In queste serate di festa, in molte case non possono mancare le candele profumate. Quanti di noi, però, si chiedono se quella che hanno messo al centro della stanza è una fonte di inquinanti, a volte con un impatto anche serio sulla salute?
Molte candele comunemente vendute contengono componenti chimici potenzialmente dannosi. Questi materiali possono non solo compromettere la qualità dell’aria domestica, ma anche causare effetti negativi sulla salute a lungo termine. Ecco una panoramica delle principali sostanze chimiche problematiche.
Cera di paraffina
La cera di paraffina, un sottoprodotto del petrolio, è largamente utilizzata nella produzione di candele grazie al suo basso costo e alla facile disponibilità. Tuttavia, quando bruciata, questa cera rilascia composti tossici come il toluene e il benzene, entrambi classificati come cancerogeni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Uno studio condotto in Germania ha evidenziato che alcune candele possono emettere tracce di sostanze chimiche come acetaldeide, formaldeide, acroleina e naftalene.
Stoppini al piombo
Storicamente, molti stoppini contenevano un nucleo di piombo per mantenerli rigidi e stabili durante la combustione. Sebbene l’uso di stoppini al piombo sia stato vietato negli Stati Uniti e in Europa da molti anni, alcune candele importate continuano a contenerli.
Bruciare candele con stoppini al piombo può rilasciare particelle di questo metallo nell’aria, con gravi rischi per la salute, in particolare per i bambini. L’esposizione al piombo è associata a danni neurologici, ritardi nello sviluppo e altri problemi gravi.
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Fragranze sintetiche
Le fragranze utilizzate in molte candele convenzionali sono spesso sintetiche e derivate da composti chimici industriali. Tra questi, gli ftalati sono tra i più comuni. Gli ftalati sono noti interferenti endocrini, in grado di alterare il normale funzionamento ormonale, con potenziali ripercussioni sulla fertilità e sullo sviluppo.
Uno studio dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha evidenziato che le fragranze sintetiche emettono ftalati e altri composti che contribuiscono all’inquinamento dell’aria interna. Questo tipo di inquinamento è stato collegato a reazioni allergiche, squilibri ormonali e altri problemi di salute.
Composti organici volatili (VOC)
Le candele convenzionali possono emettere composti organici volatili (VOC), come formaldeide, acetaldeide e acroleina, durante la combustione. Questi composti sono noti per causare irritazioni agli occhi, al naso e alla gola. Con un’esposizione prolungata, possono portare a problemi più gravi, come danni al fegato e ai reni.
L’American Lung Association ha sottolineato l’importanza di ridurre l’esposizione ai VOC, suggerendo di optare per prodotti realizzati con ingredienti naturali per salvaguardare la salute.
Un test che fa riflettere
Nel novembre 2022, il magazine francese Que Choisir ha pubblicato i risultati di un test di laboratorio che mette in evidenza quanto siano diffusi i rischi associati alle candele profumate.
Il periodico francese ha testato 16 candele, sia decorative che profumate, acquistate da supermercati, negozi di design e marchi prestigiosi come Glade, Air Wick, Estéban e Diptyque. Le emissioni sono state analizzate , simulando l’aria in una stanza di 30 m³ dopo due ore di combustione. I risultati? Sorprendenti.
Le candele della grande distribuzione, come Auchan, Carrefour e Ikea, sono risultate le meno emissive, con concentrazioni di inquinanti molto basse. Al contrario, marchi prestigiosi come Diptyque ed Estéban hanno registrato i livelli più alti di sostanze nocive, incluse formaldeide e dietilftalato (DEP), un sospetto interferente endocrino. La candela Diptyque, in particolare, ha emesso 767 microgrammi (µg) di sostanze per metro cubo d’aria, contro gli 8 µg/m³ della candela Carrefour Eco Planet, risultata la migliore.
Una scelta più sicura: le candele naturali
Le candele naturali ed ecologiche vengono spesso presentate come un’opzione più sicura e sostenibile rispetto alle tradizionali candele a base di paraffina. Realizzate con cere naturali, come la cera di soia o quella d’api, offrono vantaggi significativi in termini di sostenibilità e qualità dell’aria domestica. Tuttavia, è essenziale valutarne attentamente la composizione per garantirne l’effettiva eco-compatibilità.
Le cere naturali, infatti, tendono a bruciare in modo più pulito rispetto alla paraffina, riducendo l’emissione di sostanze nocive. La cera di soia, ad esempio, è biodegradabile e brucia più lentamente, emettendo meno fuliggine e contribuendo a un ambiente domestico più salubre.
Ma la scelta della cera non è l’unico fattore da considerare. Gli stoppini, se realizzati in cotone o legno non trattato, assicurano una combustione più pulita evitando l’uso di sostanze chimiche. Anche le fragranze giocano un ruolo cruciale: gli oli essenziali puri sono preferibili rispetto alle profumazioni sintetiche, poiché riducono l’emissione di composti organici volatili (VOC) potenzialmente dannosi.