I Nas di Bologna hanno sequestrato 5.500 chili di carne contaminata dal virus durante le attività di controllo nelle province di Ferrara, Forlì, Rimini, Ravenna e BolognaÂ
Maxi sequestro di carne contaminata dal virus della peste suina. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Bologna che, durante alcune attività di ispezione volte a prevenire la diffusione del virus, hanno sequestrato quasi 4.000 chili di carne nella provincia di Ferrara. L’operazione ha coinvolto anche le province di Forlì, Rimini, Ravenna e Bologna, dove sono stati sequestrati ulteriori 1700 chili di carne.
I controlli sono stati effettuati in esercizi commerciali di vendita all’ingrosso e al dettaglio di alimenti etnici, stabilimenti di produzione e lavorazione delle carni e attività di ristorazione.
In diverse circostanze sono stati prelevati dei campioni di carne per l’identificazione del Dna e la ricerca del virus della peste suina africana le cui analisi, in cinque casi, sono risultate positive anche se, è bene ricordarlo, il virus non è trasmissibile all’uomo. I prodotti alimentari contaminati sono stati avviati alla distruzione e si è proceduto al ritiro di quelli ancora in commercio. Parallelamente, i controlli hanno accertato anche gravi violazioni delle norme sulla sicurezza alimentare, dalle carenze igieniche all’omessa applicazione del protocollo Haccp, alla mancanza di tracciabilità delle carni. Sono state elevate sanzioni per un totale di 25.000 euro ed è stata disposta la sospensione di tre attività commerciali.
Nel frattempo dilagano le notizie di focolai di peste suina negli allevamenti del Piemonte, dove i casi di positività di singoli animali sono arrivati a sfiorare quota 700.