Da medicamento ad aroma in cucina: tutti gli usi dell’aneto

aneto

L’aneto è una spia versatile: sta bene quasi su tutti i piatti ed è quasi universalmente utilizzato nella cucina. Possiamo piantarlo sul balcone per averne una scorta sufficiente tutto l’anno.

 

Gli antichi romani gli attribuivano proprietà e virtù legate alla forza fisica. Tanto che i gladiatori, prima di affrontarsi nell’arena pubblica, lo consumavano in abbondanza come condimento da aggiungere a ogni vivanda o da masticare come tabacco. Per loro la morte doveva arrivare in modo dignitoso, per questo si coronavano il capo con questa pianta, come simbolo di gioia.

Stiamo parlando dell’aneto, una pianta che genera semi, fiori, foglie e erba aromatica, della quale oggi, la comunità scientifica riconosce alcune proprietà nutrizionali, e che in passato era utilizzata come medicamento o simbolo pagano e di fede religiosa.

L’aneto era talmente prezioso che nei Vangeli, l’apostolo Matteo, si scaglia contro gli scribi e gli ipocriti farisei che lo utilizzavano per trasgredire le leggi: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cumino e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà”.

 

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Le proprietà nutrizionali dell’aneto

Nel linguaggio della botanica questa pianta è catalogata col nome “Anethum graveolens”. Più precisamente è un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle Apiaceae e nativa del Mediterraneo e dell’Est dell’Europa. In cucina ne vengono utilizzati sia i semi che le parti verdi.

Poche calorie

Una porzione di 100 grammi di aneto fresco apporta appena 43 calorie, così suddivise:

  • 0,86 g di acqua;
  • 0,03 g di proteine;
  • 0,01 g di lipidi (Fra cui 0,001 g di acidi grassi saturi; 0,008 g di acidi grassi monoinsaturi; 0,001 g di acidi grassi polinsaturi);
  • 0,62 g di carboidrati;
  • 0,2 g di fibre;
  • 77 UI di vitamina A;
  • 0,8 mg di vitamina C;
  • 0,016 mg di niacina;
  • 0,004 mg di acido pantotenico;
  • 0,003 mg di riboflavina;
  • 0,002 mg di vitamina B6;
  • 0,001 mg di tiamina;
  • 2 µg di folati;
  • 7 mg di potassio;
  • 2 mg di calcio;
  • 1 mg di fosforo;
  • 1 mg di magnesio;
  • 0,07 mg di ferro;
  • 0,013 mg di manganese;
  • 0,01 mg di zinco.

Possiede numerose proprietà nutrizionali ed è fonte di un olio essenziale ricco di eugenolo.

I nutrizionisti dell’Irccs Humanitas riconoscono in questa erba diverse proprietà:

  • È antisettica;
  • È digestiva;
  • È carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali).

 

Nelle medicine tradizionali l’olio estratto dai suoi semi viene utilizzato come antispasmodico, carminativo, stimolante dell’appetito, digestivo e disinfettante. Inoltre, l’aneto viene indicato per alleviare sintomi neurologici come i mal di testa e l’irritabilità.

Dal punto di vista nutrizionale è una fonte di nutrienti:

  • È alleato del metabolismo (grazie alla presenza di vitamine del gruppo B);
  • Fa bene al sistema immunitario (vitamina C);
  • Rafforza le difese antiossidanti (vitamina A e manganese);
  • È ottimo per la salute cardiovascolare (potassio);
  • Indicato per il benessere delle ossa e dei denti (contiene calcio, fosforo e magnesio);
  • Possiede i folati che fanno bene allo sviluppo del sistema nervoso durante la gestazione.

Come si mangia l’aneto?

L’aneto fresco si raccoglie soprattutto in autunno, ma disponibile sul mercato tutto l’anno.

Questa pianta viene coltivata in genere come aroma da cucina. Per l’apporto nutrizionale si possono utilizzare le foglie fresche o i semi essiccati.

Possiede odori e proprietà simili al finocchio, tanto che viene spesso utilizzato come alternativa, al punto da guadagnarsi la nomea popolare di “finocchio bastardo”. A seconda delle tradizioni e delle aree regionali d’Italia viene definito anche finocchio fetido, finocchio rizu e fanogheddu burdu.

In altri paesi è una delle spezie più utilizzate come condimento, in particolare in Germania, nelle Isole britanniche, nell’Est europeo, in Scandinavia, in Turchia, in Grecia (per condire la zuppa nazionale Tzatziki a base di yogurt magro). Lo ritroviamo persino in Cina, nei ravioli cinesi, e in India per insaporire piatti a base di pesce.

Le foglie fresche o secche sono elemento ornamentale e aromatizzante per le preparazioni culinarie a base di insalate, pesci, carni e salse.

I semi di aneto sono largamente utilizzati per profumare i liquori e le confetture.

Infine, dai semi si ricava anche l’olio di aneto.

Come aumentare i benefici dell’aneto

Essendo una spezia versatile, sta bene quasi su tutti i piatti ed è quasi universalmente utilizzato nella cucina. Perciò una dieta equilibrata e variegata, come quella mediterranea, che prevede condimenti a base di aneto, può apportare importanti valori nutrizionali all’organismo.

In molti ristoranti e cucine tradizionali vengono serviti liquori e rosoli a base di aneto, perché è diffusa la convinzione che questa pianta possieda proprietà digestive, aperitive, carminative, ma anche antispasmodiche (attenuerebbe gli spasmi muscolari e rilasserebbe il sistema nervoso), diuretiche (facilitando il rilascio dell’urina) e antinfiammatorie.

Viene utilizzato per condire infusi e tisane per le sue proprietà calmanti prima del sonno. Utilizzato in infusione favorisce la digestione e lenisce i dolori colitici.

In passato si credeva che i semi in infusione fermassero il singhiozzo, il mal di testa e la tosse infantile, ma non ci sono prove a riguardo.

L’aneto come “pesticida” naturale

Questa pianta possiede un’altra proprietà nascosta e che, a cascata, può giovare alla nostra salute. I fiori di aneto, ma anche di altre piante (fiordaliso, coriandolo e papavero), possono fungere da “pesticida” naturale, quindi farebbero il lavoro dei fitofarmaci che invece sono nocivi, inquinano la catena alimentare, e uccidono le api.

Queste infiorescenze infatti attirano gli insetti e tengono lontani i parassiti più pericolosi, per eliminare i quali occorre l’impiego di pesticidi. I fiori dell’aneto attirano gli insetti innocui alle colture ma “nemici” degli afidi e dei parassiti più distruttivi e minacciosi per le coltivazioni in generale.

Questa convinzione deriva da uno studio sperimentale condotto dai ricercatori dell’Inra (Institut national de la recherche agronomique) in Francia. I risultati di questa analisi sembrano confermare un’indagine francese del 2017 nel corso della quale sono state analizzate 946 aziende agricole in varie fasce climatiche del paese. Dai risultati è emerso che nel 38,8% dei casi, diminuire i pesticidi e utilizzare questo metodo, abbinato alla rotazione delle colture, fa aumentare la produttività agricola.

Anche in Svizzera l’utilizzo di fiori per attrarre insetti ostili ai parassiti ha determinato un aumento della produttività, abbandonando l’impiego di fitofarmaci. Con questo metodo è stato abbattuto il 40% delle larve di Oulema melanopus, un coleottero distruttivo per le foglie di cereali.

In Inghilterra con il programma Assist del Centre for Ecology and Hydrology si stanno studiando nuovi metodi per eliminare l’impiego di pesticidi, piantando margherite, trifogli e fiordalisi ai bordi dei campi agricoli.

L’aneto si può coltivare in casa

Le coltivazioni di aneto sono piuttosto rare e quelle poche esistenti si trovano soprattutto al Nord Italia. In genere sono piante vigorose e robuste, quindi di facile coltivazione, che amano l’esposizione al sole e i terreni ben drenati. Non cresce bene in terreni troppo umidi o pieni di sterpaglie, per questo sono necessarie ripetute sarchiature per tenere libero il terreno attorno alle piante.

Si può piantare in casa in modo semplice. I semi si trovano in commercio facilmente, anche online, e si sotterrano anche in un vaso a una profondità di 3 centimetri. La pianta deve essere esposta al sole e idratata con frequenza costante, appena si asciuga il terreno.

Il periodo di semina è a fine estate o inizio autunno. Le foglie si possono raccogliere dopo 2/3 mesi dalla semina, che saranno formate da più foglioline filiformi disposte regolarmente e di colore verde-azzurro. I suoi piccoli fiori gialli, riuniti in ombrelle, hanno un aroma più forte delle foglie, ma più lieve e fresco dei semi.

Come il finocchio, anche l’aneto è facile che, una volta piantato, diventi “perenne”, riproducendosi di anno in anno tramite i propri stessi semi. I semi vanno raccolti prima che assumano il colore rossiccio della piena maturazione, poiché in quel momento è più forte la presenza di olio essenziale e, quindi, più marcata la virtù aromatica.

Verso la fine dell’estate si tagliano i fusti della pianta e si lasciano al sole finché non si saranno completamenti seccati. Poi si staccano le infiorescenze e si conservano in un barattolo ermeticamente chiuso.

Per avere aneto fresco tutto l’anno, è consigliabile in autunno tagliarne una buona quantità e porre le foglie sminuzzate in freezer, dove il profumo intenso si conserva abbastanza bene.

L’aneto può far male?

Può interferire con l’assunzione di litio. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.