Per gli amanti della musica, scegliere un paio di cuffie Bluetooth può essere tutt’altro che semplice. Oltre alla qualità della riproduzione musicale, infatti, sono molti i fattori da tenere in considerazione per orientarsi verso una scelta consapevole.
Tra i parametri da valutare quando si acquista un nuovo paio di cuffie, alcuni svolgono un ruolo fondamentale. Ecco quali:
- form factor (ergonomia) delle cuffie
- specifiche tecniche
- funzionalità e tecnologie
- versione del Bluetooth
- autonomia della batteria
- qualità del microfono
- canali audio e surround virtuale
- presenza di app per equalizzare il suono o gestire le feature
- supporto Nfc e Apple H1/W1
Form factor e materiali
La prima valutazione riguarda sicuramente l’estetica e il design delle cuffie, di cui esistono essenzialmente tre tipologie:
- cuffie on-ear (sovraurale): questi modelli presentano padiglioni che poggiano direttamente sull’orecchio, senza però coprirlo del tutto. Ciò le rende più leggere e meno invasive della controparte over-ear;
- cuffie over-ear (circumaurale): i modelli over-ear si riconoscono per i padiglioni molto grandi, volti ad offrire una totale copertura all’orecchio. Sono più comode ma anche più pesanti. Il vantaggio? Offrono un importante isolamento dall’esterno, a differenza delle precedenti che offrono un isolamento passivo meno efficace nel contrasto ai rumori ambientali;
- cuffie in-ear: sono comode e perfette specie per le sessioni prolungate, ma perdono un po’ in termini di qualità sonora e isolamento passivo, a meno che non si ricorra a tecnologie Anc.
Le cuffie si distinguono anche in chiuse, semiaperte e aperte. Tra le tre, sicuramente le chiuse assicurano il maggior grado di isolamento rispetto ai rumori provenienti dall’ambiente, ma possono risultare scomode per utilizzi prolungati. Le aperte e le semiaperte sono invece più comode, a discapito però di un minore isolamento. Ma a stabilire quanto siano confortevoli un paio di cuffie è sicuramente la scelta dei materiali. Il metallo è il materiale più solido, ma tende a pesare di più; viceversa, la plastica, specie se di buona qualità, offre leggerezza e un minimo di resistenza. Nella maggior parte dei casi il tessuto è la scelta ideale per l’estate, dato che è leggero e traspirante in quasi tutti i casi; la pelle sintetica è invece molto comoda, specie se ricopre padiglioni in memory foam, ma aumenta la sensazione di calore.
Specifiche tecniche
Le componenti predominanti sono sicuramente quelle hardware, utilizzate nella costruzione di ogni modello. Bisognerà prestare attenzione, in questo caso, ai driver contenuti nei padiglioni, dato che trasformano effettivamente i segnali elettrici della sorgente in onde sonore. In questo caso, i parametri fondamentali sono grandezza e materiali di cui i driver sono composti. Questi potranno essere:
- dinamici: sono utilizzati nella maggior parte delle cuffie;
- ad armatura bilanciata: principalmente usati per gli auricolari;
- magnetici planari: usati per lo più per le cuffie da studio;
- elettrostatici: dedicati ai modelli high end.
I driver sono fondamentalmente i trasduttori che si occupano di convertire il segnale in onde sonore. Possono avere dimensioni differenti: in genere, quelli più grandi assicurano una migliore resa sonora, specie dei bassi. In quanto ai materiali, sono spesso realizzati in neodimio, un materiale che riesce a trattare i segnali audio in maniera ottimale. Le cuffie che offrono una fedeltà del suono maggiore sono quelle con più driver, a ognuno dei quali viene affidato il compito di occuparsi di una frequenza del suono differente. Il diametro del driver all’interno di una cuffia dovrebbe essere di almeno 30 nm, specie per i modelli over-ear.
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Molto importanti sono anche le specifiche di riproduzione del suono, cioè la risposta in frequenza, la sensibilità e l’impedenza. La prima caratteristica indica la gamma di frequenze riprodotte dalle cuffie, che risultano in un grafico con la potenza di bassi, medi e alti. All’aumentare della frequenza, aumenta sicuramente anche la fedeltà della riproduzione audio delle cuffie. La sensibilità, invece, è espressa in dB e misura la potenza del suono in uscita, senza distorsioni o degrado. Valori ottimali di sensibilità si aggirano tra i 105 e i 109 dB: più alto è il valore, migliore sarà la resa del suono con il volume alto delle cuffie. L’impedenza, in ultimo, indica la pulizia del suono in uscita dalle cuffie. Maggiore è l’impedenza, maggiore sarà anche la qualità del suono. In genere, dei buoni valori di impedenza per cuffie Bluetooth si aggirano intorno ai 30 Ohm.
Cancellazione dei rumori ambientali
Un parametro interessante è quello relativo all’isolamento passivo dai rumori esterni; a seconda del form factor, la cancellazione dei rumori ambientali può essere più o meno alta. A seconda del modello si potrebbe aver bisogno di un isolamento supplementare, solitamente sotto forma di tecnologia Anc. Anc è l’acronimo di Active Noise Cancellation, una tecnologia che si serve di microfoni aggiuntivi per filtrare i rumori provenienti dall’esterno o opporre frequenze sonore contrarie. La maggior parte delle cuffie presenti attualmente sul mercato presentano un sistema di cancellazione attiva dei rumori ambientali, ma non tutte funzionano come dovrebbero.
Versione del Bluetooth
Nonostante non si tratti di un parametro primario, conoscere la versione del Bluetooth usata dai produttori può essere importante per diverse ragioni. Attualmente si trovano soltanto chip Bluetooth 4.2 o superiori, ma il consiglio è di optare per una versione 5.0 o più recente, dato che offre:
- una latenza ridotta, utile specie quando si guardino contenuti video;
- minore consumo;
- maggiore fedeltà del suono.
In linea generale, vale quindi la considerazione secondo cui la versione più recente dello standard Bluetooth è migliore, sia per i minori consumi energetici sia per i minori problemi legati alle interferenze con altri segnali wireless.
Autonomia
Certo è che la durata della batteria sia un fattore importante nelle cuffie Bluetooth, dato che si tratta di dispositivi wireless non alimentati da un cavo ma da batteria interna. Sul mercato si trovano modelli con tre differenti fasce di autonomia. Dispositivi con autonomia medio-bassa durano in genere 16 ore, mentre device di fascia medio-alta possono raggiungere le 30 ore. In genere, si consiglia di valutare una durata della batteria media, di almeno 20 ore a volume medio. Questo è importante non soltanto per evitare ricariche troppo frequenti, ma ance per sottoporre a minor stress la batteria nel lungo periodo. Le cuffie di alta qualità possono garantire anche una durata di 45 ore; bisogna tener presente, in tal senso, che la durata dipende molto anche dall’utilizzo di eventuali funzioni aggiuntive, come la funzione di noise cancelling. Altri parametri che impattano sull’autonomia sono gli usi: si stanno semplicemente riproducendo file musicali o si intrattengono lunghe conversazioni telefoniche? Nel secondo caso, la batteria si scaricherà molto più velocemente. Importante è anche valutare i tempi di ricarica, specie se si è soliti utilizzare le cuffie per molto tempo fuori casa e non si ha molto tempo a disposizione per attendere una ricarica completa. In linea di massima, comunque, molte cuffie Bluetooth possono essere utilizzate anche senza batteria, utilizzando il classico cavo con attacco da 3,5 nm.
Qualità del microfono e controlli
Essendo collegate agli smartphone, anche le cuffie Bluetooth permettono di rispondere alle chiamate, motivo per il quale si dovrebbe valutare la qualità del microfono. Il microfono è utile quindi per rispondere alle chiamate o interagire con gli assistenti virtuali dello smartphone (ad esempio, Siri). Spesso i microfoni integrati hanno una pessima qualità, soprattutto se ci si trova in ambienti esterni e affollati. In alcuni modelli, comunque, vengono adottate tecnologie di cancellazione passiva dei rumori molto utili per rendere più chiaro l’audio in entrata. La cancellazione passiva non può essere attivata o disattivata dall’utente, ma dipende essenzialmente dalle caratteristiche fisiche della cuffia, come il design over-ear o le imbottiture extra presenti sui padiglioni. In questo caso viene creata una sorta di barriera fisica intorno alle orecchie, che impedisce anche alle persone all’esterno di sentire la musica che viene riprodotta. I controlli, viceversa, servono per regolare il volume, comandare la riproduzione musicale e gestire le chiamate. I controlli sono quasi sempre posizionati su uno dei padiglioni, ma non sempre sono compatibili con tutti i tipi di smartphone, motivo per cui questo fattore dovrebbe essere verificato.
Canali audio e surround virtuale
In genere, le cuffie possono supportare due o più canali audio. Le più diffuse sono quelle di tipo stereo, che hanno due speaker (uno per il canale sinistro, uno per il destro). Esistono però anche cuffie adatte per il gaming o la visione di film, che in genere includono la funzione di surround virtuale. Quest’ultima è l’emulazione software dell’audio a 5.1, 7.1 o 9.1 canali, che assicurano un suono più spazioso rispetto a quello offerto dalle classiche stereo. Esistono anche cuffie 5.1 o 7.1 reali, che includono quattro o cinque speaker per orecchio, ma sono certamente molto rare e più costose.
App utili
Forse non il parametro principale, ma anche la presenza di app per smartphone da cui gestire la funzionalità delle cuffie può essere un’aggiunta utile. Molti modelli consentono di poter gestire i profili audio, equalizzazioni personalizzate, livello della batteria e cancellazione Anc. Di solito le app dedicate sono presenti nei modelli di fascia alta, ma recentemente stanno prendendo piede anche in cuffie di fascia media.
Supporto Nfc e Apple
Le cuffie possono essere dotate di chip che rendano più semplice l’abbinamento con dispositivi quali tablet, smartphone e computer. Le cuffie dotate di chip Nfc, ad esempio, si possono abbinare a smartphone e tablet con un semplice contatto fisico, se anch’essi sono dotati di Nfc. Questa tecnologia è molto utile perché permette il collegamento di dispositivi disposti ad una distanza massima di 10 metri, senza però richiedere l’immissione di un Pin o di una password. Le cuffie che presentano invece chip Apple W1 o Apple H1 consentono un abbinamento istantaneo con iPhone, iPad, Mac ed Apple Tv, oltre che la sincronizzazione automatica con tutti i device connessi al proprio Id Apple. Questo significa che, una volta abbinate le proprie cuffie con un iPhone o un Ipad, non sarà necessario ripetere l’operazione sugli altri dispositivi associati allo stesso Id utente. In quanto alle differenze tra W1 e H1 queste non sono moltissime. H1 è sicuramente più moderno, vantando quindi prestazioni superiori nel pairing anche se non molto evidenti nell’utilizzo quotidiano; l’autonomia, inoltre, è sensibilmente superiore, specie in chiamata. Il nuovo chip permette anche di richiamare Siri con l’utilizzo della funzionalità “Ehi Siri”. L’unico problema è che, almeno per il momento, non sono presenti sul mercato cuffie che contengono chip H1, ma soltanto cuffie con W1.
Vantaggi: perché sceglierle?
Ci sono tante valide ragioni per scegliere delle cuffie Bluetooth piuttosto che quelle con cavo. Vediamone alcune.
- Il primo grande merito è sicuramente l’assenza di cavi. Ciò consente di collegare le cuffie ad uno smartphone, alla tv o ad un impianto hi-fi attivando semplicemente il Bluetooth sul dispositivo, avendo libertà di movimento. L’unica accortezza sarà quella di dover rimanere a circa 10 metri dalla sorgente;
- connettività veloce e sicura: il processo di accoppiamento (o pairing) è molto rapido, ma perché avvenga è necessario che il dispositivo ricevente accetti di effettuare il collegamento. Dopo aver effettuato per la prima volta l’associazione tramite apposito codice di sicurezza, e dopo aver salvato le impostazioni di connessione, i successivi collegamenti avverranno in modo automatico con l’accensione del Bluetooth;
- compatibilità: le cuffie di questa tipologia sono compatibili con praticamente quasi tutti i dispositivi che supportano la tecnologia;
- versatilità e comodità: oltre che per ascoltare musica, le cuffie Bluetooth possono essere utilizzare per parlare al telefono grazie al microfono integrato, ma anche per gestire le operazioni di base (regolare il volume, cambiare traccia, accettare o interrompere chiamate) direttamente dal padiglione, tramite i controlli dedicati.