L’Ue punta sulle auto elettriche: dal 2035 scompaiono quelle a benzina e diesel

auto elettriche

L’Europa si prepara a dire addio alle auto a benzina e diesel (con qualche eccezione): l’obiettivo è quello di sostituire i veicoli attuali con quelli a zero emissioni. Ma davvero le auto elettriche sono l’alternativa sostenibile? 

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il provvedimento che vieta la vendita di veicoli con motori termici dal 2035 che andranno sostituiti con le alternative a zero emissioni, come le auto elettriche. Il testo approvato in plenaria a Strasburgo prevede una serie di clausole. La prima è quella che salva le cosiddette supercar, ovvero i veicoli di lusso prodotti da aziende che vendono poche migliaia di esemplari ogni anno.

Salve le super car

A chi produce da 1.000 a 10mila auto nuove all’anno verrà applicata una deroga alle norme sulle emissioni. Inizialmente soprannominato “emendamento salva-Ferrari”, la norma è poi stata ribattezzata “salva-Lamborghini”, dal momento che la casa della celebre Testarossa nel 2021 ha venduti oltre 11 mila veicoli, oltre mille di troppo per beneficiare della deroga. La Lamborghini, con meno di 8.500 immatricolazioni, rientra invece nel limite stabilito dai legislatori Ue.

Attenzione alle ricadute sociali

La seconda clausola prevede una sorta di “freno d’emergenza” che Bruxelles potrebbe attivare in caso di malfunzionamento del mercato auto e di eventuali ricadute sociali: “Nel 2026 – si legge in una nota del Consiglio degli Stati membri – la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% (ossia dello stop a benzina e diesel, ndr) e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero”. In sostanza, nel 2026, qualora dovessero esserci problemi “pratici” o “sociali”, Bruxelles potrebbe decidere di rinviare lo stop al motore a combustione, almeno per quelli ibridi o che utilizzano i cosiddetti e-fuel, o biocarburanti.

Le auto elettriche sono l’alternativa?

Come dicevamo in apertura, l’obiettivo del provvedimento è quello di mettere in circolazione auto meno inquinamenti. Ma le auto elettriche possono essere considerate un’alternativa sostenibile? Sebbene attualmente non esistano vetture a “impatto zero” , le analisi parlano chiaro. A dispetto delle alte emissioni in fase di produzione, le auto elettriche rimangono l’alternativa meno impattante per il pianeta. È chiaro che l’industria presenti ancora vari punti critici, riguardanti principalmente le emissioni durante la produzione, i mix energetici utilizzati e un’implementazione dei processi di smaltimento. L’ultimo punto presenta non poche criticità. Ogni anno la produzione di batterie aumenta di circa il 25%, rendendo sempre più urgente l’adozione di soluzioni idonee al loro smaltimento. La difficoltà consiste principalmente nel fatto che le batterie contengono una grande quantità di elementi inquinanti complessi da smaltire, come il manganese, il nickel e il cobalto. Per non parlare del problema dell’altainfiammabilità del litio che rende il trasporto davvero complesso: le normative locali ed internazionali in materia sono sempre più stringenti, mentre le spedizioni aeree risultano talvolta impraticabili o eccessivamente onerose.

A chi conviene l’auto elettrica

Acquistare o meno un’auto elettrica dipende da una molteplicità di fattori. Uno studio del Politecnico di Milano ha provato a tracciate un identikit del perfetto utilizzatore dell’auto a bassa emissione concludendo che il 13% dei proprietari di veicoli privati potrebbe acquistare da subito un’auto elettrica e andare in pareggio di costi rispetto ad un’auto a benzina in meno di 8 anni (con gli attuali incentivi statali su acquisto e bollo). Questo perché, tra l’altro, una buona parte di loro non effettua mai viaggi giornalieri di distanza maggiore dell’autonomia della batteria dell’auto (ipotizzata pari a circa 300 km effettivi), sull’intero arco dell’anno, rendendo quindi fattibile un passaggio all’elettrico, senza alcun cambio di abitudini, senza alcuna limitazione d’uso, avendo a disposizione un punto di ricarica domestica (privata o condominiale).

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