Nuovi Ogm, le Monde: così il rapporto critico dell’Autorità francese è stato tenuto nel cassetto per settimane

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L’agenzia francese per la salute e la sicurezza ha diffuso un rapporto che analizza la proposta della Commissione Europea di deregolamentare i nuovi Ogm. Era stato tenuto in un cassetto dal Ministero dell’Agricoltura per settimane, perché ancora più critico del precedente, come ha rivelato Le Monde

L’agenzia francese per la salute e la sicurezza (Anses) ha diffuso un rapporto che analizza integralmente la proposta della Commissione Europea di deregolamentare i nuovi Ogm ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT). Come scrive il Centro Internazionale Crocevia che segnala la notizia, “Si tratta del secondo dossier che l’agenzia tira fuori in pochi mesi. Quest’ultimo era stato tenuto in un cassetto dal Ministero dell’Agricoltura per settimane, perché ancora più critico del precedente, che già aveva valutato la proposta UE come priva di basi scientifiche”. Secondo Le Monde il governo francese aveva tentato di insabbiare la valutazione della sua agenzia, tanto da spingere l’esecutivo alla pubblicazione.

“Rischi legati ai cambiamenti inattesi”

“E i contenuti del rapporto, in effetti, sono pesanti” commenta Crocevia “Si parla chiaramente di rischi per la salute dei nuovi Ogm, emersi da una decina di casi studio portati avanti dagli scienziati dell’Anses”. Il gruppo ha lavorato – fra gli altri – su riso, frumenti, patate, vite e pomodoro, utilizzando la più “promettente” delle NGT, cioè Crispr/Cas. Ha osservato che “alcuni rischi potenziali compaiono ripetutamente in questi casi di studio” e che “tra questi figurano rischi legati a cambiamenti inattesi nella composizione della piantache potrebbero dar luogo a problemi nutrizionali, di allergenicità o di tossicità, o rischi ambientali a lungo termine, come il rischio di flusso genico da piante modificate a popolazioni selvatiche o coltivate compatibili”.

“Le piante modificate con il genoma editing vanno valutate caso per caso”

L’Anses chiede che le nuove piante geneticamente modificate siano valutate caso per caso in termini di rischi per la salute e l’ambiente. Gli impollinatori, in particolare, potrebbero essere colpiti pesantemente dal passaggio di tratti insetticidi da piante Ngt ad altre piante, secondo la valutazione. Il team chiede anche valutazioni supplementari a quelle oggi richieste per gli Ogm transgenici, suggerendo di applicarle anche questi ultimi. Bisognerebbe, scrive l’agenzia,” misurare i composti tossici, genotossici e antinutrizionali espressi dalle piante modificate, determinare i principali allergeni, valutare gli effetti cumulativi a lungo termine”. Il tutto viene raccomandato non solo per l’alimentazione umana, ma anche per i nuovi Ogm destinati all’alimentazione degli animali.

Un impatto irreversibile

Secondo il rapporto è infine importante predisporre un piano di monitoraggio dopo ogni eventuale lancio sul mercato, sia per l’impatto ambientale di questi nuovi Ogm che per i loro effetti socioeconomici. In quest’ultimo caso il riferimento è alla contaminazione delle filiere Ogm free con pollini geneticamente modificati e magari brevettati. Cosa che, Secondo Crocevia, che lo ha scritto in un rapporto dedicato, rappresenta “un atto di biopirateria inaccettabile e di violazione aperta dei diritti dei contadini a conservare, riutilizzare, scambiare e vendere le proprie sementi”.

Crocevia: “In dubbio l’intero processo di autorizzazione”

“Mentre il nostro governo continua a fingere che le Ngt non siano Ogm, supportando una deregulation che cambierebbe per sempre la storia dell’agricoltura europea, questo allarme di un’agenzia scientifica di rilievo mette in questione l’intero processo di liberalizzazione. Un processo pesantemente inquinato dalle pressioni delle organizzazioni di categoria, Coldiretti in testa, e dalle multinazionali agrochimiche che stanno depositando montagne di brevetti sulle piante Ngt. Noi continueremo a lottare perché questa deregolamentazione non avvenga mai” scrive Crocevia in una nota.

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