Eurovita, i soldi non si sbloccano ma si spera nel salvataggio

EUROVITA

Il 30 giugno doveva terminare il blocco dei riscatti delle polizze Eurovita, deciso il 29 marzo ma il commissario straordinario ha fatto capire che ci sarà una proroga. E le trattative per salvare la società e i 13-14 miliardi di circa 400mila risparmiatori sono ancora in corso

I riscatti delle polizze Eurovita, bloccati da marzo a migliaia di risparmiatori, rimarranno probabilmente ancora sospesi. È quanto trapela dall’incontro tra il Commissario Straordinario di Eurovita, Alessandro Santoliquido, e le associazioni dei Consumatori.

Il Commissario ha anticipato, infatti, che, stante la complessità delle trattative in corso per il salvataggio della società, è possibile prevedere un’ulteriore proroga della sospensione dei riscatti.

La crisi che toglie il sonno a 400mila persone

Vale la pena ripercorrere le tappe che hanno portato a questa crisi.

Eurovita è finita al centro dell’attenzione dell’Ivass già da tempo perché non ha superato alcuni stress test a cui le compagnie vengono periodicamente sottoposte per valutare se siano in grado di far fronte a imprevisti o agli impegni assunti con le polizze sottoscritte. Queste prime problematiche erano state riscontrate già nel luglio 2021; pertanto nel 2022, la compagnia è stata sottoposta a ulteriori controlli che hanno rilevato le difficoltà di  rispettare gli impegni assunti. Tra le cause, anche l’aumento dei tassi di inflazione. Molte polizze, infatti, prevedevano un’indicizzazione a questi tassi. A questo punto l’Istituto di vigilanza ha ritenuto di intraprendere provvedimenti cautelari, quali la sospensione dei riscatti.
Il primo provvedimento, che risale ai primi mesi del 2023 (e che scadeva il 31 marzo), intendeva “interrompere il deflusso di liquidità (la fuga di capitali, ndr) generato dalla corsa al riscatto dei risparmiatori, preoccupati per le notizie che iniziavano a trapelare. Il 29 marzo, il ministero delle Imprese e del made in Italy ha poi disposto l’amministrazione controllata della Compagnia, i cui organi amministrativi sono stati quindi esautorati; è stato nominato un commissario e Ivass contestualmente ha prorogato al 30 giugno la sospensione dei riscatti”.

Le vie di uscita

Oggi tanto l’Ivass e il ministero delle Imprese e del made in Italy stanno cercando di coinvolgere le più rilevanti compagnie del paese nel salvataggio dell’azienda.

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Il Commissario, da quello che è trapelato dall’incontro, ha fornito risposte prudenzialmente rassicuranti.

La condizione patrimoniale della società Eurovita, infatti, può contare su investimenti costituiti prevalentemente da titoli di Stato (italiani ed esteri) con alto rating in termini di merito creditizio: questo significa che, anche nella peggiore delle ipotesi, i rischi di perdite per gli assicurati sarebbero piuttosto contenuti.

Per Adoc: “Sono attualmente allo studio alcune potenziali soluzioni: il tavolo di lavoro coinvolge banche, compagnie assicurative e Istituzioni. Si lavora a un progetto di risanamento della compagnia per identificare una soluzione finalizzata ad evitare la liquidazione coatta amministrativa. Ad oggi permangono dei punti aperti sulle potenziali soluzioni identificate che vedrebbero quale elemento principale la tutela dei risparmiatori”.

Federconsumatori, in un comunicato, ha espressamente richiesto che, in ogni caso, siano da subito previsti strumenti a tutela dei consumatori che versano in condizioni di oggettive difficoltà e che siano disposte deroghe per i cittadini residenti nelle aree interessate dall’alluvione in Emilia-Romagna. “Abbiamo suggerito, di ottemperare a tali esigenze, eventualmente, anche attraverso la compartecipazione delle Banche distributrici” spiega l’associazione dei consumatori.

Analoga richiesta è stata avanzata in merito al pagamento dei premi, con la sospensione a chi ne avanza richiesta.

Dal ministero dell’Economia e delle Finanze, sempre secondo l’associazione dei consumatori, arrivano buone notizie: sembrerebbe vicino, infatti, l’accordo di massima con le compagnie e le banche interessate al salvataggio.

L’Federconsumatori assicura che continuerà a fare pressione sul Commissario, sulle istituzioni coinvolte e sul mercato affinché si pervenga il prima possibile alla definitiva soluzione, ferma restando l’assistenza per tutti quei risparmiatori che necessiteranno di una tutela individuale.