A essere interessante circa quattro milioni e mezzo di famiglie “vulnerabili”, che continueranno a usufruire di forniture di energia elettrica “a prezzi calmierati” anche a seguito della liberalizzazione del mercato, prevista dalla legge 4 agosto 2017, n. 124 (legge annuale per il mercato e la concorrenza) e dagli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) previsti nel 2021 come condizione per il pagamento della terza rata. Dunque il servizio a maggior tutela, per chi rientra nella categoria dei vulnerabili, rimarrà attivo.
Per la luce, operatori individuati entro gennaio, switch ad aprile
“Per le altre famiglie, attualmente nel mercato tutelato e corrispondenti a circa quattro milioni e mezzo di utenze, vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica, che già riguarda circa 21 milioni di famiglie” spiega Palazzo Chigi. Per la fornitura di energia elettrica in favore delle famiglie non vulnerabili, entro il 10 gennaio 2024 si procederà all’individuazione degli operatori economici che subentreranno nella fornitura. Inevitabile, dunque, che per favorire lo switch passino almeno i 3 mesi previsti, anche se, come ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, il governo vorrebbe contrattare con l’Ue un’ulteriore proroga almeno fino a settembre.
La campagna informativa
Gli utenti interessati dal passaggio al mercato libero saranno destinatari di una specifica campagna informativa, nonché i principali beneficiari di una costante attività di monitoraggio sulle attività degli operatori e sull’andamento dei prezzi definita dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e con il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative.
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L’impegno a risolvere l’impiccio del Rid per i clienti inerti del mercato luce
Verranno introdotte anche semplificazioni relativamente al trasferimento della domiciliazione bancaria per il pagamento delle bollette, di cui viene prevista l’emissione con cadenza necessariamente bimestrale, “ferma restando la libertà dell’utente di scegliere un fornitore diverso da quello assegnato all’esito delle procedure competitive e una differente modalità di pagamento”. La questione, sollevata dallo stesso Pichetto Fratin, infatti, riguarda gli utenti inerti che ad oggi hanno il pagamento con Rid attivato e che senza una soluzione che prevede un’azione legislativa, dal 1° aprile si troverebbero clienti di un nuovo fornitore, ma con la domiciliazione bancaria attiva con il vecchio fornitore.