Aumento delle soglie elettromagnetiche: il regalo del governo alle tlc

antenne 5G SOGLIE ELETTROMAGNETICHE

Nonostante i rischi mostrati in numerose ricerche scientifiche e la possibilità di assicurare la sufficiente copertura al 5G con un ammodernamento dei ripetitori, il governo ha deciso di aumentare le soglie elettromagnetiche, cedendo alle pressioni dei gestori. “Ripensateci” chiede l’Isde

 

Un vero e proprio cedimento alle pressioni del mondo delle telecomunicazioni, per aumentare le soglie elettromagnetiche per la popolazione a un valore “che non trova alcun riscontro scientifico, ma solo ragioni economiche”.

È davvero netto il giudizio dell’Isde, l’Associazione medici per l’ambiente, sull’emendamento del governo, approvato il 27 ottobre scorso all’interno del ddl Concorrenza, per aumentare le emissioni tollerate per le antenne della telefonia mobile dagli attuali 6 V/m a 15 V/m.

L’associazione di medici chiede a gran voce al governo di fare un passo indietro, in nome della sicurezza e della tutela dei cittadini. “Avevamo già assistito ad una prima erosione del principio di precauzione nel 2012 – ricordano dall’Isde – con il decreto sviluppo del governo Monti: da allora il tetto di 6 V/m non è più riferito ad una media su 6 minuti in un qualsiasi momento della giornata, ma ad una media, del tutto arbitraria e priva di fondamento scientifico, di 24 ore. In tal modo, unendo i bassi valori riscontrati di notte, quando non ci sono utenti attivi, con i valori diurni, mediamente più alti quando molti usano il cellulare, si trovano spesso valori superiori a 6 V/m nelle abitazioni, nelle scuole ed in genere nei luoghi a lunga permanenza”.

Una situazione destinata di certo a peggiorare con l’ultimo emendamento. Spiegano i medici per l’ambiente: “Durante la giornata, potremo assistere a picchi di campo elettrico anche dell’ordine di 60 V/m. In una pagina del sito ARPA FVG, che spiace constatare oggi non più esistente[2], si leggeva …le Agenzie per l’ambiente operanti in Italia ritengono che, senza entrare in considerazioni di tipo sanitario, la realizzazione del 5G possa avvenire anche con il mantenimento degli attuali limiti di legge, attraverso la definizione di criteri progettuali efficienti, come, ad esempio, il corretto dimensionamento e posizionamento degli impianti sul territorio…”

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Il nodo principale, che sta a cuore agli operatori tlc, è però il paventato esborso (circa 4 miliardi di euro) per la realizzazione di nuove infrastrutture o l’adattamento (reingegnerizzazione) di quelle esistenti, al fine ospitare le tecnologie di nuova generazione. Molto meglio, per gli operatori, aumentare i limiti, ignorando le conseguenze sanitarie, commentano dall’Isde.

Con rischi che secondo l’Associazione medici per l’ambiente sono tutt’altro che trascurabili: “Le evidenze scientifiche indipendenti, prive di conflitti di interesse, annoverano migliaia di pubblicazioni in cui si evidenziano importanti criticità che vanno ben al di là degli effetti termici acuti e a breve termine. Nella vita quotidiana prevalgono gli effetti cronici: un aumento dei parametri di esposizione comporterebbe un incremento del rischio delle patologie associate allo stress ossidativo e alla riduzione della fertilità maschile e femminile, delle patologie neurodegenerative e tumorali nonché dei casi di elettrosensibilità”.