Cos’è e a cosa serve la fluoroprofilassi nei bambini

fluoroprofilassi

La fluoroprofilassi nei bambini è una risposta al problema della carie infantile, sempre più diffusa. Importanti però sono anche il corretto lavaggio dei denti, la quantità di fluoro e l’alimentazione.

 

Uno studio recentemente pubblicato sullo European Journal of Pediatric Dentistry ha registrato alcune situazioni preoccupanti in merito alla salute orale dei bambini in Italia. Dai dati raccolti emerge che l’8,2% dei piccoli italiani tra 0 e 6 anni ha almeno una carie ai denti, con una prevalenza variabile a seconda della fascia d’età: 2,9% nei bambini tra 0 e 23 mesi, 6,2% in quelli tra 24 e 47 mesi e 14,47% tra 48 e 71 mesi.

In questa ricerca complessa hanno partecipato esperti del Dipartimento di Odontoiatria materno-infantile dell’Istituto Stomatologico Italiano, del Laboratorio di Epidemiologia degli stili di vita dell’Istituto Mario Negri, della Fondazione de Marchi – Dipartimento di Pediatria dell’Irccs Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e di Odontoiatria Pediatrica dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Come se non bastasse vi sono anche disuguaglianze socioeconomiche tra Nord e Sud Italia, quest’ultimo registra più casi di lesioni cariose durante l’infanzia, anche a causa della diffusa povertà. (Qui una guida sui servizi gratuiti e sulla prima visita dal dentista).

L’odontoiatria risponde a questo problema con la fluoroprofilassi, una terapia medica che prevede la somministrazione di fluoro per rafforzare lo smalto e prevenire la formazione delle carie. È importante nei bambini, soprattutto perché possiamo abituarli sin da piccoli a una corretta igiene orale. Proprio questa sostanza non dovrebbe mancare nella pulizia quotidiana, perché ha una funzione antibatterica ed è coinvolto nel processo di remineralizzazione dello smalto dentale. I fluoruri sono l’elemento chiave di successo per la prevenzione della carie.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

 

A cosa serve la fluoroprofilassi nei bambini

L’uso diffuso di dentifrici al fluoro è stato molto probabilmente una delle principali ragioni della riduzione della carie dentale registrata negli ultimi 40 anni. La comunità scientifica conferma la sua efficacia nella prevenzione della carie. Ne sono convinti anche gli esperti dell’Unità Operativa di Odontostomatologia Ospedale Bambino Gesù: Angela Galeotti, Giulio Parlati, Massimiliano Ciribè, i quali evidenziano l’effetto cariostatico del fluoruro. Pertanto, una giusta profilassi prevede la somministrazione per via orale del fluoro. Gli effetti benefici di questa sostanza potrebbero essere ancora maggiori se combinata con una buona igiene orale.

Il suo funzionamento è semplice: esso trasforma lo smalto costituito da cristalli di idrossiapatite in una sostanza più resistente chiamata fluorapatite rallentandone così la distruzione causata generalmente dal rilascio di acidi da parte dei batteri della bocca, ma anche da una alimentazione non sempre corretta.

Il fluoro ha anche un’azione batteriostatica, data la sua facoltà di contrastare l’adesione al dente del principale batterio responsabile della carie, ossia lo Streptococco Mutans.

 

Meglio un buon dentifricio che un integratore

Per trarre i maggiori dagli effetti preventivi del fluoro, è indispensabile l’utilizzo di dentifricio fluorurato. Altri fluoruri topici possono essere utilizzati soprattutto nei bambini valutati come ad aumentato rischio di sviluppo della carie, compresi quelli con esigenze speciali di assistenza sanitaria orale o in trattamento ortodontico e in periodi di rischio come l’eruzione dei denti.

Ad oggi, l’effetto preventivo di questo elemento, ottenuto attraverso la via di somministrazione locale (ossia dentifrici, gel, vernici) dopo l’eruzione dei denti è considerato più efficace rispetto a quello ottenuto attraverso la somministrazione per bocca. Pertanto l’assunzione sistemica attraverso gocce e/o compresse è sconsigliata e non supportata da evidenze scientifiche.

 

Quando serve integrarlo

Non solo gel, dentifrici o vernici: il fluoro si trova anche nell’acqua potabile. Il ministero della Salute ne raccomanda la somministrazione ai bambini almeno fino a 6 anni che vivono in aree in cui l’acqua contiene quantitativi inferiori a 0,6 ppm. Tuttavia, è importante non esagerare per evitare intossicazioni e fluorosi dentale. Il rischio di tossicità aumenta con un’assunzione giornaliera di 5 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo.

L’applicazione direttamente sui denti di vernice al fluoro può essere utile per ridurre la carie nella prima infanzia in aree del mondo in cui dentifricio al fluoro o fluorizzazione non sono immediatamente disponibili.

In generale, il fabbisogno giornaliero varia a seconda dell’età, ed è così raccomandato:

·        Nei bambini fino a 6 mesi di vita è di 0,1-0,5 mg al giorno;

·        Da 6 mesi a 1 anno di 0,2-1 mg al giorno;

·        Tra 1 e 3 anni da 0,5 a 1,5 mg al giorno;

·        Tra 4 e 6 anni da 1,0 a 2,5 mg al giorno;

·        A partire dai 7 anni da 1,5 a 2,5 mg al giorno.

 

La fluoroprofilassi nei bambini aiuta anche a prevenire l’ipoplasia dello smalto, una condizione dovuta alla mancanza totale o parziale dello smalto dei denti che può presentarsi con la formazione di macchie bianche o marroni. È una situazione che espone maggiormente la bocca ad agenti esterni e a batteri che rimuovono importanti minerali per la salute dentale. L’ipoplasia si verifica principalmente in età infantile e può avere diverse cause, tra le quali:

·        Uso di apparecchi che possono aumentare l’accumulo di placca ed indebolire lo smalto;

·        Carenza di particolari vitamine nell’organismo, tra cui un deficit di vitamina D;

·        Uso prolungato di antibiotici.

I bambini vanno assistiti durante il lavaggio dei denti

Gli esperti del Bambin Gesù precisano che una buona fluoroprofilassi va accompagnata a una corretta igiene orale. Ma anche l’accompagnamento dei genitori è fondamentale, pertanto mamma e papà devono:

·        Assicurarsi che i bambini non ingeriscano il dentifricio quando si lavano i denti

Un problema con l’uso del dentifricio da parte dei bambini piccoli è che ingoiano un po’ di pasta dentifricia con un successivo rischio di fluorosi. Il dentifricio al fluoro può essere responsabile fino all’80% dell’assunzione giornaliera totale “ottimale” di fluoro e i primi 3 anni di vita sembrano più critici. Pertanto, ai genitori deve essere fortemente consigliato di applicare una quantità di dentifricio legata all’età e assistere/supervisionare lo spazzolamento dei denti fino ad almeno 7 anni di età;

·        Cercare di controllare la quantità di fluoro nell’acqua che si consuma abitualmente;

·        Non usare un collutorio che contenga fluoro (altrimenti si corre il rischio di fluorosi);

·        Non mettere grandi quantità di dentifricio sullo spazzolino dei bambini.

Inoltre, è necessario lavare i denti almeno 3 volte al giorno, fin da piccoli.

 

Anche l’alimentazione è importante

Le carie nei bambini sono molto diffuse anche a causa dell’alimentazione. Perciò, una buona azione preventiva prevede delle procedure standard, che consistono nel:

·        Controllare le etichette dei cibi ed evitare quelli che contengono zuccheri aggiunti;

·        Diminuire la quantità di spuntini durante la giornata;

·        Evitare di far mangiare cibi appiccicosi come il caramello, cioccolatini e caramelle, che permangono più a lungo sui denti;

·        Abbinare i cibi dolci ai pasti principali, preferendo yogurt o frutta per gli spuntini;

·        Evitare di far bere succhi di frutta, bibite gassate e zuccherate soprattutto a merenda e sostituirli con acqua.

Quasi tutti gli alimenti contengono qualche tipo di zucchero, inclusi la verdura e il latte, che sono tuttavia essenziali per una sana alimentazione e che quindi non devono essere eliminati dal menù dei bambini, ma anche dei grandi. Però bisogna tenere sotto controllo l’apporto di zucchero consumato e ridurre l’arco di tempo durante il quale i denti sono vulnerabili agli attacchi acidi.

Gli alimenti possono proteggere i denti o favorire le carie, perciò possono classificarli come:

·        Cariogeni

Sono i cibi lesivi per i denti e che aumentano significativamente il rischio di carie, come i cibi acidi (succhi di frutta, bibite gasate e zuccherate) e gli zuccheri semplici o ranati come miele, fruttosio, cereali, pane e dolci;

 

·        Cariostatici

Alimenti ad azione neutra che non hanno effetto diretto sulla carie. Tra questi ci sono la maggior parte delle verdure cotte e morbide, i cibi proteici come carne e pesce, i formaggi freschi e le uova;

 

·        Anticariogeni

Quelli che contrastano la formazione della carie, come frutta, verdure crude, formaggi stagionati, latte, acqua, cibi di consistenza elevata, da masticare, fibrosi e poco adesivi.

Questi ultimi sono utili per la prevenzione delle macchie sui denti dei bambini.

Un altro alimento anticariogeno utile per la salute dei denti è il chewing-gum senza zucchero. Tuttavia, le gomme da masticare non sostituiscono in alcun modo una corretta igiene orale con spazzolino e dentifricio.

 

Attenzione a non eccedere

Il troppo stroppia, anche quando eccedere ci sembra la soluzione migliore. Una eccessiva assunzione di fluoro non serve e non migliora la situazione, al contrario può macchiare i denti, perché questo minerale favorisce lo sviluppo delle ossa e le fortifica, ma in quantità elevate può rappresentare un problema, rendendo i denti striati e opachi.

La pasta dentifricia ci dona fino a circa 5 milligrammi al giorno durante il suo uso. È quindi importante, ma non sufficiente. Per questo occorre che il bambino beva acqua e lo integri, come abbiamo visto, anche attraverso una dieta sana. I dentifrici per bambini fino all’età di 6 anni non devono contenere una concentrazione di fluoro superiore ai 500-600 ppm (parti per milione).