I sintomi per riconoscere l’allergia ai farmaci

ALLERGIA FARMACI

Un gran numero di pazienti manifesta un’allergia ai farmaci. I segnali sono abbastanza inequivocabili. Vediamo i principali

C’è una fetta di pazienti non indifferente che purtroppo manifesta un’allergia ai farmaci attualmente in commercio. In questo periodo storico, a proposito, si è tornati molto a parlare dei medicinali (alla luce dell’esperienza pandemica e della diffusione sempre più capillare dei relativi vaccini contro Sars CoV-2) e dei loro relativi effetti. Rendersi conto di essere allergici è semplice, visto e considerato che un’allergia a certi prodotti in questi contesti si manifesta con sintomi ben precisi. Ecco dunque in breve tutto quello che è necessario sapere nel merito di questa questione così delicata.

Perché si può presentare l’allergia ai farmaci

Questo tipo di condizione può manifestarsi molto più probabilmente nei soggetti adulti, piuttosto che nei giovani: questo perché, con il passare del tempo, è possibile che l’assunzione prolungata di alcune sostanze specifiche possa condurre ad una iper sensibilizzazione alle sostanze stesse.

Si tratta di uno scenario che è in ogni caso molto ben distinto dalle reazioni avverse all’assunzione di medicinali, i cui sintomi potrebbero facilmente essere confusi. Si pensi ad esempio ai problemi a livello gastrico che possono emergere subito dopo aver ingerito un’aspirina, che però non sono ovviamente una reazione allergica vera e propria. Questa medicina in modo particolare, per la precisione, è origine di disturbi gastrici in quanto è in grado di interferire con le difese di barriera delle pareti dello stomaco.

Quando il sistema immunitario si attiva nei confronti del farmaco assunto si può parlare di allergia tout court. Si tratta di uno scenario invero piuttosto raro, ma che non andrebbe di certo sottovalutato se non si vuole rischiare di incorrere in conseguenze anche piuttosto gravi.

Risulta necessario ricordare, in aggiunta, che una reazione allergica a un farmaco può presentarsi indipendentemente dalla quantità ingerita per via orale o assunta in altro modo. Spesso, per scatenarla è infatti necessaria una quantità di prodotto davvero irrisoria, come poche gocce di un preparato liquido o pochi grammi di una determinata pasticca.

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Quali sono le allergie più comuni

Come anticipato, sviluppare allergie ai farmaci non è qualcosa di così comune, tutt’altro. Esistono in ogni caso delle situazioni particolari in cui gli effetti negativi legati all’assunzione dei medicinali possono emergere con maggior frequenza.

Generalmente, i prodotti che più spesso generano reazioni allergiche di vario tipo sono gli antibiotici e i cosiddetti Fans, ovvero i Farmaci antinfiammatori non steroidei.

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Di solito fastidiose reazioni allergiche possono emergere anche dopo aver assunto anestetici locali o generali e anche per quanto riguarda i mezzi di contrasto, ovvero quei prodotti specifici che vengono somministrati ai pazienti che devono essere sottoposti a certi esami (ne sono un esempio la Tac o la risonanza magnetica).

Non è raro, inoltre, che il paziente reagisca in modo negativo a quelli che vengono definiti eccipienti: si sta parlando in questo caso di sostanze inattive incluse nella preparazione del farmaco in grado di accentuare allergie già in corso.

Per il resto è importante ricordare che, in linea molto generale, la predisposizione degli individui a sviluppare allergie è legata a fattori genetici: ad ogni modo, la comunità scientifica non ha ancora dimostrato che esista una correlazione fra allergie ad alimenti o pollini e il maggior rischio di sviluppare sensibilità ai farmaci.

Come si diagnostica questa condizione

In modo non dissimile dalle altre allergie, anche nel caso dell’ipersensibilità ai farmaci è di importanza vitale rivolgersi al più presto a un esperto allergologo. Nel corso della visita, il medico sarà in grado di valutare nel paziente i sintomi legati alla recente assunzione di uno o più farmaci, per comprendere meglio quali di essi possano essere ben tollerati dal suo organismo e quali invece possano essere fonte di problemi.

Nel caso emergessero dei dubbi si potrà quindi passare alla seconda fase, quella dei test allergometrici specifici per le medicine sotto esame. C’è in questo senso un caso particolare, quello delle penicilline, in cui il paziente viene sottoposto a un semplice test allergometrico cutaneo, mentre in altre situazioni si tende a mantenere monitorato il soggetto per più ore in day hospital.

In questo secondo scenario, il paziente per il quale si sospetta un’allergia nello specifico deve assumere i farmaci per via orale, con un basso dosaggio iniziale che andrà aumentando in maniera graduale nel corso delle ore successive. La presenza prolungata del soggetto in cura in una struttura ospedaliera è fondamentale, in quanto in questo modo sarà possibile seguire da vicino il paziente monitorando eventuali reazioni avverse e intervenendo di conseguenza nel più breve tempo possibile. In una situazione simile, di norma, l’esame si svolge nell’arco di tre ore, con una fase di monitoraggio della durata di due. Qualcosa di molto simile è stato vissuto da milioni di persone in tutto il mondo nei primi mesi di campagna vaccinale contro il Covid-19: subito dopo la somministrazione del vaccino, infatti, a tutti i pazienti coinvolti è stato richiesto di attendere circa quindici minuti prima di lasciare l’hub vaccinale proprio per permettere ai medici sul posto di controllare che non si sarebbero verificate reazioni allergiche.

Le caratteristiche di una reazione allergica

I sintomi precisi sono molto diversi da quelli di altre patologie che potrebbero in qualche modo essere confuse con tale condizione.

La reazione immediata e più frequente è l’orticaria, ovvero un arrossamento della pelle del paziente che nella stragrande maggioranza dei casi è seguita da un forte e insopportabile prurito. In associazione al rash cutaneo spesso si associano anche problemi respiratori che possono sfociare in un vero e proprio attacco d’asma e al calo drastico della pressione sanguigna.

Due sintomi da non sottovalutare sono inoltre rappresentati dal vomito e dalla nausea: in certe condizioni potrebbero indicare la presenza di una reazione sistemica, anche chiamata anafilassi. Quanto detto fino a questo punto, in ogni caso, corrisponde alle reazioni immediate che si manifestano nel giro di pochissimi minuti, o poche ore dopo l’assunzione del farmaco (o dell’allergene, in generale).

Esiste tuttavia anche la possibilità che il soggetto soffra di reazioni allergiche che si presentano a diverse ore o addirittura giorni di distanza. In questo caso, di solito, emergono sintomi cutanei blandi o anche gravi, come per esempio un generale arrossamento della pelle o un’evidente dermatite diffusa.

Come comportarsi nel caso di una reazione allergica

La prima cosa da fare, anche se potrebbe sembrare un consiglio scontato, è non farsi prendere dal panico. Le sensazioni di paura immotivata ed esagerata potrebbero infatti portare a un aumento improvviso e incontrollato della pressione sanguigna, con conseguenze potenziali paradossalmente più gravi rispetto alla reazione stessa.

In secondo luogo, è necessario capire in autonomia quanto la reazione in corso è effettivamente preoccupante: a volte i sintomi che si presentano possono essere evidenti ma non particolarmente intensi, come per esempio nel caso in cui sul corpo si presenti un marcato livello di arrossamento. Molto diverso è il discorso se in associazione ad una lieve orticaria si iniziasse a percepire un senso di costrizione al petto, o ancora delle vere e proprie difficoltà respiratorie: in questo secondo scenario è assolutamente fondamentale agire in tempi rapidi, correndo al Pronto Soccorso.

Le nuove linee guida per l’allergia alle medicine

Come riportato dall’Aifa (l’Agenzia Italiania del farmaco) Il National institute for health and care excellence (Nice) ha condiviso nel 2014 alcune nuove indicazioni relative alla diagnosi e la gestione delle allergie ai farmaci, tanto nei pazienti adulti come nei bambini e nei giovani.

Nel report di Nice si legge dunque che tutti i farmaci sono in grado di cagionare potenziali effetti indesiderati, ma non tutti questi sono per forza di cose di natura allergica. Altre reazioni sono “idiosincratiche, pseudo-allergiche o causate da un’intolleranza a un determinato farmaco”. Le Linee guida del Nice, prendendo spunto anche dalla definizione della British society for allergy and clinical immunology, definiscono allergia ai farmaci “qualsiasi reazione causata da un farmaco con caratteristiche cliniche compatibili con un meccanismo immunologico. In poche parole, un’allergia si verifica quando il corpo umano percepisce il farmaco come una minaccia e il sistema immunitario reagisce”.

Riguardo al tema si è espresso anche Mark Baker, il Direttore del centro per la pratica clinica del Nice, che ha dichiarato:

Se sappiamo che dare a qualcuno un particolare farmaco potrebbe causargli un danno, o nel peggiore dei casi anche ucciderlo, occorre la massima attenzione per assicurarsi che a quella persona non vengano prescritti o somministrati quei prodotti per lui dannosi. Queste nuove Linee guida incoraggiano tutti gli operatori sanitari a essere allertati sulla possibilità di allergie ai farmaci e offrono le buone norme in materia di gestione clinica per evitare danni gravi ai cittadini.