Il glutatione integratore è davvero necessario? Questo potente antiossidante, in combinazione con altre sostanze, è molto più efficace con l’alimentazione. Ecco cosa contiene e le possibili controindicazioni.
Ci sono sostanze che il nostro organismo produce in maniera naturale. I cosiddetti “antiossidanti” definiti endogeni sono talmente indispensabili da diventare appetibili soprattutto per l’industria degli integratori. Un mercato che fa leva sulla necessità di assumerli quotidianamente. Eppure sono presenti naturalmente nei cibi.
Tra questi prodotti industriali, un posto speciale tra gli scaffali soprattutto virtuali è occupato dal glutatione, un forte antiossidante, uno dei più importanti tra quelli che l’organismo è in grado di produrre.
Rilevante è la sua azione sia contro i radicali liberi o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati e altre. Un composto organico costituito da cisteina e glicina, che andrebbe integrato in caso di carenze o in condizioni specifiche, perché per il resto, è facilmente integrabile con una dieta equilibrata.
Facciamo il punto rispetto alla sua biodisponibilità e alle varie funzioni riconosciute e presunte.
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Che cos’è il glutatione
Intanto è una sostanza naturalmente prodotta dal fegato, che possiamo trovare in alcuni cibi, in particolare frutta, verdura e carni. Dal punto di vista chimico si tratta di un tripeptide formato dagli aminoacidi cisteina, glicina e glutammato.
A cosa serve
Gli esperti dell’Irccs Humanitas evidenziano la sua principale funzione in qualità di antiossidante naturale prodotto dall’organismo stesso. Nelle cellule e negli organi partecipa a diversi processi, dalla produzione e riparazione dei tessuti alla sintesi di proteine e altre molecole, passando per il coinvolgimento nelle difese immunitarie.
Viene proposto per il trattamento di malattie serie
Di solito viene indicato e somministrato direttamente in vena per il trattamento di alcune patologie, in particolare per ridurre gli effetti dei trattamenti chemioterapici contro il cancro. Ma anche:
· Contro il Parkinson;
· Diabete;
· Anemia associata a dialisi;
· Aterosclerosi;
· Problemi di fertilità maschile.
Gli spray sono controindicati per chi soffre d’asma
Per via inalatoria viene invece indicato nel trattamento delle malattie polmonari. Ma, attenzione, l’assunzione di glutatione sotto forma di prodotti da inalare è controindicata in caso di asma, che potrebbe persino aumentare alcuni dei sintomi di questo disturbo.
In forma orale
L’assunzione per via orale viene proposta contro:
· Cataratta;
· Glaucoma;
· Invecchiamento;
· Ridurre lo stress da menopausa;
· Alcolismo;
· Asma;
· Cancro;
· Malattie cardiache;
· Colesterolo alto;
· Problemi al fegato;
· Aids;
· Sindrome da fatica cronica;
· Perdite di memoria;
· Alzheimer;
· Artrosi;
· Parkinson;
· Altri problemi di salute.
Gli integratori fanno davvero bene?
In genere, gli integratori a base di glutatione vengono associati ad altre molecole ad azione antiossidante, come le vitamine del gruppo B, A, C, E. Tuttavia, a oggi non sono disponibili informazioni sufficienti a confermare i supposti benefici dei trattamenti sopra elencati.
Inoltre, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha autorizzato messaggi pubblicitari che giustifichino l’uso di integratori a base di glutatione a questi o altri scopi.
Non risultano possibili interazioni tra l’assunzione di integratori e quella di farmaci o altre sostanze. Il loro utilizzo è considerato, in generale, sicuro, ma in realtà non si hanno informazioni certe sui loro possibili effetti collaterali.
La carenza di informazioni – avvertono gli esperti – ne rende sconsigliabile l’uso durante la gravidanza e l’allattamento. I
Come mangiare i cibi antiossidanti
L’associazione con altre molecole è davvero importante, ma nell’alimentazione lo è ancora di più. Queste sostanze, infatti, andrebbero quotidianamente introdotte nell’organismo attraverso il cibo. Di qui l’importanza di una dieta sana ed equilibrata che favorisca l’introduzione di tutte le sostanze antiossidanti necessarie, molte delle quali si trovano in abbondanza nella frutta e nella verdura.
· L’associazione con lo zolfo
Si trova in alcuni alimenti vegetali e proteici, e può essere incorporato negli amminoacidi quali metionina e cisteina, che troviamo soprattutto in cibi quali carne di manzo, pesce, uova e pollame.
Le verdure ricche di zolfo sono ancora più efficaci nella riduzione dello stress ossidativo e fanno aumentare i livelli di glutatione. Aglio, scalogno e cipolle spingono ancora di più sull’acceleratore.
· L’associazione con la vitamina C
L’acido ascorbico è un ottimo alleato, grazie all’attivazione del ciclo glutatione-ascorbato. Alcuni studi dimostrano che assumere fino a 1000 mg di vitamina C al giorno può aumentare fino al 20% i livelli di glutatione nei globuli bianchi, e fino al 50% in quelli rossi.
Ottime fonti sono gli agrumi come il pompelmo, i peperoni, le fragole, i kiwi, la papaia.
· L’associazione con il selenio
Lo “spazzino” dei radicali liberi è noto come “glutatione perossidasi”. L’enzima, associato al selenio, aumenta in modo significativo gli effetti antiossidanti.
Dal cioccolato (che contiene triptofano) alle uova, dagli anacardi, ma anche mandorle e noci del Brasile. Oltre ad apportare un ottimo contributo di selenio, possiedono proteine, acido folico, sali minerali, magnesio, potassio, zinco. Questi cibi rappresentano lo spuntino ideale per consolarsi nelle giornate grigie, contrastando quel senso di fiacca e torpore.
Guida su come aumentare gli effetti degli antiossidanti
Attenzione a cottura e conservazione
La combinazione tra sostanze potrebbe non essere efficace, qualora si puntasse a metodi di cottura o di conservazione in grado di distruggere i veri benefici. La cottura e la lunga conservazione possono disattivare alcuni antiossidanti presenti negli alimenti. Un esempio caratteristico è la vitamina C, facilmente degradabile durante la cottura dei cibi e anche molto volatile. Per questo, una spremuta di arancia deve essere bevuta in tempi brevi, subito dopo la sua preparazione, per non perdere buona parte del suo contenuto in vitamina C.
Altre sostanze, come ad esempio la vitamina E, sono invece più resistenti.
Altre ancora, come il licopene presente nel pomodoro, vengono attivate proprio grazie alla cottura. (Qui come andrebbe cotto il pomodoro per aumentarne i benefici).
Tuttavia, bisogna prestare attenzione all’igiene: frutta e verdura vanno ben lavati e igienizzati soprattutto durante la gravidanza. I frutti di bosco congelati andrebbero bolliti (vedi qui il rischio norovirus).
In generale è importante una dieta sana ed equilibrata (come la dieta mediterranea) che favorisca l’introduzione di tutte le sostanze antiossidanti necessarie, molte delle quali si trovano in abbondanza nella frutta e nella verdura.
Esempi di pasti da dieta bilanciata, ricca di antiossidanti. Un piatto di riso integrale e polpettine di ceci. Oppure pasta al sugo di carciofi e pomodoro. Contorno di spinaci ripassati in padella.
Come combattere i radicali liberi
La combinazione degli alimenti può non bastare quando si conducono stili di vita scorretti (fumo di sigaretta, abuso di alcol, droghe). Questi comportamenti producono un eccesso di radicali liberi, e di conseguenza espongono a malattie infettive di tipo batterico o virale. A poco o nulla servirà ricorrere agli integratori alimentari.
Ha bisogno di molti antiossidanti anche chi pratica sport molto intenso o svolge un lavoro fisicamente impegnativo, poiché sottoposto ad un elevato stress psicologico. La riserva di antiossidanti è insufficiente al punto da innescare stress ossidativo.
Lo stress ossidativo, può essere alla base dell’insorgenza di alcune patologie come, ad esempio:
· Malattie neurodegenerative, ad esempio morbo di Parkinson, Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica;
· Malattie del sistema cardiovascolare.
Sono quelle stesse patologie che i produttori di integratori vorrebbero trattare, ma che si possono invece prevenire proprio tramite scelte alimentari e attività motorie.
I cibi con più antiossidanti
Periodicamente gli esperti aggiornano la classifica degli alimenti con più antiossidanti. L’ “unità di misura” adottata è l’Orac (acronimo di Oxygen Radical Absorbance Capacity), con il quale si valuta l’azione antiossidante di alimenti e integratori. L’Orac misura il tempo impiegato dall’antiossidante per reagire, quindi esprime il potenziale antiossidante totale per 100 grammi di campione di cibo analizzato.
Coldiretti e Fondazione Umberto Veronesi, negli anni, hanno stilato una classifica con le maggiori quantità Orac. Quelli che seguono, dunque, sono i cibi con maggiore unità di antiossidanti:
· Un carciofo (9.828 unità)
· Un bicchiere di succo d’uva nera (5.216 unità)
· Una tazza di mirtilli (3.480 unità)
· Una pera (3000 unità)
· Una melanzana (2.463 unità)
· Un peperone rosso (2.463 unità)
· Una tazza di cavolo verde cotto (2.048 unità)
· Una porzione abbondante di spinaci cotti (2.042 unità)
· Una porzione di cipolle rosse (1.900 unità)
· Una tazza di barbabietole cotte (1.782)
· 2 grammi di prezzemolo fresco (1.473 unità)
· Una tazza di more (1.466)
· Una tazza di cavoli di Bruxelles cotti (1.384)
· Un bicchiere di succo di pompelmo (1.274)
· Un kiwi (1.220 unità)
· Una tazza di fragole (1.170 unità)
· Un bicchiere di succo di arancia (1142 unità).