Gomasio, il condimento che aiuta a limitare il consumo di sale

GOMASIO

Se si è alla ricerca di un ottimo sostituto del sale per condire i propri piatti in cucina è possibile utilizzare il gomasio, un ingrediente particolare proveniente dalla tradizione giapponese.

Arriva direttamente dal Giappone una valida alternativa al classico sale da cucina: il gomasio è infatti un ingrediente molto utilizzato nel paese del Sol Levante (e non solo) per insaporire in modo diverso dal solito gustosi piatti da mettere in tavola.

Facile da preparare anche a casa, in autonomia, è un complemento culinario  ricco di benefici. Ecco dunque tutte le sue caratteristiche.

Cos’è il gomasio

Il prodotto, anche chiamato con il nome di gomashio, è di fatto una miscela di sale marino e semi di sesamo tostati e tritati. Non è un caso che il prodotto abbia questo nome: in Giappone (dove è nato) la parola “goma” corrisponde al sesamo, mentre “shio” vuol dire proprio “sale”.

Chi fosse interessato al suo acquisto deve sapere che si può facilmente trovare in tutti i supermercati, mentre in passato reperirlo era più difficile visto che era di norma disponibile soltanto in alcuni punti vendita specializzati in prodotti biologici o in alcuni negozi orientali ed etnici. Vale la pena segnalare che oggi la grande distribuzione mette a disposizione molto spesso questo tipo di preparato anche nella sua versione con le alghe.

Come per qualunque altro prodotto non deperibile, infine, il condimento è facilissimo da trovare anche online, a svariati prezzi e formati.

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Come prepararlo in casa

Se si dovesse preferire la sua versione fatta in casa basterà applicare pochi e semplici accorgimenti. Si dovrà infatti tostare (a parte) il sale marino grosso e i semi di sesamo per una decina di minuti in forno, avendo l’accortezza di non bruciarli. All’interno dei semi è infatti presente un’importante quota di grassi polinsaturi che li rendono particolarmente sensibili al calore.

Dopo questa breve cottura e dopo averli fatti raffreddare sale e semi andranno mescolati insieme e tritati con l’aiuto di un mortaio o un mixer, facendo attenzione a non triturarli troppo finemente.

Non c’è un quantitativo preciso di sale grosso da inserire rispetto ai semi di sesamo: generalmente la proporzione applicata è un cucchiaino di sale per sette cucchiai di semi di sesamo. Nulla vieta di modificare le quantità e, nel caso in cui la preparazione risultasse troppo sapida per i propri gusti, sarà possibile aggiungere un cucchiaino di sale ogni 10 porzioni di semi. Un altro elemento che si potrà andare a calibrare, inoltre, sarà il grado di tostatura dei semi, che come già visto non dovrà però essere troppo elevato.

Il prodotto è acquistabile anche nella sua versione con le alghe, facilmente riproducibile anche a casa.

In questo caso la scelta è ampia: il gomashio casalingo può essere condito con l’alga nori, l’alga dulse o ancora l’alga wakame. Una volta sminuzzate, le alghe potranno così essere aggiunte alla miscela precedentemente preparata. Fatto ciò, sarà possibile conservare la preparazione in un luogo riparato dalla luce e asciutto come la dispensa.

I valori nutrizionali

Il principale vantaggio di questo condimento è che insaporisce i piatti limitando però il consumo di sale. Qui di seguito sono riportati i suoi valori nutrizionali per circa un etto di prodotto.

  • Carboidrati: 10 g
  • Grassi: 47 g (di cui circa 7 g di grassi saturi e 40 di g monoinsaturi e polinsaturi)
  • Proteine: 21 g
  • Fibre: 6,5 g
  • Potassio: 160 mg
  • Sodio: 788 mg

Salta immediatamente all’occhio l’importante contenuto di grassi, legato com’è ovvio alla presenza dei semi di sesamo, che sono per loro natura oleosi. Si tratta in ogni caso di grassi “buoni”, come gli Omega 3 e Omega 6, mentre la quantità di grassi saturi è minima.

Importante è inoltre il contenuto di vitamine, legate essenzialmente alla tostatura del prodotto: al suo interno troviamo infatti le vitamine del gruppo B, la vitamina A e la vitamina E.

Attenzione all’apporto calorico, che non è certo da sottovalutare: per 100 g di prodotto troviamo ben 553 kcal. Risulta inoltre fondamentale ricordare che se preparata in casa questo tipo di miscela non presenta controindicazioni di sorta per i celiaci, in quanto naturalmente priva di glutine. Diverso invece è il discorso se il mix per condire i nostri piatti venisse acquistato al supermercato: c’è infatti il rischio, in questo caso, che sia stato aggiunto del glutine come addensante. Il consiglio in questo secondo caso è ovvio: è sempre bene, prima di effettuare l’acquisto, verificare con attenzione la lista degli ingredienti indicata sulla confezione per non dover incappare in brutte sorprese.

Le proprietà del prodotto

Il gomasio è la scelta giusta se si è alla ricerca di un valido sostituto del sale da cucina classico, le cui quantità dovrebbero tendenzialmente essere ridotte ai minimi termini (le linee guida dell’Organizzazione mondiale della salute consigliano un consumo non superiore ai 5/6 g al giorno, che corrispondono a un cucchiaio da tè).

Questo mix di sale e semi tostati vanta dunque diversi benefici per il nostro organismo. Prima di tutto, ha una funzione remineralizzante: utilizzando questo ingrediente, infatti, si introduce nella dieta un considerevole quantitativo di sali minerali, soprattutto il potassio e il magnesio di cui è molto ricco. Si tratta di elementi importanti perché contribuiscono a regolare il bilancio idrico nell’organismo, mentre il classico sale da cucina in dosi eccessive è responsabile della ritenzione idrica nei tessuti.

Sono notevoli, inoltre, le sue proprietà antiossidanti, legate in modo particolare alla presenza di sesamolo, sesamina e sesamolina. Queste ultime (appartenenti alla classe delle lignine) sono sostanze molto utili che aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo “cattivo” e proteggono il fegato dai danni che può cagionare l’ossidazione.

La presenza dei già citati sali minerali come il rame, il potassio, il calcio e il magnesio, in aggiunta, rende questa preparazione molto preziosa nella lotta all’osteoporosi, poiché rafforza la costruzione e il mantenimento del tessuto scheletrico.

L’utilizzo dell’ingrediente risulta essere anche funzionale alla lotta contro il diabete. Al suo interno è infatti possibile trovare la lecitina, una particolare sostanza che entrando nella bile aiuta a eliminare una parte di trigliceridi e del già citato colesterolo. Nei pazienti diabetici una dieta con un’eccessiva quantità di grassi comporta un’insensibilità delle cellule all’insulina e dunque un aumento della glicemia.

Si tratta anche di un prodotto indicato per i bambini e le donne incinte. L’ingrediente apporta grazie ai semi di sesamo delle piccole quantità di ferro, un elemento fondamentale per il metabolismo degli acidi nucleici. È importante sottolineare, in questo caso, come la carenza di ferro possa comportare futuri deficit a livello neurologico per il bambino ma anche malattie cardiovascolari di varia natura. L’assunzione di ferro anche tramite il consumo di gomasio è dunque cruciale per la madre del feto, soprattutto durante il primo trimestre della gravidanza.

Il prodotto si è rivelato inoltre molto utile per l’abbassamento dei livelli di ipertensione sanguigna, che al contrario tende ad aumentare in modo considerevole a fronte di un utilizzo smodato del classico sale da cucina che al suo interno contiene sodio e cloro.

Il condimento, a quanto pare, è anche un prezioso alleato nella lotta contro gli inestetismi della cellulite nei soggetti di sesso femminile: sembra che contrasti l’accumulo di lipidi nelle zone adipose dove la circolazione è solitamente rallentata.

Esistono controindicazioni per il suo utilizzo in cucina?

Non sono state segnalate particolari criticità rispetto all’utilizzo di questo prodotto parallelamente all’assunzione di altre sostanze e/o farmaci.

L’unica reale accortezza da tenere in considerazione è il suo elevato contenuto calorico, legato soprattutto alla presenza dei semi di sesamo. Trattandosi di un prodotto dall’alto valore energetico (e dall’alto tasso di sodio) è consigliato limitarne quanto più possibile il dosaggio giornaliero, in modo particolare se si sta seguendo una dieta ipocalorica e si ha il dimagrimento come principale obiettivo.

Un altro dettaglio su cui fare attenzione è il livello di tostatura dei semi di sesamo, che dovrebbero essere scaldati a temperature non troppo elevate per non rischiare di sviluppare dei pericolosi composti cancerogeni.

Come per qualunque altro alimento sarà necessario affidarsi al proprio medico di fiducia o ad un nutrizionista/dietista che sarà certamente in grado di fornire preziosi consigli sul suo utilizzo e indicare in maniera più precisa il dosaggio adatto per una dieta sana ed equilibrata.

L’ingrediente in cucina: una ricetta gustosa

Come si è visto, si tratta di fatto di un prodotto molto versatile, utilizzabile al posto del sale da cucina per insaporire preparazioni di ogni sorta.

Fra gli innumerevoli utilizzi, ad esempio, si potrebbe citare il gomashio come complemento per saporiti condimenti etnici: il celebre hummus è uno di questi. Si veda dunque di seguito la ricetta di questa deliziosa crema di origine mediorientale.

  • 230 g di ceci scolati
  • 2 cucchiai di salsa tahina (una salsa ai semi di sesamo, facilmente reperibile nei supermercati più forniti)
  • Il succo di 1 limone (o di 1 lime)
  • Gomasio q.b.
  • Cumino q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • 1 spicchio d’aglio
  • Acqua q.b.

La preparazione è davvero semplicissima: per preparare l’hummus basterà inserire tutti gli ingredienti in un frullatore e mixare fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Sarà eventualmente possibile frullare gli ingredienti in un contenitore alto e stretto attraverso un frullatore ad immersione.

A seconda delle preferenze personali sarà possibile tarare il livello di densità del prodotto finale, aggiungendo olio e acqua in base ai propri gusti. L’hummus è un tipo di pietanza che si presta in realtà a svariate versioni: nulla vieta di aggiungere al preparato, per esempio, anche altre verdure, come la barbabietola (da consumare previa cottura). Il livello di sapidità potrà chiaramente essere calibrato proprio in base alla quantità di gomashio aggiunta.

Una volta pronta questa salsa potrà diventare complemento di svariati piatti di carne o pesce, o potrà per esempio essere gustata come accompagnamento di pane tostato o della classica pita greca.

Chiaramente, trattandosi di una valida alternativa al classico sale, questo mix potrà essere utilizzato anche per condire ricche insalate o per salare l’acqua della pasta o del riso. Le possibilità d’utilizzo, insomma, sono davvero innumerevoli.

Perché bisogna diminuire il consumo di sale?

Sostituire il normale sale da cucina con il gomasio, ovviamente senza esagerare, è importantissimo per la salute. Sono infatti numerose le prove scientifiche che puntano il dito contro un utilizzo eccessivo di sale nella dieta, che può facilmente diventare la causa di numerose patologie, anche piuttosto serie.

Prima di tutto, il sale tende ad aumentare in maniera considerevole la pressione sanguigna e, di conseguenza, il rischio di sviluppare ipertensione. Inoltre, può incrementare le possibilità di sviluppare carie e osteoporosi, poiché il sodio presente al suo interno stimola il rilascio di calcio. Può anche determinare ipertensione oculare e vari disturbi degli occhi: questo per lo stesso principio legato all’aumento della pressione sanguigna. Il sale è inoltre un ingrediente il cui consumo eccessivo a lungo andare può danneggiare i reni, che saranno costretti ad un sovraccarico di lavoro per poter eliminare il sodio in eccesso. In ultimo, il consumo smodato di sale rappresenta un fattore di rischio anche per le donne in gravidanza e può dunque comportare vari tipi di complicanze durante la gestazione.

Un consumo di sale regolare e nei limiti indicati dagli esperti, ad ogni modo, può in ogni caso avere anche benefici. Se consumato in quantità normali, tale ingrediente favorisce l’equilibrio dei liquidi; insieme al potassio, contribuisce alla trasmissione degli impulsi elettrici al cervello; il sale può, altresì, favorire il corretto funzionamento della tiroide; infine, svolge una fondamentale funzione battericida.