Il nuovo Actimel “tripla azione” lanciato da Danone promette ancora più benefici per la salute, ma per molti si tratta di una semplice mossa di marketing. E il nuovo Nutriscore gli assegna la lettera D per l’elevato contenuto di zuccheri
Il nuovo Actimel “tripla azione” lanciato in Francia da Danone, in occasione del 30º anniversario del marchio, promette ancora più benefici per la nostra salute. Arricchito con vitamina D che “sostiene il sistema immunitario”, vitamina C dalle “proprietà antiossidanti” e magnesio che “contribuisce a ridurre la stanchezza”, contiene “20 miliardi di batteri L. casei” contro i 10 miliardi delle versioni precedenti. Ma per molti questa sembra semplicemente una grande mossa di marketing non sostenuta da dati scientifici.
La rivista francese a difesa dei consumatori Que Choisir, infatti, mette in dubbio la credibilità degli studi scientifici utilizzati da Danone a supporto dei benefici legati all’assunzione quotidiana dei fermenti L. casei sulla riduzione del rischio di contrarre malattie infettive comuni. Molti di questi studi sono finanziati dall’azienda stessa, e nella maggior parte dei casi si tratta di esperimenti condotti su animali o in provette. Solo 9 studi sono stati condotti su esseri umani, di cui almeno 6 sponsorizzati da Danone, e questo numero, secondo una revisione della letteratura scientifica, è risultato essere troppo limitato e di bassa qualità.
Philippe Langella, microbiologo dell’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente (Inrae) e fondatore di una start-up che collabora con Danone, ammette: “Non è chiaramente dimostrato l’interesse per la salute umana nel consumo di yogurt con L. casei”. Inoltre se ci fosse un beneficio, non è certo che sia attribuibile a questi batteri visto che in questi esperimenti, l’Actimel non è mai stato confrontato con un normale yogurt da bere, ma solo con latte non fermentato. Gli effetti sulla salute, se presenti, potrebbero quindi derivare semplicemente dai batteri L. bulgaricus e S. thermophilus, presenti in qualsiasi yogurt e non dalla varietà L. casei brevettata da Danone, ma
Due volte più calorico della Coca-Cola
Rispetto all’importanza di macronutrienti come magnesio e vitamine C e D, la situazione è diversa poiché i loro effetti benefici sulla nostra salute sono indiscutibili, ma, come ricorda Aymeric Dopter, responsabile dell’unità di valutazione dei rischi legati alla nutrizione presso l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria degli alimenti (Anses) “una dieta equilibrata e varia permette di soddisfare i propri bisogni, spesso senza dover ricorrere a cibi arricchiti” e, “in caso di dubbi sulla capacità di soddisfare le proprie esigenze nutrizionali, è meglio consultare un professionista della salute piuttosto che integrare senza essere sicuri di averne bisogno”.
Questa raccomandazione appare particolarmente pertinente nel caso di Actimel tripla azione, poiché questo prodotto risulta eccessivamente zuccherato e quasi due volte più calorico della Coca-Cola, il che gli assegna un Nutri-Score D* (evita la E grazie alla presenza di proteine), e presenta una lista di ingredienti poco raccomandabili tra cui ci sono oligofruttosio, destrosio, amido modificato, acido citrico e citrato di sodio. Ricordiamo che fin’ora il NutriScore ha assegnato ad Actimel la lettera B che, secondo il nuovo algoritmo che entrerà presto in vigore, risulta troppo lusinghiera. Proprio per questo Danone, che è stata tra le principali aziende sostenitrici del logo Nutriscore fin dalla sua introduzione nel 2017, ha deciso di eliminare l’indicatore nutrizionale da 5 dei propri prodotti, che ne vengono penalizzati. Il nuovo calcolo del Nutriscore, che presto sarà adottato in Francia, e già disponibile sull’app gratuita “QuelProduit”.
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C’è poi anche un fronte in Europa che permette a Danone di promuovere numerosi benefici per la salute sulle confezioni di Actimel, nonostante gli alti contenuti di zucchero del prodotto. Parliamo del regolamento comunitario, adottato nel 2006, che stabilisce che i prodotti alimentari devono soddisfare determinati requisiti di equilibrio nutrizionale per poter vantare promesse di salute come difese immunitarie. Tali requisiti dovevano essere definiti entro la fine del 2009, ma la pressione della lobby agroalimentare ha fatto sì che 18 anni dopo il regolamento sia ancora inapplicato.
Le possibili soluzioni per avere gli stessi benefici proclamati
Per garantirci un buon apporto di vitamine D e C e magnesio, sarebbe meglio cercare questi micronutrienti altrove, sia per la nostra salute che per l’ambiente e il portafoglio:
- per la vitamina D possiamo esporci, ogni giorno, per una ventina di minuti al sole, che ne è la principale fonte, e mangiare 2 prodotti lattiero-caseari (3 per bambini e adolescenti), almeno 5 porzioni di frutta e verdura, cereali integrali e una manciata di frutta secca.
- per avere un buon apporto di vitamine D e C e magnesio ogni settimana bisognerebbe consumare un pesce grasso, almeno 2 porzioni di legumi (lenticchie, ceci, fagioli rossi, soia…), frutti di mare e uova (raccomandazioni tratte dal Piano Nazionale per la Nutrizione e la Salute).
- per fare il pieno di “batteri buoni”, si consiglia di consumare yogurt e latti fermentati naturali (come il latte ribot), formaggi freschi e a pasta molle, e prodotti fermentati come il kimchi (cavolo piccante e fermentato coreano), il miso (pasta di soia fermentata giapponese), il kombucha (tè fermentato) e il kefir d’acqua (una bevanda fermentata).