Tramezzini contaminati da listeria: scattano i ritiri in Italia

LISTERIA TRAMEZZINI

Un lotto di tramezzini che potrebbe diventare più che indigesto. È quello segnalato dal ministero della Salute e da almeno due catene di supermercati per la presenza di listeria in tre confezioni campionate su cinque.

Il ritiro è avvenuto su segnalazione del produttore e riguarda i tramezzini Pro bresaola, rucola e grana padano dell’azienda Alba Tramezzini Spa. Le confezioni tolte dagli scaffali sono quellle da due (160 grammi), con il numero di lotto 24160 e la data di scadenza 26/07/2024. Al momento hanno segnalato sui punti vendita e sui propri siti il ritiro le catene Decò e Penny Market. Quest’ultima, scrive che i prodotti sono stati distribuiti in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto.

L’avvertenza, vista la pericolosità della contaminazione, è semplice non consumare questi tramezzini e riportarli in negozio.

Che cos’è la listeria

Si tratta di una famiglia di batteri composta da 10 specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, provoca una malattia chiamata listeriosi che, seppur rara, può provocare gravi conseguenze, comportando elevati tassi di ricoveri ospedalieri e decessi.

Sono patogeni Gram-positivi che attaccano principalmente il sistema immunitario, ampiamente distribuiti nell’ambiente (acqua e terreno) e possono contaminare alimenti, in particolare latte e suoi derivati, verdure, ortaggi e insaccati.

Quali sono i sintomi della listeriosi

Tra le cose importanti da sapere gli esperti raccomandano di non sottovalutare reazioni e campanelli d’allarme dovuti a una possibile infezione. Questo perché, sottolineano i nutrizionisti dell’Irccs Humanitas, i sintomi sono simili a quelli di altre gastroenteriti infettive, perciò possono generare confusione.

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Dopo aver consumato cibi crudi o poco cotti, bisogna prestare attenzione soprattutto in caso di:

·       Febbre;

·       Nausea;

·       Diarrea;

·       Dolori muscolari.

 

Ancora più attenzione va prestata quando, oltre alla presenza della febbre, si presentano:

·       Cefalea;

·       Confusione;

·       Irrigidimento del collo.

Queste reazioni possono essere il segnale che la listeriosi si stia diffondendo al sistema nervoso.

Cosa accade subito dopo le 24 ore

Capire l’evoluzione dell’infezione è importante per un intervento tempestivo. Infatti, in una prima fase potrebbe risultare simile a una gastroenterite, che si manifesta dopo un tempo breve dall’ingestione di cibo contaminato. L’incubazione media è di 24 ore.

Quando bisogna preoccuparsi

In tutti i casi occorre subito consultare un medico per la terapia. Però è importante il fattore tempo:

·       Tra il consumo dell’alimento contaminato e lo sviluppo dei sintomi possono trascorrere anche più di 3 settimane;

·       La maggior parte delle forme benigne si sono manifestate con sintomi in tempi rapidi, anche intorno alle 12-48 ore.

L’intervento tempestivo è provvidenziale per evitare la forma invasiva, detta anche “sistemica“, la più temuta, che si può manifestare come:

·       Meningite;

·       Meningoencefalite;

·       Sepsi.

In questo caso, nella forma invasiva più grave, tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi trascorrono in media una decina di giorni fino ad arrivare anche ad 1 mese.

Ancora più in allerta dovrebbero stare i soggetti fortemente a rischio, ossia:

·       Le persone con compromissione del sistema immunitari;

·       Pazienti oncologici;

·       Diabetici;

·       Con infezione da Hiv;

·       Persone affette da alcolismo;

·       Anziani;

·       Neonati;

·       Pazienti trapiantati.

I rischi per il feto e le donne in gravidanza

Gli altri soggetti a rischio sono le donne in gravidanza. Nel loro caso l’infezione può causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o danni al feto.

In genere, nel primo trimestre la listeriosi può causare l’aborto spontaneo, perciò è la madre a essere esposta ai rischi maggiori.

Nell’ultima fase della gestazione le complicazioni si possono aggravare per il nascituro, che andrebbe incontro a:

·       Ritardo mentale,

·       Cecità;

·       Paralisi;

·       Problemi cerebrali, cardiaci o renali;

·       Infezioni del sangue;

·       Meningite.

In quali alimenti può trovarsi

Per la prevenzione è fondamentale la conoscenza dei rischi, a cominciare dai comportamenti nell’alimentazione e nella preparazione dei cibi.

I medici del Gruppo San Donato raccomandano di fare attenzione agli “alimenti pronti”, che quindi possono essere consumati senza bisogno di essere cotti o riscaldati. Ma anche ai prodotti con una lunga durabilità conservati a temperatura di refrigerazione e ai cibi crudi.

Nel dettaglio, la listeria può contaminare diversi tipi di alimenti, tra i quali:

·       Tutti i cibi crudi o poco cotti (carne, pesce, vegetali…);

·       Salmone affumicato;

·       Wurstel, paté, salumi;

·       Latte crudo;

·       Formaggi soprattutto a pasta molle, erborinati, poco stagionati.