Quando cadono i denti da latte e perché sono importanti

denti da latte

I denti da latte cadono intorno ai 6 anni, ma la permuta può avvenire più tardi e non è quasi mai un problema. L’importante è monitorare la dentizione in età evolutiva e rendere questi passaggi non traumatici, ma momenti accompagnati da estro creativo e affetto.

Si chiamano denti da latte per via della colorazione bianca. Nel gergo tecnico sono denti decidui, dal latino “deciduus”, ossia “cadere giù”, destinati cioè a cadere una volta esaurita la propria funzione, per poi lasciare il posto ai denti permanenti.

La caduta dei denti da latte per lo sviluppo di un bambino è come il cambio della pelle, un evento che può segnare positivamente la vita del piccolo, soprattutto se accompagnato dall’affetto dei genitori e da un pizzico di sana creatività.

I denti da latte sono 20, otto dei quali sono incisivi (4 frontali e 4 laterali), poi ci sono 4 canini, 4 primi molaretti, 4 secondi molaretti.

Questi denti ricoprono un ruolo molto importante nella crescita del bambino perché sono necessari nei primi passi verso la digestione del cibo da liquido a solido e hanno la funzione di “imprimere” la giusta posizione ai denti permanenti che li sostituiranno.

Quando cadono i denti da latte?

Roberto Weinstein, direttore scientifico dell’Odontoiatria Humanitas indica che intorno ai 6 anni il momento in cui bambini e genitori aspettano la caduta del primo dentino da latte, momento che può essere accompagnato da tradizioni e storie come quelle del topolino o della fatina dei denti.

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Questo evento indica l’inizio di una nuova fase nella vita del bambino, per questo è importante che i genitori lo monitorino con attenzione. Tanti bambini, infatti, non sanno quale ruolo fondamentale ricoprano i denti da latte.

I denti da latte cadono sempre a 6 anni?

L’esperto Weinstein precisa che è difficile stabilire con esattezza quale sia l’età esatta in cui inizia la caduta dei dentini. È un processo naturale che in genere avviene a partire dai 6 anni, anche se può capitare che alcuni bambini inizino a perderli solo dopo i 7 anni. Questo succede perché l’età dentale e quella anagrafica non sempre coincidono.

Come si chiama la caduta dei denti da latte?

Nel gergo tecnico la caduta dei denti da latte si definisce “permuta”. Si dice anche che i denti da latte esfoliano, ossia cadono, per lasciare il posto a quelli permanenti. Dal punto di vista cronologico sono due le fasi di permuta. La prima va dai 6 agli 8 anni. La seconda permuta avviene dai 10 ai 12 anni.

Caduta dei primi dentini

Dopo la prima permuta che si completa verso gli 8 anni, i bambini avranno cambiato i 4 incisivi superiori e i 4 incisivi inferiori. Inoltre saranno erotti i 4 molari permanenti che spuntano dietro ai molaretti da latte. Questo cambiamento si chiama anche “dentizione mista”.

Dopo questa prima fase si presenta un periodo di pausa in cui non viene sostituito alcun dente deciduo. Nella bocca sono presenti contemporaneamente denti permanenti (più grandi) e denti da latte, questi ultimi sono riconoscibili per il colore bianco e sono ancora presenti verso le guance.

Caduta degli altri denti

Finito il periodo di pausa, comincia la seconda fase di permuta che avviene attorno ai 10 anni. In questo periodo 12 denti da latte vengono sostituiti da quelli permanenti. Si tratta dei canini inferiori permanenti e dei canini superiori gli. Verso i 12 anni spuntano i secondi molari e a 18 anni, se presenti, i terzi molari, quelli che chiamiamo “denti del giudizio”.

Perché si chiamano denti del giudizio?

Denti del giudizio è una terminologia popolare dovuta al fatto che questi denti spuntano di solito tra i 18 e i 25 anni, età in cui si dovrebbe acquisire “più giudizio”, o meglio si dovrebbe diventare più maturi, lasciando alle spalle l’adolescenza. Tecnicamente si definiscono “terzi molari”.

Perché sono importanti i denti da latte?

I denti da latte sono denti che assicurano al bambino una masticazione corretta nel passaggio dall’allattamento allo svezzamento fino all’alimentazione dell’età adulta.

Inoltre i denti da latte o decidui iniziano a predisporre lo spazio per accogliere i denti permanenti e fanno da guida per il corretto posizionamento, evitando problemi di affollamento dentale o disallineamento.

“Questo processo naturale – osserva il professor Weinstein – è molto importante e deve essere monitorato dai genitori con le indicazioni del proprio dentista pediatrico”.

Infatti, tra i vari inconvenienti, può presentarsi una perdita prematura o tardiva dei denti da latte.

Cosa fare se i denti da latte cadono prima o dopo?

  • La perdita prematura dei denti decidui, che può dipendere da traumi o carie, può portare a sviluppare problematiche di allineamento e occlusione dentale e far crescere le possibilità di contrarre da adulto la carie.
  • La caduta tardiva dei denti da latte può invece provocare una dentatura irregolare o anomalie strutturali. La presenza dei denti decidui potrebbe infatti ostacolare il corretto sviluppo ed eruzione dei denti definitivi.

Per questo motivo i dentisti pediatrici suggeriscono di iniziare le visite di controllo a partire dai 2 anni d’età. Monitorare il corretto sviluppo dentale del bambino, infatti, consente di evitare problematiche da adulto.

Cosa fare se i denti da latte non cadono?

Può essere del tutto normale che il primo, o gli altri denti da latte, ci mettano più tempo a cadere, dondolando per diverso tempo. A volte è sufficiente applicare del ghiaccio per favorirne la caduta facendolo dondolare con le dita ogni giorno, per alcuni minuti. È importante che siano sempre puliti e curati, anche prima della caduta.

La fatina o il topolino del primo dentino

In genere la caduta dei primi denti da latte non procura dolore, ma solo qualche fastidio o delle fitte. Potrebbe cadere da solo o è lo stesso bambino ad agevolarne la caduta. Oppure questa fase potrebbe richiedere l’intervento dei genitori. Infatti, quando faticano a staccarsi e il dente ciondola, è sufficiente raccoglierlo con una garza e ruotarlo leggermente. Per bloccare eventuali emorragie basterà frizionare sulla gengiva sanguinante con una garzina pulita, senza applicare prodotti o liquidi.

In alcune zone d’Italia le nuove generazioni stanno ereditando alcune pratiche per “addolcire” questo processo che segna il primo cambiamento nell’età evolutiva e nello sviluppo del bambino. Dalla fatina al topolino sono tanti i modi per rendere speciale questo momento. Ecco alcuni suggerimenti.

  • Se è già caduto (o se casca senza che se ne accorga) possiamo sistemarlo sotto il cuscino del bambino affinché nella notte arrivi il magico topolino a lasciare un soldino in cambio del dentino. Il piccolo si divertirà tantissimo.
  • Oppure potremmo aiutare il bambino a scrivere una letterina alla fatina dei dentini inscenando una sorta di caccia al tesoro che si concluderà comunque con un dono.
  • O ancora potrebbe essere la fatina a lasciare una letterina al bambino con la promessa di tornare con un premio per il nostro piccolo, anche per incoraggiarlo dopo il piccolo “infortunio”.

L’importante è tranquillizzare i bambini e rendere sempre meno traumatico il primo incontro con il dentista.

Le linee guida per la prevenzione di traumi dentali

È importante non trasmettere mai ansia e inutili traumi nei bambini, sia quando cade il primo dentino che quando ci si prepara alla prima visita dal dentista.

La caduta del primo dentino in genere non è un evento doloroso, anche se è fondamentale il monitoraggio del corretto sviluppo dei denti. A tal proposito, il ministero della Salute ha rilasciato un documento contenente “Linee Guida Nazionali per la prevenzione e la gestione clinica dei traumi dentali negli individui in età evolutiva”, perché negli ultimi anni è aumentata la prevalenza, in età evolutiva, di eventi traumatici che interessano la bocca e il viso (distretto oro-facciale), comprese le arcate dentarie.

L’arrivo a un pronto soccorso di un piccolo paziente che abbia subito un trauma dentale è un’evenienza frequente e tale da avviare lo stesso verso un ottimale recupero funzionale ed estetico.

Qui  alcune strategie di prevenzione da mettere in atto in casa, a scuola o durante l’attività sportiva.

Quando e perché fare la prima visita dal dentista?

Gli esperti pediatri e odontoiatri consigliano di recarsi per un primo consulto dal dentista al termine dell’eruzione di tutti i denti da latte. Tuttavia, in assenza di problematiche rilevanti è consigliabile recarsi dal dentista già a 24, massimo 30 mesi dalla nascita del bambino per una sana prevenzione.

Il primo incontro con il dentista è importante per individuare eventuali problematiche dei denti del bambino e intervenire tempestivamente per correggerle. O anche in caso di mancata eruzione dei denti da latte.

Il dentista per i bambini è gratis?

In Italia i bambini fino a 14 anni che vivono in contesti familiari con disagio economico e sociale, e i malati gravi, potrebbero ricevere cure odontoiatriche gratuite. Le misure della gratuità o delle agevolazioni dipendono dalla regione di residenza e dall’Asl di riferimento. In genere il dentista è gratis quando il reddito familiare è troppo basso. Per tutti quanti è possibile la detrazione fiscale del 19% sull’Irpef quando si consegna la dichiarazione dei redditi.

Alcune prestazioni dal dentista sono gratis per i soggetti in età evolutiva da 0 a 14 anni, per i pazienti in condizioni sanitarie vulnerabili (ad esempio quelli con immunodeficienza grave o in trattamento di radioterapia per tumore encefalico), per le persone in condizioni di svantaggio.

In genere sono gratuite le visite odontoiatriche, le estrazioni di denti, gli interventi di chirurgia paradontale e l’ablazione del tartaro (pulizia dei denti).

Alcune regioni italiane si fanno carico anche degli apparecchi per i denti dei bambini che appartengono a nuclei familiari economicamente disagiati, cioè con un reddito basso. Per questo bisogna tenere d’occhio i bandi pubblicati sul sito istituzionale della regione di residenza o rivolgersi dalla Asl di riferimento.