Farmaci e ondata di calore: come conservare senza rischi i medicinali

farmaci ondata di calore

I medicinali che utilizziamo potrebbero risentire, tanto in efficacia che in sicurezza, delle temperature estreme di questa ondata di calore. I consigli per metterci a riparo da effetti indesiderati tanto se i farmaci si tengono in casa che se si portano in valigia

Prima di qualsiasi autorizzazione all’immissione in commercio (AMM), i farmaci vengono sottoposti a test di stabilità in condizioni standardizzate e riconosciute a livello internazionale. La durata e le condizioni di conservazione sono fissati in base ai risultati di questi test di stabilità. E sulle ultime, in questi periodi di caldo eccezionale, è facile che i farmaci che abbiamo in casa e in valigia possano superare quelle che sono le condizioni che ne garantiscono efficacia e sicurezza.

Vale dunque la pena, come primo passo, andare a guardare i foglietti illustrativi dei medicinali che assumiamo per capire le condizioni di conservazione riportate che sono sotanzialmente tre:

  • medicinali da conservare tra +2 e +8°C
  • medicinali da conservare a temperatura inferiore a 25 o 30°C
  • medicinali senza menzione specifica: conservazione a temperatura ambiente.

Come portarli in vacanza

In caso di esposizione al calore, durante un’ondata di caldo o durante il trasporto in condizioni gravose dove la temperatura non è controllata, si possono fare le seguenti raccomandazioni:

  • Farmaci da conservare tra +2 e +8°C

Questi farmaci vanno messi in frigoriferi o celle frigorifere, le temperature alte non dovrebbero avere alcun effetto sulla loro stabilità se vengono usati abbastanza velocemente una volta tirati fuori dal frigorifero.

  • Medicinali da conservare a temperatura inferiore a 25 o 30°C

Il superamento occasionale, da pochi giorni a qualche settimana, di queste temperature non ha effetto sulla stabilità o sulla qualità di questi medicinali. Infatti, in caso di ondata di caldo, i medicinali vengono conservati in condizioni normali a casa dei pazienti o nelle farmacie e sono esposti a condizioni di stress da calore al di sotto del temperature dei test di stabilità (che hanno mostrato l’assenza di degradazione dopo l’esposizione a diverse settimane a una temperatura costante di 40°C).

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  • Farmaci biologici (insulina, somatropina, ecc.) in presentazione multidose che possono essere conservati fuori dal frigorifero dopo l’apertura a temperature non superiori a 25°C o 30°C

In caso di esposizione a temperature più elevate, si consiglia di informarsi, possibilmente con l’aiuto di un farmacista, con il laboratorio di produzione di cui compaiono nome e recapiti sull’imballaggio esterno e sul foglio illustrativo del medicinale.

 

  • Medicinali senza menzione particolare di conservazione (conservazione a temperatura ambiente)

In normali condizioni di stoccaggio (armadietto dei medicinali, magazzino normalmente ventilato), questi farmaci non sono influenzati dall’esposizione alle alte temperature osservate durante periodi di ondata di caldo (i test di stabilità hanno dimostrato l’assenza di degradazione dopo l’esposizione per 6 mesi alla temperatura di 40°C).

Casi speciali

Forme farmaceutiche specifiche (supposte, ovuli, creme, ecc.)

Per le forme farmaceutiche sensibili al calore, l’aspetto del prodotto all’apertura consente di giudicare relativamente facilmente dal mantenimento della qualità dopo l’esposizione al calore. Qualsiasi prodotto di cui l’aspetto esterno è visibilmente alterato non deve essere utilizzato, questa alterazione dell’aspetto esterno potrebbe indicare un cambiamento nelle proprietà della forma farmaceutica (indipendentemente dalla qualità della sostanza attiva).

Il trasporto

Per i medicinali da conservare a temperatura inferiore a 25 o 30°C e per quelli da conservare a temperatura ambiente: sarebbe bene garantire che non ci sia un’esposizione eccessivamente prolungata a temperature elevate come quelle frequentemente osservate nel bagagliaio o nell’abitacolo di autoveicoli esposti alla luce diretta del sole. Il consiglio è di trasportarli in imballaggi isotermici non refrigerati.