Ritiri airbag Citroën e Ds, Le Monde: “Possibili collegamenti con incidenti mortali da anni”

Airbag

Da un mese, i due marchi del gruppo Stellantis, Citroën e Ds hanno lanciato un’importante campagna di richiamo dei loro veicoli C3 e DS3 dotati di airbag Takata. Le Monde scrive: negli ultimi anni sono stati registrati diversi morti e feriti all’estero

 

Da un mese, i due marchi del gruppo Stellantis, Citroën e Ds hanno lanciato un’importante campagna di richiamo dei loro veicoli C3 e DS3 dotati di airbag Takata. Le Monde scrive: negli ultimi anni sono stati registrati diversi morti e feriti all’estero.

Il caso mortale in Guadalupe

“Questa mattina del 16 maggio 2023, Tristan Guérin si muove lentamente nel traffico a Gosier, in Guadalupa. È nella sua Citroën C3, acquistata di recente da un vicino. È ben tenuta e ha superato l’ispezione tecnica senza problemi un mese fa. L’auto davanti a lui frena, Tristan Guérin non se ne accorge. A questa velocità l’impatto è leggero, ma la collisione attiva gli airbag. Il sacco gonfiabile esplode in faccia al guadalupano. Secondo l’indagine giudiziaria, un pezzo di metallo gli passa attraverso l’occhio e si conficca nel cervello. Il 26enne è morto sul colpo” così il quotidiano francese racconta una delle storie che potrebbero essere collegate al difetto degli airbag richiamati recentemente, secondo cui ci sarebbero altri casi con feriti.

Federconsumatori: nessuna risposta dalle aziende convolte

Intanto, Federconsumatori ricorda: Sono passate due settimane da quando abbiamo chiesto alle aziende automobilistiche coinvolte dal caso degli airbag difettosi (prodotti dalla società Takata) un incontro urgente per affrontare le numerose criticità e i disagi di cui i cittadini sono vittime. Nel frattempo, siamo stati letteralmente sommersi dalle segnalazioni degli utenti coinvolti, che riguardano ormai numerose case automobilistiche, tra le quali, oltre alle citate Citroën e DS Automobiles, Volkswagen, Nissan, Seat, Skoda e Audi”.

“Il ministero pubblichi le auto coinvolte”

Secondo l’associazione dei consumatori, sarebbe utile, in tal senso, che il ministero dei Trasporti pubblichi nell’apposito albo dei richiami tutti i modelli di auto coinvolti: “Non ci spieghiamo francamente perché non sia stato ancora fatto! Abbiamo inviato oggi formale invito al ministro affinché si provveda alla pubblicazione, nonché invitandolo a farsi promotore delle istanze dei moltissimi consumatori coinvolti nei confronti delle società che hanno attivato le campagne di richiamo, al fine di assicurare ai cittadini la migliore tutela e il ristoro dei disagi e dei danni che stanno subendo” scrive Federconsumatori in un comunicato stampa, aggiungendo: “I cittadini, esasperati dall’attesa e dall’impossibilità di utilizzare la propria auto chiedono a gran voce di ottenere il riconoscimento dei propri diritti, per questo abbiamo chiesto alle società di provvedere, in attesa della sostituzione del pezzo, alla fornitura di un’auto sostitutiva o al rimborso del noleggio di un’automobile”.

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La contraddizione: “non circolate, ma portate la macchina in officina”

Federconsumatori invita tutti i cittadini coinvolti a rivolgersi alle sue sedi e, in ogni caso, a conservare tutti gli eventuali giustificativi delle spese sostenute per sopperire al mancato utilizzo della propria automobile: ricevute di taxi, del noleggio auto, del car sharing o dell’abbonamento ai mezzi pubblici. L’associazione dei consumatori sottolinea, infine, una contraddizione relativa alla circolazione: È necessario ed urgente, inoltre, risolvere la questione relativa alla circolazione dei mezzi coinvolti: se, con la lettera di richiamo, la casa automobilistica invita gli utenti a sospendere immediatamente la guida del veicolo, non può pretendere poi che, a bordo del suddetto veicolo, l’automobilista si rechi presso l’autofficina autorizzata. È una contraddizione lapalissiana, evidente, che suona quasi come una presa in giro per i cittadini coinvolti. Per questo sarebbe doveroso, da parte delle case automobilistiche, il prelievo del veicolo con un carro attrezzi per provvedere al trasporto presso le autofficine autorizzate”.

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