Tar del Lazio, nuova ordinanza contro il decreto anti cannabis light

cannabis

Con una nuova ordinanza, il Tar del Lazio ha confermato la sospensione del decreto del ministero della Salute che ha inserito le composizioni orali contenenti cannabidiolo (Cbd) nella tabella delle sostanze stupefacenti

Con una nuova ordinanza, il Tar del Lazio ha confermato la sospensione del decreto del ministero della Salute che ha inserito le composizioni orali contenenti cannabidiolo (Cbd) nella tabella delle sostanze stupefacenti. Dopo la decisione nel ricorso proposto dall’ICI-Imprenditori Canapa Italia, i giudici hanno accolto la richiesta di sospensione proposta dalla società Sviluppo Srl, confermando anche l’udienza del 16 dicembre prossimo per la definizione nel merito di tutti i ricorsi proposti.

La precedente ordinanza

A pesare su questa decisione, come accennato, quella presa con l’ordinanza dello scorso 11 settembre, quando il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata da Imprenditori Canapa Italia contro il decreto del ministero della Salute che inserisce le composizioni orali contenenti Cbd nella tabella dei medicinali contenenti sostanze psicotrope o stupefacenti. Una misura che poterebbe alla chiusura di tanti rivenditori di cannabis light e prodotti affini.

Il parere dell’esperto sul Cbd

In quel caso, nell’ambito del giudizio, anche attraverso la relazione tecnica a firma di Costantino Ciallella (già Direttore dell’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma), ha dimostrato come il Cbd non determini dipendenza psicofisica e non possieda effetti psicoattivi che possano giustificarne l’inclusione tra le sostanze stupefacenti. Il ricorso presentato da Ici, con il sostegno di Coldiretti Liguria ha ribadito che “il settore della canapa industriale, basato su principi di legalità e sicurezza, rappresenta un’opportunità economica significativa, specialmente per le aree rurali e le piccole e medie imprese agricole”.

Cannabis light, il Tar del Lazio sospende il decreto che metteva a rischio migliaia di posti di lavoro