Una circolare del ministero della Salute istituisce l’obbligo di inserire nei registri i dati anagrafici e clinici degli interventi. Le protesi mammarie per fini estetici saranno consentite solo alle maggiorenni ad eccezione di gravi malformazioni congenite
Dopo anni di attesa, e uno scandalo legato alle protesi al seno, debutta l’obbligo di inserire nei registri (regionali che poi trasferiranno le informazioni a quello nazionale) i dati anagrafici e clinici dell’impianto di protesi mammarie. Non solo: l’impianto di protesi mammaria a soli fini estetici sarà consentito soltanto per chi ha raggiunto la maggiore età . Faranno eccezione i di gravi malformazioni congenite che devono essere certificate da un medico convenzionato con il Ssn o da una struttura sanitaria pubblica.
Le novità sono contenute in una circolare del ministero della Salute pubblicata da QuotidianoSanita. I nuovi obblighi di comunicazione (e le relative sanzioni per chi non le rispetta) riguardano gli interventi sia a finalità estetica che ricostruttiva e consentiranno di alimentare il data base nazionale che risulterà particolarmente utile nel caso in cui si debba, com avvenuto nel recente passato, contattare le donne che hanno impiantato protesi difettose.
Sul divieto alle minorenni a fini estetici, la circolare spiega che gli impianti saranno consentiti solo in casi di gravi malformazioni congenite che devono essere certificate da un medico convenzionato con il Ssn o da una struttura sanitaria pubblica. L’inosservanza del requisito di età di cui sopra è punito con l‘applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma pari a 20mila euro a carico degli operatori sanitari che provvedono all’esecuzione dell‘impianto. È inoltre prevista la sospensione dalla professione per tre mesi.