Pizzo, un tessuto caro ma anche eco-compatibile

PIZZO TESSUTO

Il pizzo è un tessuto molto amato, leggero e più o meno pregiato, la cui storia nasce a Venezia intorno al 1400. Scopriamo le sue qualità che lo rendono molto richiesto

Sicuramente il pizzo è uno dei tessuti più pregiati e ricercati, un imperativo di praticamente qualunque collezione moda. Trattandosi di un tessuto particolarmente versatile, lo si trova facilmente in diverse tipologie di abiti, dagli abiti da cerimonia agli abiti da sposa.

Conosciuto anche come “merletto” o trina, come detto, le sue origini vanno ricercate nella Venezia del 1400-1700, periodo durante il quale questo ornamento veniva utilizzato anche per capi maschili.

Le tipologie di pizzo

Esistono svariate tipologie di pizzo, ciascuna delle quali si contraddistingue per una trama differente. Tra questi, si parla di:

  • pizzo chantilly, dalle origini francesi, caratterizzato da eleganza e raffinatezza. Probabilmente è il più utilizzato per la creazione di abiti da sposa e cerimonie e si distingue per la sua trama sottile e semi lucida;
  • pizzo rebrodè, riconoscibile per la caratteristica di essere in rilievo. La maggior parte dei suoi disegni è cordonata e si tratta di un tessuto particolarmente femminile, adatto ad abiti eleganti;
  • pizzo macramè, facilmente contraddistinto dal particolare intreccio di nodi che dà vita a varie forme geometriche e floreali, oltre che per il suo maggiore spessore;
  • pizzo San Gallo, il cui nome origina dalla località svizzera che ne è la principale produttrice, è uno tra i pizzi più semplici, a trama geometrica o floreale, ideale anche per abiti da giorno;
  • pizzo valencienne, un tessuto privilegiato, in quanto leggero e dall’aspetto velato;
  • tulle ricamato, una particolare tipologia di tulle morbido sul quale vengono ricamati motivi geometrici e/o floreali, talvolta impreziosito da perline, pailettes o strass.

Le caratteristiche del tessuto

Le peculiarità del tessuto in pizzo variano a seconda del tipo di produzione e della tecnica di intreccio. In generale, le caratteristiche principali sono:

  • una struttura materiale delicata e piacevole al tatto;
  • multifunzionalità;
  • eleganza;
  • praticità, dato che il materiale è costituito da fibre piuttosto dense;
  • compatibilità ambientale.

Esistono ovviamente alcuni svantaggi, per esempio il fatto che bisogna prendersi particolarmente cura del tessuto. Durante la stiratura, ad esempio, è imperativo utilizzare un ferro da stiro a bassa temperatura o in modalità “seta”. Gli abiti stessi devono essere indossati con cura, perché potrebbero apparire degli uncini che porterebbero alla distruzione dei disegni. Inoltre, il prezzo di questa tipologia di tessuto è abbastanza elevato.

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Tipo di produzione

Come detto, le caratteristiche possono variare a seconda del tipo di produzione. I tipi sono essenzialmente due: a macchina e fatti a mano. Il tessuto fatto a mano è in genere più costoso, dato che nella maggior parte dei casi è anche esteticamente più bello. Il tessuto a macchina ha in genere una tessitura più densa e richiede tempi minori per la sua produzione.

Tecnica d’intreccio

Un esempio di tecnica popolare è l’Hardanger, o pizzo ad ago, creato con l’aiuto di ago e filo. In genere i fiori sono ricamati e i modelli sono costituiti di filo di lino.

Il pizzo bianco è invece realizzato con la tecnica del “chiacchierino”, ed è un tipo di merletto annodato che vede le sue origini nelle reti da pesca orientali. Esiste poi il pizzo veneziano, conosciuto anche come guipure, dalla caratteristica tessitura leggera.