Aumenti medi in vista del 7% per i servizi universali di Poste italiane come l’invio di lettere fino a 2 chili e di pacchi fino a 20. L’Agcom parla di impatto “non significativo” ma intanto l’azienda recupera l’inflazione e i consumatori no
Dal 24 luglio spedire pacchi, raccomandate o ricevere bollette e atti giudiziari costerà di più. Dopo l’ok dell’Agcom (Delibera 160/23/CONS del 27 giugno 2023) scatteranno le nuove tariffe per i servizi universali di Poste Italiane. L’aumento medio è del 6,75% e consentirà all’azienda di recuperare l’inflazione degli ultimi sei mesi del 2022 e dei primi sei mesi, del 2023. Un impatto “non significativo” per il Garante nelle comunicazioni, come riporta Repubblica, che però sicuramente segna l’ennesimo aumento che colpisce i consumatori.
Nello specifico, si legge nella delibera Agcom, le tariffe massime dei servizi universali subiranno questi aumenti:
+3,4% rispetto alle tariffe vigenti, per tutti i porti di peso e standard di invii singoli
di corrispondenza e di pacchi transfrontalieri;
+8,75% rispetto alle tariffe vigenti, per tutti i porti di peso e standard di per gli
invii multipli di corrispondenza;
 +5,8% in media rispetto alle tariffe vigenti per gli invii di pacchi nazionali;
+3,4% rispetto alle tariffe vigenti per gli invii di pacchi transfrontalieri;
+7,85% rispetto alle tariffe vigenti, per tutti i porti di peso e standard di notifiche
di atti giudiziari;
+2,7% in media rispetto alle tariffe vigenti di pieghi di libri;
+0,50 euro per gli avvisi di ricevimento (retail, business, internazionale).
Andiamo a vedere per i principali servizi le nuove tariffe (e il listino di partenza).
Posta raccomandata per l’Italia
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Se consideriamo che nel 2018 la raccomandata fino a 20 grammi “costava” 5 euro, in cinque anni l’aumento è pari al 16%.