Sul podio del test condotto da Que Choisir su 40 creme solari ci sono Biotherm, Decathlon e La Rosée, mentre il prodotto da non comprare è il solare minerale di Niu
Le creme solari sono uno dei pochi prodotti in cui è possibile trovare la menzione “nano” accanto a un ingrediente nella lista in riferimento al fatto che quel composto è presente in una dimensione infinitamente piccola. Questa particolarità, che può modificare completamente il suo comportamento abituale, complica notevolmente la valutazione della sicurezza di questi prodotti, anche perché i pareri degli scienziati sui nanomateriali non sono affatto rassicuranti. Ad esempio, il parere del Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori sul biossido di titanio ammette che ci sono ancora importanti lacune nelle conoscenze. Si ribadisce che il biossido di titanio è sicuro per la pelle, ma bisogna fare attenzione alle inalazioni quindi si raccomanda di non usarlo nelle formule in polvere o in spray. L’ossido di zinco, invece, è già stato vietato negli spray. Inoltre, nonostante la normativa imponga ai produttori di segnalare la presenza di nanoparticelle con la menzione “nano” accanto all’ingrediente, le etichette non sono sempre affidabili. Anzi quest’obbligo è raramente rispettato, come denuncia Que Choisir nelle sue analisi condotte nel mese di maggio su 40 creme solari.
Tra i marchi consigliati per l’acquisto ci sono Biotherm, Decathlon, La Rosée, Mustela e Avene, mentre l’indicazione di non acquisto è per la crema a marchio Niu.
Vediamo nel dettaglio il podio della classifica.
Al primo posto troviamo il latte solare Biotherm Waterlover SPF 30, che ottiene un giudizio “buono” con un punteggio di 14,5/20. Il prodotto ha un prezzo piuttosto elevato, circa 37 euro per un flacone da 200 ml (185 euro a litro), che, secondo Que Choisir, è giustificato da diversi fattori:
- elevata protezione UV: si classifica tra le migliori per le prestazioni. Il suo fattore UVB è risultato ben più elevato rispetto a quanto dichiarato e il contiene anche una buona protezione contro gli UVA.
- qualità cosmetiche: molto buone, si presenta sotto forma di latte, non molto fluido, piacevole da applicare perché si fonde sulla pelle e non cola ovunque. Ha un buon profumo, nonostante non contenga alcun allergene. Non lascia la pelle appiccicosa né bianca anche perché non contiene biossido di titanio.
- ambiente: è formulata esclusivamente con filtri chimici, ma con un impatto ambientale limitato, come dimostra la presenza del logo Nordic Swan Ecolabel, l’ecolabel nordico che garantisce l’uso di filtri UV poco dannosi per l’ecosistema marino e con bassa bioaccumulazione. L’unico filtro un po’ più problematico è l’ethylhexyl triazone, che ha una tossicità elevata per pesci e dafnie, una scarsa biodegradabilità ma una bioaccumulazione molto bassa e nessun effetto sui coralli. L’imballaggio non è eccessivo e utilizza materiali riciclati.
- punto debole: il suo unico difetto è rappresentato dal fatto che il contenitore non può essere completamente svuotato e alla fine rimane una quantità di prodotto residuo non inferiore all’11%.
Al secondo posto c’è una crema a marchio Decathlon che ottiene lo stesso punteggio di 14,5/20, con un prezzo inferiore (costa meno di 70 euro al litro). Nella categoria “alta protezione”, lo spray solare Decathlon Active 30 promette resistenza all’acqua e al sudore e mira, attraverso il suo logo “Ocean Respect”, a sensibilizzare il consumatore al rispetto dell’ambiente. Grazie al suo prezzo competitivo, è un concorrente che può fare ombra a grandi marchi come Garnier, Nivea, Vichy, La Roche-Posay e Avène.
- protezione buona: è raccomandabile per le sue prestazioni protettive in quanto è una crema a largo spettro che protegge molto bene contro i raggi UVB e bene contro i raggi UVA.
- qualità cosmetiche: ottiene un giudizio “buono” per ciascuno dei criteri di gradimento. Non contiene allergeni, nonostante sia profumata, e non contiene alcuna sostanza dannosa per la salute.
- ambiente: la sua composizione esclusivamente a base di filtri chimici è efficace e ha un impatto limitato sull’ambiente marino. La formula riceve un punteggio “medio” a causa della presenza di diversi filtri chimici, come il bis-etil-esilossifenolo metossifenil triazina e il diethylamino idrossibenzoil esil benzoato, poco inquinanti ma non biodegradabili. Inoltre il filtro etilhexil triazone è più problematico perché presenta una tossicità elevata per pesci e dafnie ed è difficilmente biodegradabile.
- punto debole: meno soddisfacente in termini di confezionamento poiché il suo flacone non è realizzato con materiali riciclati e la quantità di prodotto inutilizzabile alla fine della bottiglia non è trascurabile (11%).
Al terzo posto c’è il latte solare all’olio di albicocca di La Rosée che ottiene un punteggio di 14,4/20: con il logo “Ocean Respect” e una formula dichiarata “vegan” si rivolge direttamente al consumatore sensibile alla causa ambientale. Resta da vedere se i filtri “low-tox nuova generazione” sono davvero “rispettosi degli oceani” e se la crema, che ha vinto il premio di bellezza 2022-2023. protegge efficacemente la pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV.
- protezione UV: questo prodotto è una buona crema a largo spettro che protegge molto bene contro i raggi UVB e bene contro i raggi UVA.
- qualità cosmetiche: buone, con una grande facilità di applicazione grazie a una texture fluida per un risultato perfettamente trasparente. La crema viene assorbita bene dalla pelle, non lascia né film grassi né residui appiccicosi. Il suo profumo di cocco e vaniglia è stato apprezzato e non contiene allergeni.
- ambiente: la sua composizione è fatta solo di filtri chimici e la maggior parte sono raccomandabili, poco solubili in acqua, con una tossicità molto bassa per gli organismi acquatici. Il prodotto ottiene un punteggio molto alto per l’imballaggio con un flacone realizzato in canna da zucchero, nessun eccesso di materiale, buon rapporto tra contenuto e contenitore e quantità di prodotto residua soddisfacente (con comunque l’8% di crema impossibile da estrarre dal tubetto).
- punti deboli: La Rosée ha ancora alcuni progressi da fare affinché la sua formula sia veramente rispettosa dell’ecosistema marino, poiché contiene tra gli altri filtri solari l’ethylhexyl triazone, che presenta una tossicità elevata per i pesci ed è difficilmente biodegradabile.
In fondo alla classifica troviamo la crema solare minerale Niu che ottiene un giudizio complessivo “scadente”, con un punteggio di 2,9/20. Con un SPF 30, il prodotto ha una formula 100% minerale certificata biologica (Cosmebio) che sembra fare della protezione dell’ambiente una delle sue priorità, ma a caro prezzo: il flacone da 100 ml viene venduto a 20 euro, quindi 200 euro al litro.
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- protezione UV: questo prodotto fallisce nella protezione contro i raggi UVB ottenendo un giudizio “scadente”. Il fattore misurato è molto inferiore a quello dichiarato. Per essere conforme alla normativa, una dichiarazione di SPF 30 deve tradursi in un indice superiore a 24,9 (si ammette una discrepanza del 17%). Il fattore di protezione misurato per questa crema non ha superato 22,1, raggiungendo il 26,3% di discrepanza. Questa penalità relega il prodotto all’ultimo posto.
- qualità cosmetiche: il 100% minerale si traduce in una particolare lentezza di assorbimento, in una consistenza è appena sufficiente che rende il prodotto meno piacevole da applicare. Lascia anche la pelle bianca, anche perché tra i filtri chimici contiene biossido di titanio e ossido di zinco. È l’unica crema a ricevere “mediocre” nelle intenzioni di acquisto. Non si riscontra nessuna sostanza indesiderata ad eccezione di un allergene, il benzil alcol, utilizzato come conservante e non per profumare visto che il prodotto non ha profumo.
- ambiente: il prodotto è interessante dal punto di vista ambientale. La sua formula 100% minerale, con biossido di titanio e ossido di zinco come unici filtri, le consente di ottenere una delle migliori valutazioni per l’impatto della formula sull’ambiente acquatico.
- ultimo punto debole: la quantità di prodotto rimanente alla fine dell’uso è pari al 28%.
Tra i prodotti che ottengono un giudizio “medio” ci sono la crema solare corpo Clarins, che ottiene un punteggio di 9,6/20 per l’impatto ambientale degli ingredienti e per la quantità di prodotto che rimane alla fine, il gel solare Vichy Capital 50+ e il latte solare spray Yves Rocher 50, che ottengono rispettivamente un punteggio di 11,4/20 e 11,5/20.