Burger King strizza l’occhio ai vegani con uno spot per promuovere l’Impossible Whopper, “0% meat, 100% confusing”. Ma proprio i vegani italiani lo contestano: “perché metterci salse non vegane?
“Confusing Times”. Si chiama così la campagna della popolare catena di fast food Burger King creata per spezzare gli stereotipi con ironia presentando le alternative vegan del fast food come una valida, anzi identica alternativa ai classici panini e prodotti venduti dalla catena. Si gioca tutto, come si può immaginare dal nome, sulla confusione e sui dubbi in tempi difficili in cui si lavora da casa, si indossano pigiami e poco altro, terrorizzati che scappi uno starnuto in pubblico. Un’epoca, secondo lo spot, perfetta per un panino come l’Impossible Whopper che sembra e sa di carne ma è vegetale.
I protagonisti si chiedono se un acquisto fatto durante il Black Friday faccia bene al Pianeta o no, se Max sia un nome per cani o per ragazzi. Un bambino, con leggerezza, si chiede anche perché un insegnante faccia tante domande quando dovrebbe essere lui a sapere tutto invece dei bambini. E infine, il dubbio che giustifica lo spot: “Ok, ma questi nugget sono davvero plant-based? Cos’è, mi piacciono le verdure adesso?“, si chiede il giovane protagonista della campagna che, come gli altri, scopre un morso dopo l’altro di amare il panino o i nugget vegetali esattamente come quelli tradizionali. La campagna termina in tutte le sue declinazioni con lo slogan: “0% meat, 100% confusing”, per presentare le opzioni vegan disponibili nei vari punti vendita mondiali al pari di nugget, whopper o burger “classici”, preparati con prodotti animali, tanto da confondere gli stessi clienti della catena.
Pane per i denti dei vegan, insomma, anche se la campagna non è rivolta solo a loro ma prioritariamente agli onnivori che potrebbero abbattere gli stereotipi sulle alternative alla carne. Eppure sono proprio i vegan a contestare Burger King. C’è un grosso “ma” a cui vogliamo far riferimento – spiega il blog VeganOk, sito di informazione sui prodotti certificati vegan – almeno per quanto riguarda il mercato italiano: è da tempo ormai che nel nostro paese Burger King ha provato, come fatto già in altri paesi europei e non, a lanciare versioni plant-based dei suoi più iconici piatti. Peccato che, se burger, alternative alla carne e nugget o bacon possano essere davvero vegan, le salse e i condimenti contenuti nella versione standard dei ‘Plant-based Whopper’ dello Stivale non lo siano davvero”.
Un mezzo passo in avanti, secondo i vegani: “È un peccato che in Italia Burger King non sia ancora pronto per investire davvero e in modo totalizzante per promuovere alternative più etiche al consumo di carne e derivati, rinunciando anche a salse o formaggi di origine animale che in un panino plant-based non sono proprio tenuti a starci”.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente