Smartphone e bambini: la guida utile (senza intransigenze) per i genitori

SMARTPHONE E BAMBINI

Secondo gli esperti è bene tenere lontani i più piccoli  fino a 2 anni di vita e il primo cellulare andrebbe regalato a 13 anni. Ecco come dovrebbero comportarsi i genitori e come proteggere i figli dai pericoli della tecnologia senza esagerare.

 

Lo smartphone, l’oggetto dei desideri sempre più ambito da adolescenti e bambini, che rischia di sfuggire al loro controllo e a quello dei genitori. Senza dover necessariamente adottare misure proibizioniste, come per tutti gli strumenti tecnologici è possibile farne un uso utile e, se possibile, anche uno strumento educativo.

A questo proposito la Società Italiana di Pediatria (Sip) ha emanato alcune linee guida utili per i genitori e per “alfabetizzare” i più piccoli all’utilizzo di smartphone e tablet. Regole semplici, non troppo rigide, ma a una sola condizione inderogabile: prima dei 2 anni di età, smartphone e tablet dovrebbero essere vietati . Mentre dai 2 ai 5 anni il tempo limite giornaliero da trascorrere davanti allo schermo non deve superare 1 ora, per poi salire a 2 ore quando si trova in mano o davanti agli occhi dei bambini dai 5 agli 8 anni.

 

Smartphone e bambini: la guida utile per i genitori

Quando vietare cellulare e tablet

  • Si raccomanda l’astensione dall’uso di questi apparecchi nei bambini di età inferiore ai 2 anni e durante i pasti.
  • 1 ora prima di andare a dormire.
  • Vietare la visione di programmi frenetici e rapidi e contenuti distraenti o violenti.
  • Non utilizzare lo smartphone come “pacificatore” o passatempo ideale per mantenere calmi i bambini in luoghi pubblici.

 

Quando limitare l’esposizione agli smartphone e tablet

  • I bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni devono utilizzarli meno di 1 ora al giorno;
  • I bambini di età compresa tra i 5 e gli 8 anni meno di 2 ore al giorno;
  • La visione di programmi di alta qualità è consigliabile solo in presenza di adulti e genitori.

 

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Altri consigli per i genitori e i pediatri

  • I bambini dovrebbero condividere sempre l’uso dei dispositivi con i genitori per promuovere l’apprendimento e le interazioni.
  • In un mondo dove i bambini stanno “crescendo digitali” i genitori giocano un ruolo fondamentale nell’insegnare loro come usare la tecnologia in modo sicuro.
  • Le famiglie dovrebbero monitorare il contenuto dei media e le app che vengono scaricate.
  • È necessario il controllo dell’app prima che il bambino la usi.
  • Più di 80mila app sono presentate come educative ma poche ricerche hanno dimostrato la loro reale qualità. I genitori dovrebbero quindi scegliere app, giochi e programmi selezionati per l’età giusta.
  • Per essere certi della sicurezza dei dispositivi multimediali utilizzati, i genitori dovrebbero confrontarsi con i pediatri su cosa stanno vedendo i bambini e su tutte le ricerche associate.
  • Infine, i pediatri devono ricordare ai genitori di essere un buon modello da seguire, poiché i bambini sono grandi imitatori. Per questa ragione i genitori devono limitare il loro stesso utilizzo dei media.
  • Un ulteriore legame con i bambini può essere ottenuto interagendo, abbracciando e giocando con loro anziché utilizzare cellulari o altro.
  • Le famiglie non dovrebbero utilizzare questi apparecchi come pacificatori perché possono limitare il bambino nel controllo delle sue emozioni, minando l’intelligenza emotiva e il futuro sviluppo del piccolo quando sarà adulto.
  • Le interazioni volontarie tra bambino e genitore rimangono sempre la migliore strategia per una crescita sana.
  • Mai utilizzare lo smartphone come passatempo.

 

Quando regalare il primo smartphone ai bambini?

Gli esperti dell’Associazione Italiana dei Pediatri suggeriscono di concedere il primo cellulare o strumento multimediale ai loro figli al raggiungimento di un’età compresa tra i 12 e 13 anni.

 

Cellulari e bambini: quali sono i rischi

Il progresso tecnologico ha comportato un aumento dell’utilizzo di strumenti digitali e multimediali di diffusione (televisione e filmati) e di interazione (social network e videogiochi), dai bambini agli adulti.

Oggi persino i bambini in età prescolare crescono in un ambiente pervaso da internet, computer e videogiochi, i quali con molta forza catturano la loro attenzione.

Secondo uno studio americano citato dalla Sip, la percentuale di bambini di età compresa tra 0 e 8 anni che utilizza dispositivi multimediali è lievitata dal 38% nel 2011 al 72% nel 2013. Se si pensa ai bambini di età inferiore ai 2 anni l’incremento è stato persino maggiore, passando dal 10% al 38%.

Smartphone e tablet sono gli strumenti più utilizzati (51% e 44% rispettivamente).

Lo studio ha analizzato anche le applicazioni utilizzate (educative e creative): la metà dei bambini da 0 a 8 anni utilizza applicazioni contro il 16% del 2011.

Particolarmente coinvolti in questo cambiamento sono i più piccoli: il 13% dei bambini con meno di un anno utilizza app educative e il 19% utilizza app creative.

Uno studio trasversale condotto su 350 bambini dai 6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tecnologico mostra simili risultati: quasi tutti (96,6 %) utilizzano media device (DM); molti di loro (92%) iniziano ad usarli nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizzano giornalmente.

Gli effetti dannosi di una precoce e prolungata esposizione alla tecnologia digitale sono stati descritti in numerose ricerche. Tra questi, i danni maggiori possono riguardare:

  • Lo sviluppo neuro-cognitivo;
  • L’apprendimento;
  • Il benessere;
  • La vista;
  • L’udito;
  • Le funzioni metaboliche e cardiocircolatorie.

Inoltre, la presenza dei genitori influenza la sicurezza del bambino, il suo benessere psichico e le interazioni familiari. Infatti questi strumenti, interferendo nella relazione diretta tra bambino e genitore, possono avere un impatto sullo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo.

Per di più questi apparecchi vengono utilizzati per calmare o distrarre i bambini, oppure come supporto per gestire il loro comportamento. Lo fanno soprattutto per occuparsi delle faccende di casa, per distrarli nei luoghi pubblici, a tavola e/o per metterli a letto. Infatti, i bambini in età prescolare spesso possiedono almeno uno strumento elettronico nella loro cameretta.

In Italia il 20% dei bambini usa uno smartphone per la prima volta durante il primo anno di vita. L’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni è capace di usare il cellulare del genitore.

In sintesi, smartphone, tablet, pc e tv in età prescolare possono determinare i seguenti effetti negativi sui bambini:

  • Incapacità di concentrarsi (a causa del numero eccessivo di stimoli che in bambini iperattivi sono ulteriormente amplificati);
  • Danni per la vista (Sovraesposizione alla luce blu e illuminazione del touchscreen che danneggia la retina degli occhi);
  • Relazioni sociali a rischio (Questi apparecchi possono minare il corretto sviluppo del carattere e sottrarre tempo all’importanza del gioco reale);
  • Rischio Hikikomori (Termine giapponese che significa “stare in disparte”. È una delle conseguenze dell’isolamento dalle relazioni sociali reali);
  • Impulsività (Troppa tecnologia può rendere i bambini più impulsivi e vulnerabili agli scatti d’ira);
  • Ansia (I genitori che cercano costantemente il contatto dei figli tramite cellulare, per controllarli meglio, trasmettono loro inutile ansia, negativa);
  • Obesità (Diventano più sedentari e non dedicano il giusto tempo all’attività fisica e al movimento);
  • Privazione del sonno (Per un sonno regolare bisogna dormire in ambienti con poca luce);
  • Tecnodipendenti (Quando il cellulare si rompe o si scarica, provano un senso di smarrimento pericoloso);
  • Le radiazioni (L’Organizzazione mondiale per la Sanità ha classificato i cellulari e i dispositivi wireless come un rischio di categoria 2B (potenzialmente cancerogeno) a causa dell’emissione di radiazioni. Tra l’altro i bambini sono più ricettivi alle radiazioni).

 

I rischi phishing e cyberbullismo per i bambini

I genitori sono responsabili anche rispetto ai rischi esterni che smartphone e strumenti tecnologici comportano per i bambini. In Italia, per legge, si possono pubblicare proprie foto e contenuti sui social e su internet senza il consenso dei genitori dai 14 anni in su. Tuttavia, il buonsenso richiede maggiore attenzione e tatto da parte dei genitori, poiché le foto e i dati sensibili possono danneggiare il minore. Ma anche contenuti che possano condizionare il futuro dei piccoli.

Nel 2015 la Polizia postale ha lanciato l’iniziativa rivolta ai genitori per la navigazione sicura dei bambini, dal titolo “Non lasciamoli naufragare”. Il ministero dell’Interno ha diffuso sul proprio sito la brochure del programma che contiene alcune semplici regole che permettono di prevenire grandi problemi in cui si possono trovare le famiglie con bambini che oggi, già dalla scuola primaria, utilizzano tablet o smartphone. Il decalogo è stato realizzato dalla Polizia di Stato a Catania per una campagna di prevenzione a cui partecipa anche la Federazione Italiana Medici Pediatri di Catania.

Ecco le 10 regole per i genitori:

  • Il tablet, lo smartphone o il computer vanno condivisi. Cercate di usarli insieme ai vostri figli.
  • Molte chat o social network richiedono un’età minima (13 o 18 anni): non consentite ai vostri figli che si iscrivano magari falsificando la loro età.
  • Controllate quello che fanno i vostri figli quando sono collegati e quali sono i loro interessi, spiegando loro l’importanza di non pubblicare foto o video personali che li ritraggono.
  • Consigliate ai vostri figli di non rispondere quando ricevono messaggi su WhatsApp o su Facebook o attraverso altre chat, sconvenienti od offensivi e, allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguaggio inappropriato.
  • Chiedete loro di leggere insieme i messaggi ricevuti.
  • Stabilite quanto tempo i vostri figli possono trascorrere su internet.
  • Controllate periodicamente il contenuto del dispositivo (tablet, smartphone, pc) usato dai vostri figli, verificando la “cronologia” dei siti web visitati.
  • Esistono particolari software, facilmente reperibili su internet, che impediscono l’accesso, mediante appositi filtri, a siti non desiderati (violenti o pedopornografici, per esempio).
  • Spiegate ai vostri figli che può essere pericoloso compilare moduli on line o effettuare registrazioni su siti web sconosciuti.
  • Non consentite ai vostri figli di usare la vostra carta di credito senza il vostro permesso o di comprare oggetti on line. Non consentite loro di scaricare programmi o video o musica in violazione del diritto d’autore.