Banca on line: perché ci chiedono di verificare lo smartphone associato al conto

BANCA SMARTPHONE ASSOCIATO

Molte banche in questi ultimi mesi chiedono ai clienti di confermare lo smartphone associato ai servizi di home banking: un controllo di sicurezza per evitare possibili frodi. Ecco come funziona

Le frodi bancarie on line sono sempre più frequenti e sofisticate. La chiave d’accesso all’home banking è il proprio smartphone associato al conto: ecco perché le nuove truffe mirano ad impossessarsi del disposivito. I sistemi di autenticazione tramite Otp (la One time password generata tramite un token) hanno via via ceduto il passo a quelli tramite app sullo smartphone. Per questo all’inizia occorre associare al proprio conto on line il dispositivo mobile (attraverso la app) per far sapere al sistema che l’ok inviato tramite il nostro smartphone corrisponde esattamente alla nostra volontà di autorizzare una certa operazione bancaria on line.

Capita però che la banca improvvisamente ci chieda di “confermare il dispositivo associato” per motivi di sicurezza. Perchè? Negli ultimi mesi le principali banche italiane, Intesa SanPaolo e Unicredit in primis, stanno chiedendo di confermare agli utenti dell’home banking di verificare-controllare che lo smartphone da cui si dispongono le autorizzazioni sia effettivamente quello del titolare del conto. Una richiesta per evitare i tentativi di frode on line.

Cosa è richiesto?

In genere, è il caso di Intesa, l’utente può confermare l’associazione del dispositivo attraverso un Atm (sportello automatico-bancomat) del gruppo o fisicamente prendendo un appuntamento in filiale. All’Atm viene chiesto di seguire un percorso e, una volta aperta la app, di inquadrare tramite la fotocamera del telefono un riguardo in cui appaiono numeri “in movimento”: una volta conclusa questa operazione l’associazione viene confermata e l’operatività on line può proseguire.