il vino chiaro (prima fermentazione) mediante la pressatura dell’uva, il vinificatore può iniziare l’assemblaggio solo a partire dal mese di gennaio successivo. «Una tappa cruciale, in cui deve giocare con le diverse cuvée e il vino di riserva a disposizione per prevedere, su due o tre anni, l’evoluzione del vino, la presa di spuma, ecc.», spiega Brigitte Batonnet. Poi, tra marzo e maggio, avviene l’imbottigliamento (con l’aggiunta di un liquore di tiraggio per avviare la seconda fermentazione) e il vino viene lasciato invecchiare per almeno quindici mesi. Questo permette agli aromi di svilupparsi.
Mentre lo champagne di base richiede in media diciotto mesi di invecchiamento, bisogna contare da due a tre anni per un blanc de blancs. Questo è in particolare dovuto al fatto che lo chardonnay invecchia più lentamente rispetto al pinot meunier, ad esempio, uno dei principali vitigni neri dello champagne.
Champagnes: apprezzati ma un po’ cari
Per questa degustazione 2024, gli champagne non hanno brillato per originalità, commentano i giornalisti francesi, con una sola referenza che supera il voto di 15/20. In seconda posizione, il prodotto Chanoine Frères si è rivelato «gustoso, morbido» al palato dei nostri giudici. Va notato che il duo di testa è, per di più, proposto a un prezzo del tutto ragionevole.
Mentre in fondo alla classifica, lo champagne H. Blin, venduto sul mercato della linea Vinatis, è stato giudicato «difficile» o addirittura «difettoso» per aver rivelato aromi solforosi. Si parla di un “gusto di luce”, difetto non legato alla produzione ma a un’esposizione prolungata alla luce: alcuni composti volatili si degradano producendo metantiolo, una molecola che può sprigionare note di cavolo cotto o di gomma bruciata. In modo meno pronunciato, i giudici hanno ritrovato questo difetto anche nello champagne Nicolas. Punto comune delle due bottiglie: un vetro trasparente anziché opaco.
Dal punto di vista del prezzo, con una media (in Francia) di 34,50 €, i blanc de blancs non offrono il rapporto qualità/prezzo atteso.
La classifica degli champagne
Ecco i risultati del confronto sui 15 champagne valutati da 60 million de consommateurs.
I 15 champagne valutati da 60 millions de consommateurs
Gobillard & Fils • 26,90 €
15,5/20
Vivace. Colore giallo paglierino. Naso fresco e abbastanza complesso (pesca bianca, agrumi, frutta a polpa bianca, fiori bianchi). Bocca piena e fresca, con una bollicina fine ed elegante. Finale minerale, agrumato e con note di fiori bianchi.
Per accompagnare: Perfetto come aperitivo o con piatti leggeri.
Chanoine Frères • 26,65 €
14,6/20
Morbido. Colore giallo paglierino. Naso piuttosto arioso e fresco, con aromi di brioche, mandorle e fiori secchi. In bocca risulta ampio, equilibrato e con una bolla fine e ben dosata. Finale su note tostate e fruttate (mandorle, albicocca).
Per accompagnare: Ideale con un vol-au-vent (o piatti cremosi).
Drappier • 40,80 €
14/20
Elegante. Colore giallo paglierino. Naso poco intenso, fruttato (mela, agrumi) con una nota di frutta secca. Bocca elegante, dolce, buon equilibrio acidulo-amaro, volume piacevole, note leggermente burrose, finale rinfrescante.
Per accompagnare: un pesce grasso o un piatto a base di molluschi.
Pol Carson • 22,49 €
13,9/20
Strutturato. Colore giallo paglierino. Naso discreto ma abbastanza complesso (mela, pera, agrumi, pane tostato). Attacco vivo, bocca cremosa, con bollicine fini e ben presenti, sapori di frutti bianchi, ananas, agrumi, finale acidulo, buona lunghezza.
Per accompagnare: l’aperitivo.
Le Brun de Neuville • 36,90 €
13,8/20
Denso. Colore giallo con bollicine fini. Naso complesso (noci, biscotti, frutta secca, mela cotogna, note di arancia). Attacco potente, struttura ben equilibrata tra note di biscotto, albicocca e amarezza, acidità in finale, buona lunghezza.
Per accompagnare: un piatto di volatili.
Duval Leroy • 38,95 €
13,8/20
Fresco. Colore giallo paglierino. Naso fresco e piuttosto fruttato (pera, grano maturo, frutti di bosco, nocciole). Bocca fresca, rotonda e setosa con una nota leggermente agrumata.
Per accompagnare: ideale come aperitivo o con una tartare di pesce.
Devaux • 26,65 €
13,6/20
Avvolgente. Colore dorato con riflessi verdi. Naso aperto, con aromi di miele, fiori bianchi e agrumi. In bocca è fruttato, delicato e fresco. Finale leggermente speziato.
Per accompagnare: da servire con una terrina di pesce o frutti di mare.
Malard • 34,45 €
13,5/20
Equilibrato. Colore giallo paglierino. Naso delicato (frutti bianchi, mirabella, nettarina, mela verde, menta). Attacco deciso, bocca minerale e fruttata, equilibrata anche se manca un po’ di complessità. Finale medio lungo.
Per accompagnare: pesci grigliati o marinati, foie gras.
Louis Danremont • 24,30 €
13,4/20
Corretto. Colore giallo paglierino. Naso attraente (agrumi, violetta, pesca di vigna, pera verde). Bocca più minerale, meno vivace, con sapori di frutta bianca e note tostate, chiusura acidula.
Per accompagnare: formaggi, terrina.
Bissinger & Co • 34,90 €
13,2/20
Acido. Colore giallo dorato. Naso attraente, minerale (frutti bianchi, pera, note di pane, burro). Attacco acidulo, bocca voluminosa con sapori di mela verde, banana, pera, buccia di limone, chiosa con una leggera amarezza.
Per accompagnare: un piatto di volatili o del burro tartufato.
Alfred Rothschild & Cie • 28,03 €
13/20
Goloso. Colore giallo dorato, bollicine fini. Naso semplice ma espressivo, con note di pasticceria e agrumi canditi. Bocca fresca e cremosa, con un finale rotondo e leggermente brioche.
Per accompagnare: perfetto con piatti semplici o antipasti.
Nicolas Feuillatte • 36,95 €
12,7/20
Aspro. Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Naso fruttato e complesso (pesca, ananas, note vegetali). In bocca è piuttosto vivace, con bollicine fini e un finale fruttato (arancia candita).
Per accompagnare: perfetto con una terrina o frutti di mare.
Nicolas • 39 €
12,1/20
Rinfrescante. Colore pallido, riflessi verde-argento. Naso di intensità media (pesca, pompelmo, pane tostato). Bocca semplice, vivace, acidula, con un finale fresco e un po’ corto.
Per accompagnare: un pesce delicato.
Veuve Émille • 25,99 €
11,2/20
Mal equilibrato. Colore giallo dorato. Naso poco attraente (mele cotte, fiori appassiti, miele). Attacco franco, bollicine fini ma nascoste, bocca acidula e breve.
Per accompagnare: un formaggio erborinato.
Blin • 30,50 €
10,5/20
Limitato. Colore giallo paglierino. Naso ossidato (foglia di cavolo, fiori appassiti). Bocca semplice, acidula, con sapori pronunciati di limone e acidità troppo spiccata, finale corto.
Per accompagnare: ostriche, aperitivo.
Crèmant: i migliori
Per un acquisto circa tre volte meno costoso (11,80 € in media, nel nostro panel), i crémant della Borgogna si comportano piuttosto bene. Se prendiamo in considerazione le referenze che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 14/20, il loro valore è stimato dalla nostra giuria tra il 20% e il 30% al di sopra del loro prezzo di vendita.
In cima alla classifica, il crémant Expert Club si è rivelato «elegante, piacevole, armonioso» e nessuno dei quindici crémant è stato giudicato difettoso. Una performance da notare in questo contesto. Resta da sottolineare che la produzione è riservata a otto regioni viticole. Tra queste, la Borgogna è senza dubbio quella che si distingue di più, grazie a un crémant equilibrato e strutturato. Prodotto principalmente con chardonnay e pinot, e invecchiato per un anno su feccia (nel rispetto del suo disciplinare), il crémant della Borgogna si caratterizza per un sentore di freschezza e l’emergere di aromi floreali o fruttati. Un successo che concilia qualità e prezzo, con una gamma accessibile a tutte le tasche.
La classifica dei crémant
Expert Club • 7,66 €
14,6/20
Ben equilibrato. Colore grigio, riflessi rosati. Naso fine (frutta secca, mela-pesca cotta, timo, rosa, violetta, agrumi). Attacco fresco, bocca ben equilibrata con sapori di agrumi, frutta cotta, lunghezza corretta.
Da accompagnare con un salmone affumicato o come aperitivo.
Honoré Louis • 6,75 €
14,1/20
Armonioso. Colore giallo. Naso delicato (mela, cotogno, agrumi canditi, fiori bianchi, pane). Bocca golosa, armoniosa, un po’ mielata con note di agrumi e bollicine fini e persistenti, lunghezza media.
Da accompagnare con una padellata di funghi.
Veuve Ambal • 8,39 €
14/20
Avvolgente. Colore vecchio oro, riflessi ambrati. Naso espressivo (frutta bianca e rossa, agrumi, ananas, acacia, pane grigliato). Bocca ampia, avvolgente con sapori di frutta matura, lunga persistenza, nota di mandorla alla fine.
Da accompagnare con dolci (tiramisu, crostata di frutta).
Antoine Barrier • 6,75 €
14/20
Fruttato. Colore giallo. Naso discreto (pesca, mela, prugna gialla, rabarbaro, pomelo). Bocca dal frutto piacevole, con agrumi canditi, che meriterebbe un po’ più di vivacità, buona acidità, finale piuttosto corto.
Per accompagnare l’aperitivo.
Club dei sommelier • 8,59 €
13,7/20
Piacevole. Colore giallo. Naso di media intensità (mela, pera, limone, uva, erba tagliata). Attacco effervescente, bocca fruttata e fresca, armoniosa e amara sul finale, con una buona lunghezza.
Per accompagnare un’orata al limone o un paté di foie gras.
Louis Villot • 7,46 €
13,2/20
Gustoso. Colore giallo paglierino. Naso fresco (mela verde, agrumi, foglia di menta, frutta gialla). Attacco fresco, bocca golosa (pesca, cotogno) con un leggero miele, manca un po’ di ampiezza, bollicine molto presenti, lunghezza media.
Da accompagnare come aperitivo.
Bailly Lapierre • 13,90 €
13,1/20
Elegante. Colore verde o giallo. Naso intenso (frutta fresca, mela, agrumi, nocciola, pane). Bocca elegante con bollicine fini e persistenti, buon equilibrio tra sapidità e dolcezza, complessità aromatica, lunghezza media.
Da accompagnare con ostriche.
Louis Bouillot • 12,50 €
12,8/20
Cremoso. Colore giallo. Naso fruttato (pesca, albicocca, prugna, mela cotta, agrumi), aroma di brioche. Bocca morbida, cremosa con bollicine fini, note di brioche e frutta secca. Lunghezza corta.
Da accompagnare con formaggi.
Dominique Gruhier • 13,50 €
12,8/20
Rinfrescante. Colore giallo pallido. Naso complesso (frutti bianchi, susina, limone, liquirizia, bergamotto, alloro, mollica di pane). Attacco vivace, bocca fresca, note di frutti bianchi e acacia, buona acidità e lunga persistenza.
Per accompagnare un piatto di frutti di mare.
Pierre Chanau • 7,76 €
12/20
Dolce. Colore giallo, riflessi rosati. Naso discreto (mela, pera, pesca, mandorla, frutti rossi, buccia d’arancia). Bocca zuccherina e morbida, senza troppo corpo, finale corto.
Per accompagnare una crostata di frutta o asparagi bianchi.
Couvent des Visitandines • 11,75 €
11,9/20
Corretto. Colore giallo. Naso espressivo (frutta matura, agrumi canditi, uvetta, sesamo, ananas). Bocca fresca, acidità granitica ma equilibrata, finale lungo con note di agrumi.
Da accompagnare con un rombo o salsa al burro bianco.
Montgermont • 11,90 €
11,9/20
Leggero. Colore giallo, riflessi verdi. Naso più fruttato (agrumi, prugna verde, ribes, nocciola, lievito). Attacco fresco, bollicine fini e numerose, lunghezza media.
Da accompagnare con frutti di mare o canederli.
Moillard-Grivot • 12 €
11,7/20
Fresco. Colore giallo. Naso floreale (acacia) e fruttato (mela cotogna, frutta candita, miele). Bocca leggera, con bollicine fini, acidità controllata, “citronata” alla fine.
Da accompagnare con ostriche.
Patriarche Père & Fils • 14,70 €
11,6/20
Semplice. Colore giallo, riflessi verdi (pesca, albicocca, pera, mandorla, note di erbe tagliate). Attacco dolce, bocca con amarezza che pesa sull’insieme. Persistenza media.
Per accompagnare delle capesante gratinate.
Vignerons de Mancey • 13,90 €
11/20
Rotondo. Colore giallo, riflessi verdi e naso discreto (frutta secca, mela, uvetta, pesca, pomelo). Attacco fruttato, bocca leggermente dolce, acidità bassa e finale corto.
Per accompagnare una finitura dolce, come un dessert a base di uva bianca.