Un’indagine avviata nel 2021 ha attestato che tra il 2006 e il 2020 Mondelēz ha stipulato “accordi anticompetitivi o pratiche coordinate” per vendere vari prodotti di cioccolata, biscotti e caffè in alcuni paesi europei come Austria, Belgio, Bulgaria e Romania
Orero, Tuc, Toblerone, Ritz e cioccolato Milka venduti a prezzi più alti in alcuni paesi europei per un accordo anticoncorrenziale messo in atto dal produttore, il colosso americano Mondelēz International, che ha ostacolato il commercio transfrontaliero tra gli Stati membri. Ad attestarlo è stata la Commissione europea che ha inflitto alla multinazionale una multa record da 337,5 milioni di euro dopo tre anni di indagini.
L’inchiesta, avviata dall’Antitrust europeo nel 2021, ha attestato che in vari periodi compresi tra il 2006 e il 2020 Mondelēz ha stipulato “accordi anticompetitivi o pratiche coordinate orientate a limitare il commercio transnazionale di vari prodotti di cioccolata, biscotti e caffè”.
In particolare, la Commissione ha rilevato che Mondelēz ha partecipato a ben 22 accordi anticoncorrenziali, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Tra questi accordi ce n’erano alcuni che imponevano di limitare i territori o i clienti a cui i commercianti all’ingrosso potevano rivendere i prodotti, includendo clausole che ordinavano di applicare prezzi più alti per le esportazioni rispetto alle vendite domestiche. Questi accordi si sono svolti tra il 2012 e il 2019 e hanno coperto tutti i mercati dell’Ue, mentre altri, svolti tra il 2006 e il 2020, hanno impedito a 10 distributori esclusivi attivi in alcuni Stati membri di rispondere alle richieste di vendita da parte di clienti situati in altri paesi europei senza il previo permesso di Mondelēz.
Ancora, tra il 2015 e il 2019 avrebbe “abusato della propria posizione dominante in alcuni mercati nazionali per quanto riguarda la vendita delle tavolette di cioccolato”, in violazione dell’articolo 102 del Tfue. In particolare, l’azienda si sarebbe rifiutata di rifornire un distributore in Germania per impedire la vendita di cioccolato in Austria, Belgio, Bulgaria e Romania, dove i prezzi erano più alti; avrebbe inoltre smesso di fornire questi prodotti nei Paesi Bassi per impedire l’esportazione in Belgio, dove Mondelēz vende i propri prodotti a prezzi più elevati.
La Commissione ha ricordato che generalmente all’interno di un mercato unico, come quello dell’Unione europea, i distributori tendono ad acquistare i prodotti dove i prezzi sono più bassi per poi venderli dove sono più alti, con il risultato di farli abbassare anche lì. Di conseguenza le “pratiche illegali” adottate da Mondelēz avrebbero al contrario permesso all’azienda di continuare a far pagare di più i propri prodotti in alcuni paesi dell’Unione, a scapito dei consumatori e suddividendo artificialmente un mercato che dovrebbe essere unico. Poiché l’azienda ha rispettato le procedure di cooperazione e “ha espressamente ammesso le proprie responsabilità”, la sanzione è stata ridotta del 15%.
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