Sniffy, la Francia pronta a vietare la sniffata legale che spopola tra gli adolescenti

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Sniffy, la polvere energizzante che si aspira per inalazione come la cocaina, al centro di polemiche da settimane, potrebbe essere vietata a breve in Francia, dove sale la preoccupazione per l’utilizzo che ne fanno i teenager

Sniffy, la polvere energizzante che si aspira per inalazione come la cocaina, al centro di polemiche da settimane, potrebbe essere vietata a breve in Francia, dove sale la preoccupazione per l’utilizzo che ne fanno i teenager. Il prodotto, a base di caffeina, creatina, taurina e beta-alanina è acquistabile anche in Italia on line.

L’intervento del ministero della Salute

La proposta di sospensione di commercializzazione è stata depositata d’urgenza dal Ministero della Salute francese alla Commissione Europea. Proprio l’immagine di adolescenti che assumono Sniffy con la cannuccia fornita nella confezione, inalandola con il naso aveva scatenato molte proteste, per la paura che quel tipo di prodotto possa in qualche modo invogliare i giovani a provare anche la cocaina. 

Le proteste

Come racconta 60 millions de consommateurs che riporta la notizia, “Alcuni tabaccai hanno mostrato resistenza rifiutandosi di venderlo. La prova che l’etica rimane una barriera quando le normative presentano difetti. La stessa cosa si osserva con gli integratori alimentari antisbornia (vedi 60 n. 572 p.24) che i farmacisti rifiutano di offrire, ritenendo che banalizzino e facilitino il consumo eccessivo di alcol…”

Le avvertenze e le preoccupazioni dello stesso produttore

E al di là dei richiami all’utilizzo stile cocaina, le avvertenze per il consumo ci sono anche per sniffy. Il produttore precisa che il suo utilizzo “solleva preoccupazioni sulla salute delle mucose nasali. Ingredienti come caffeina, creatina, taurina e beta-alanina possono potenzialmente irritare le mucose sensibili, causando secchezza o infiammazione. Per non parlare dei rischi in caso di associazione con alcol o farmaci: “Evitare di mescolare Sniffy con alcol o altri prodotti, poiché le interazioni tra principi attivi e sostanze presenti nell’alcol possono causare effetti indesiderati o aumentare il rischio di problemi di salute” scrive lo stesso produttore. Un caso dunque che ha fatto discutere anche in Italia, dove però, le autorità politiche e sanitarie sembrano essere distratte rispetto al tema