Gas, spunta un nuovo balzello nelle bollette

GAS BOLLETTE

Non solo fine del mercato tutelato dal 10 gennaio e rincari per la materia prima. Federconsumatori: “Ci sarà componente in bolletta per il trasporto del gas per ripagare errori di valutazione. Non si carichino sugli utenti ulteriori costi”

Spunta una componente aggiuntiva nella bolletta del gas che rischia di portare nel 2024 nuovi aumenti. Non c’è solo l’addio del mercato tutelato per i clienti domestici del gas e i rincari della materia prima sempre alle porte. Secondo Federconsumatori “non c’è mai limite al peggio ora si prospetta un incremento in bolletta, a carico degli utenti, con l’inserimento di una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto gas. Tutto ciò a causa di una visione poco lungimirante e stime poco accurate”.

Ma cosa è successo e cosa può “pesare” in bolletta nei prossimi mesi? Lo riscostruire la Federconsumatori: “Bisogna considerare anche che l’aumento per il gas è determinato principalmente dalla forte crescita della componente CMEM relativa ai costi di approvvigionamento (+4,5% sulla spesa per il cliente tipo), dato che riflette il rialzo atteso delle quotazioni all’ingrosso nei mercati a termine in Italia e in Europa”.

Riempire i depositi di stoccaggio durante la guerra RussiaUcraina nel 2022-2023 per avere una scorta di sicurezza in deposito è costato ingenti somme al Gse, il Gestore dei servizi energetici, che di concerto con Snam, società che gestisce la rete e le infrastrutture del gas, ha dovuto comprare gas quando la quotazione era tra le più alte mai registrate ed ora lo può rivendere solo a prezzi inferiori. Si stima una minusvalenza di circa 4,2 miliardi di euro.

Per compensare tale ammanco, secondo l’associazione presieduta da Michele Carrus, Arera vuole far pagare, da aprile 2024, questa minusvalenza agli utenti, inserendo una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto del gas.

“Riteniamo – prosegue in una nota Federconsumatori – tutto ciò inaccettabile. Non è giusto che siano gli utenti, duramente provati dalla crisi energetica e dall’inflazione, a dovere pagare i prezzi dello stoccaggio. Ribadiremo tale posizione anche nel parere formale richiesto da Arera a tale proposito”.

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“Piuttosto – prosegue la nota – chiediamo che siano i venditori, molti dei quali si sono arricchiti dall’aumento dei prezzi del gas, a dover pagare, senza possibilità di riaddebitare ai clienti il prezzo della componente aggiuntiva. Ecco perché è necessario imporre una tassazione sugli extraprofitti, da destinare per compensare questo disavanzo”.

Inoltre, conclude Federconsumatori “guai a smantellare le misure adottate finora per tutelare i cittadini dal caro-energia, a partire dalla riduzione dell’Iva che a nostro avviso il governo deve prorogare almeno per tutto il 2024“.