Uno studio condotto da ricercatori Harvard Medical School e della Northeastern University spiega perché un abbassamento di 5 gradi della temperatura dei tessuti interni del naso a causa del freddo è in grado di dimezzare l’efficacia della prima difesa dell’organismo contro virus e batteri
Uno studio condotto da ricercatori Harvard Medical School e della Northeastern University pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunolog spiega perché un abbassamento di 5 gradi della temperatura dei tessuti interni del naso a causa del freddo è in grado di dimezzare l’efficacia della prima difesa dell’organismo contro virus e batteri.
Come il freddo influisce sul funzionamento delle mucose
Francesco Landi, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs spiega all’Ansa: “Le vie aeree si proteggono grazie al rilascio nel muco di miliardi di minuscole sacche piene di fluido, chiamate vescicole extracellulari che circondano e attaccano gli ‘intrusi’ prima che si addentrino nell’organismo. Tuttavia, è sufficiente una riduzione di 5 gradi della temperatura interna delle mucose nasali per mettere fuori gioco e dimezzare la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso”.
I più a rischio sono gli anziani
Secondo il presidente Sigg, Andrea Ungar ordinario di Geriatria all’Università di Firenze: “Le persone più esposte sono soprattutto quelle appartenenti alle fasce più anziane della popolazione, tra cui i livelli di copertura vaccinale sono rimasti lontani dai limiti minimi auspicabili, e coloro che non hanno seguito una convalescenza adeguata non dedicando il giusto tempo a recuperare le forze dopo il virus”.
L’importanza del vaccino e di una dieta sana
“Per difendersi -spiega Landi – è ancora utile vaccinarsi ed è importante proteggere il naso per cercare di mantenere una temperatura più elevata delle prime vie respiratorie, usando un abbigliamento adeguato ad esempio con l’uso di sciarpe o mascherine nei soggetti più a rischio. importanti sono anche una dieta sana ed equilibrata e una regolare attività fisica, associati a specifici integratori, ma sempre indicati dal proprio medico”