La onlus compie 10 anni e rilancia il suo ruolo a sostegno dei bambini e delle loro famiglie
“Siamo nati 10 anni fa ed essere arrivati fino a qui per noi è un ottimo traguardo”. Esordisce così Carolina Amelio, fondatrice, insieme al fratello Antonio, dell’Associazione di promozione sociale CaroAnto Amelio onlus che organizza attività per i bambini con disabilità, principalmente visive, e offre un sostegno emotivo e psicologico alle loro famiglie.
“Purtroppo stiamo avendo difficoltà con i fondi che per noi sono vitali perché le terapie che servono ai nostri bambini sono tutte private. Il nostro sogno è quello di avere più finanziamenti per poter coprire la spesa per le cure e far pagare il meno possibile alle famiglie. Gli strumenti a disposizione sono tanti, dal 5×1000 alle donazioni dirette, che peraltro sono deducibili fiscalmente. C’è poi il go funding e abbiamo un laboratorio solidale il cui ricavato viene destinato interamente alle attività dell’associazione. Quest’anno abbiamo organizzato anche delle settimane di centro estivo e stiamo puntando ad avere i fondi per poter costruire una piscina nella sede di Montelarco che si trova a 20 minuti da Roma e che abbiamo aperto quest’anno per avere più spazio da dedicare alle attività estive. In questi spazi si svolgono weekend intensivi e abilitativi rivolti a bambini e ragazzi con disabilità visiva, cognitiva o motoria, provenienti da tutta Italia. Inoltre si svolgono giornate a tema: yoga special child, orientamento e mobilità per ragazzi con disabilità visiva, musicoterapia, tifloinformatica. Abbiamo tante persone qualificate che lavorano con noi e vorremmo fornire più di un aiuto concreto alle famiglie di questi bambini. Un’altra soluzione interessante – continua la dottoressa Amelio – potrebbe essere quella di una sorta di adozione a distanza che vada a coprire le terapie del singolo bambino. Quest’anno, per la prima volta, l’associazione ha cominciato a partecipare ai bandi e abbiamo assunto una persona dedicata a questo. Speriamo di poter ottenere qualche finanziamento che ci permetta di coprire parte delle spese fisse che sostiene l’associazione per poter andare avanti.
Com’è il rapporto con le istituzioni e con le scuole?
“Purtroppo non abbiamo un rapporto con le istituzioni, anche perché in una città come Roma ci sono tante realtà che competono tra loro e non è facile avere un’interlocuzione. Molto importante è il ruolo delle Asl che prendono in cura questi bambini, ma una realtà come la nostra riesce ad essere più vicina al bambino e alla sua famiglia perché ha modo di avere un rapporto più diretto che coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e può intervenire in modo più immediato con un sostegno che va oltre la disabilità. Sappiamo bene che i bambini non sono tutti uguali, ognuno ha il proprio carattere e va seguito in un determinato modo. Con le scuole, invece, lavoriamo a stretto contatto facendo incontri diretti con il personale scolastico in cui si decide insieme il programma da svolgere. Ogni bambino che è con noi viene seguito anche a scuola, ma questo comporta ulteriori spese per la famiglia. Per noi è importante avere un maggior numero di soci per aumentare il peso dell’associazione (quest’anno ne abbiamo 139, di cui circa 50 sono bambini e ragazzi con disabilità). Le attività di promozione e sensibilizzazione per noi sono importantissime perché ci aiutano ad avere una maggiore visibilità ed arrivare dove non riusciamo con il passa parola”.